sabato 20 luglio 2019

Pantofole di avvistamento: luglio 2019



Buon weekend, lettori in pantofole!
Come ve la passate? Io sto scrivendo in giardino, il sole è caldo, le cicale friniscono, quindi direi al TOP!
Come vedete ho riesumato una vecchissima rubrica che però mi serve per parlarvi di quei libri che mi sono capitati sott'occhio nell'ultimo periodo e che mi hanno in qualche modo colpita, incuriosita e interessata e che quindi, giustamente, desidero condividere con voi...

  • Gun Love (Bompiani 2019, pp. 264) | Questo primo titolo me lo sono ritrovata tra le mani in ufficio. La storia è quella di Pearl una bambina cresciuta insieme alla giovanissima madre in un campo roulotte della Florida più selvaggia. Una voce narrante fresca e ingenua, tutta al femminile, per raccontare le contraddizioni dell'America contemporanea. Pearl vive in una bolla di sapone perché, per quanto degradata e isolata, la realtà del campo è scandita da un ferreo codice morale, codice che verrà totalmente scardinato dal traffico illegale di armi...
    Il romanzo è firmato da Jennifer Clement e tradotto in Italia da Silvia Castoldi. Ed ecco la trama: Pearl ha poche settimane quando Margot, la giovanissima madre, lascia con lei una famiglia ricca ma brutale per ricominciare da zero, lontano da tutto e da tutti. Insieme attraversano la Florida a bordo di una Mercury del ’94 che diventerà la loro casa in un campo per roulotte. Pearl cresce sul sedile davanti, respirando tossine e spazzatura: va a scuola, ha un’amica del cuore e una routine che scandisce le sue giornate, ma conosce solo quel piccolo mondo, e quello ancora più piccolo dell’auto, una bolla che isola lei e la mamma dalla realtà. Fuori c’è la Florida più selvaggia, quella degli alligatori, dei cacciatori, di chi pur di proteggere la famiglia è disposto a qualunque cosa. La vita fra le roulotte e i loro abitanti – disperati e spostati di ogni genere, ma dotati di un ferreo codice morale – è al tempo stesso straziante e piena di tenerezza; ci si sostiene a vicenda, c’è speranza, a volte anche divertimento. Quando il campo diventa uno snodo per la vendita di armi illegali, la pace apparente che regnava su Pearl verrà irrimediabilmente spezzata, strappandola per sempre dalla madre e stravolgendo la sua vita. Un romanzo lirico e toccante sull’America di oggi, che svela un sottomondo popolato di poesia, amore e brutalità.
  • A Sud e a Ovest (il Saggiatore 2019, pp. 120) | Fresco fresco di stampa, questo diario della Didion l'ho scovato sull'ultima newsletter del Saggiatore. La voce forte e profonda di Joan Didion prende le mosse questa volta da un viaggio lungo il Golfo del Messico. Siamo nel 1970 e tra strade polveroses e onnolenti paesaggi si snoda davanti al lettore tutto il fascino del Sud degli Stati Uniti: Nel giugno del 1970 Joan Didion parte da New Orleans per un viaggio lungo il Golfo del Messico. A spingerla è l’intuizione che il cuore del paese non sia più l’Ovest – la frontiera proiettata sempre verso un domani, il sogno patinato di Hollywood –, ma il Sud che affonda sonnolento nel proprio passato, ancora immerso nella realtà coloniale e nelle differenze di classe, identità e razza. L’ago magnetico di A Sud e a Ovest, che di quel viaggio rappresenta il diario di bordo, è ancora una volta lei, Joan Didion: una scrittrice che misura il reale con il suo corpo e il suo sguardo. La sua voce aspra e vibrante registra strade polverose invase da serpenti; uomini il cui vitreo isolamento non lascia filtrare che un’eco deformata del presente; la luce crepuscolare di una terra profonda, selvaggia e violenta. Quel Sud che oggi come ieri, gridando il proprio arcaico rancore, domina la vita pubblica di un paese che ha smarrito l’orizzonte della frontiera, e si rifugia in un passato primitivo.(Traduzione di Sara Sullam; con una prefazione di Nathaniel Rich)
  • Texas Blues (Bompiani 2019; pp. 320) | Direttamente dalla newsletter Bompiani, ecco un libro che mi ha subito colpita al cuore con la sua ambientazione. Dovete sapere che ho in progetto un nuovo viaggio con i bookriders della McMusa con destinazione proprio il Texas. L'autrice, Attica Locke, firma un omaggio alla sua terra con un romanzo che ha il respiro delle terre riarse del Sud e il ritmo di un thriller. Ci sono una tavola calda, una ricca magione e tutto intorno l'opprimente desolazione delle paludi e proprio da qui, un giorno, emergono due corpi... La Locke ha vinto, con Texas Blues, l'Edgar Allan Poe Awards, premio prestigioso per quanto concerne il genere crime e noir, quindi potrete capire il mio interesse.
    Di seguito la trama: Lark è una manciata di case a ridosso delle paludi, una cittadina dimenticata dal tempo e dal progresso. È tagliata in due dalla Highway 59: di qua c’è la tavola calda di Geneva Sweet, dove servono limonata dolcissima e pesce gatto fritto da mangiare seduti al bancone insieme a neri che in altri locali verrebbero cacciati; di là c’è una grande casa in perfetto ordine, tetto a cupola e staccionata bianca intorno, la dimora dei Jefferson, la famiglia più potente della zona. Come accade spesso nel Texas orientale, solo pochi metri separano mondi molto lontani. Un giorno due corpi affiorano dal bayou: erano un avvocato di colore di mezza età arrivato da Chicago e una giovane donna bianca del posto. In apparenza un caso già chiuso, l’ennesimo crimine a sfondo razziale che tutti dimenticheranno presto. Ma Darren Mathews, appena arrivato a Lark, capisce in fretta che niente è come sembra, lui che incarna una suprema contraddizione: un ranger nero che deve difendere la legge e dalla legge difendersi. Un omaggio dell’autrice alla sua terra, un romanzo che è come il blues, armonia dissonante tra la vita che abbiamo e quella che vorremmo avere.
    (Traduzione di Alessandra Padoan)

Allora cosa ne pensate di questa carrellata di libri? Ne avete già letto qualcuno? Se siete curiosi potete cliccare direttamente sui titoli per leggere le relativi schede sui siti delle CE.  Intanto buon weekend, ci rileggiamo prestissimo! 

1 commento:

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