giovedì 2 giugno 2016

LA VITA SECONDO BANANA


Mi manca la vecchia Xing Li, quella che viveva al 187C di Kilburn Road con mamma e Lai Ker. La Xing Li che non era triste. La Xing Li che non aveva cominciato a crescere.
(PP Wong, La vita secondo banana)


Buon 2 giugno, lettori in pantofole! E buon ponte ^^ Siete tutti in ferie? Spero proprio di sì. Come vi avevo annunciato, per me l'inizio di questa settimana è stato un po' frenetico e questa giornata di festa cade davvero, come si suol dire, a fagiolo! E allora eccomi qua a parlare di un libro che ci tenevo a condividere con voi, un romanzo in cui mi sono imbattuta per caso e per il quale devo ringraziare la CE che mi ha dato l'opportunità di leggerlo. Perché La vita secondo banana è stata davvero una scoperta e la penna di PP Wong mi ha divertita e commossa. Ma come sempre partiamo dalla storia:




Xing Li ha 12 anni il giorno in cui sua madre perde la vita in un incidente assurdo quanto tragico. Nel giorno del suo compleanno questa giovane adolescente vede la sua vita andare in frantumi. Assieme al fratello Lai Ker è costretta ad abbandonare l'appartamento di Kilburn Road, quel rifugio che per quanto piccolo e modesto era stato palcoscenico di una vita semplice, felice e protetta. La destinazione? L'imponente dimora della famiglia Wu, la grande e fredda casa della nonna materna. Xing Li si sente persa senza la sua mamma, senza Miao Miao il suo adorato gatto (di cui è stato tassativamente vietato l'ingresso nella nuova casa), circondata com'è dalle rigide regole di nonna, dagli strani comportamenti di zio Ho, dalle parole timide e sussurrate della delicata ed elegantissima zia Mei.
E per la prima volta Xing Li si sente estranea, straniera nel mondo che l'ha vista nascere e crescere. Perché Xing Li non è singaporiana, non capisce le tradizioni della sua famiglia ma non è neanche inglese come a scuola cercano di ricordarle ogni giorno, aprendo ferite che sono dure a rimarginarsi. E non importa che parli cockney e adori il fish and chips il suo nome e i suoi tratti bastano a condannarla. Per fortuna che accanto a lei ci sono quel combina guai di Lai Ker e Jay con la sua buffa pettinatura e quell'amore profondo e sconsiderato per la musica...



IL MIO PENSIERO
Ti vorrò bene per sempre... e anche per una settimana in più. Con queste parole PP Wong mi ha precipitata nell'universo e nei pensieri di Xing Li, questa adolescente sino-britannica che chiude gli occhi su un mondo per riaprirli su di uno completamente differente, ribaltato. Perché la perdita dell'adorata mamma rappresenta per la giovane Xing un assoluto terremoto, il passaggio da un'infanzia protetta e calda a un'adolescenza infarcita di dubbi, paure, segreti e mezze verità. 

L'autrice affronta temi importanti quali l'integrazione, il bullismo, la diversità ma anche le tradizioni e le radici familiari e lo fa attraverso gli occhi innocenti e spalancati sul mondo della giovane e spaesata Xing Li.
Una banana, ecco come si definisce la nostra protagonista, bianca dentro e gialla fuori. La cosa bizzarra è che io non sono né di lì né di qua, cioè non sono del tutto una occidentale ma non sono nemmeno interamente singaporiana ... Mamma diceva che dovrei essere fiera di essere una BBC, una British Born Chinese, una britannica di origine cinese (da piccola pensavo che significasse che i cinesi erano di proprietà della BBC). Mamma era convinta che essere una BBC mi rendesse speciale. Ma io non mi sento speciale. La maggior parte del tempo mi sento strana.
Ed è proprio questo il problema, Xing Li non riesce a trovare il suo posto nel mondo perché non si riconosce in ciò che la circonda. Non comprende le regole di casa Wu né lo stile di vita della nonna ma neanche l'odio e il disprezzo di chi a scuola non vede più in là del suo naso. Come la mefistofelica barbie bionda, Shils, che si rende protagonista di un odioso quanto terribile atto di bullismo. Un personaggio che davvero fa riflettere... ed ecco i personaggi sono proprio il punto di forza di questo romanzo. Ho adorato Xing Li, come avrete intuito, la sua testolina piena di domande, la sua ingenuità ma anche il suo coraggio. E accanto a lei ci sono Lai Ker e il suo motto MGDFS (letteralmente i musi gialli devono farsi sentire) che lo metterà in un sacco di guai, Jay il ragazzo con gli occhi blu, i capelli rasta e uno sconfinato amore per la musica che insegnerà a Xing il significato delle parole "amicizia" e "amore" e infine, ovviamente, tutta quanta la famiglia Wu. Perché Xing Li dovrà fare i conti con i segreti che si celano nella sua famiglia, dovrà accettare le sue origini per accettare se stessa e dovrà fare la pace con gli scheletri che per tanto tempo hanno tenuto divisi gli Wu. 

E non mancano i colpi di scena in questo romanzo, posso solo dirvi che il finale mi ha davvero commossa ed emozionata, così come mi ha completamente coinvolta lo stile di PP Wong. La storia è ovviamente narrata in prima persona e la penna scivola leggera tra i pensieri della giovane Xing Li, strappando molti sorrisi oltre che lacrime. Perché i sentimenti e le parole sono ovviamente quelli di un'adolescente cresciuta secondo i miti e le mode del suo tempo, un'adolescente a volte un po' goffa, a volte un po' ingenua ma sicuramente adorabile ^^
Insomma, PP Wong mi ha sorpresa e conquistata su tutta la linea, il suo romanzo mi ha fatto riflettere, mi ha fatto arrabbiare e mi ha emozionata profondamente. Una bella riflessione su cosa significhi vivere in un mondo sempre più cosmopolita ma spesso privo di radici a cui aggrapparsi, in bilico perenne tra approdo e deriva. Cinque pantofole.
 

Di seguito vi lascio tutti i dati del volume, uscito per Baldini & Castoldi lo scorso aprile:

PP WONG

LA VITA SECONDO BANANA
(The life of a banana)
editore: Baldini & Castoldi; pagine: 272; EAN: 9788868529055
brossura: € 16,00; eBook: € 7,99; acquistalo su: Giunti al Punto

Un forno a microonde esplode nella cucina di un ristorante cinese, causando la morte di diverse persone. Xing Li e il fratello sedicenne Lai Ker, rimasti orfani, vengono affidati alla nonna, donna rigorosa e fiera delle proprie origini cinesi. Dalla periferia di Londra i due fratelli sono costretti a trasferirsi a Kensington, da una scuola pubblica a un esclusivo istituto privato, dall'isola felice del loro piccolo nucleo famigliare alla vita con la nonna, lo strano zio Ho e la dolce zia Mei. A casa ci sono nuove regole: è vietato parlare durante i pasti, si mangia solo cibo cinese e lo zio ha sempre la precedenza per fare la doccia; a scuola ci sono i nuovi compagni e ci sono i bulli, quelli che di lei vedono soltanto i tratti orientali e il nome quasi impronunciabile. Agli occhi dei suoi concittadini britannici Xing Li è solo una dei tanti immigrati; poco importa che sia nata a Londra, parli con l'accento cockney e non sappia spiccicare una parola di mandarino, che adori il fish and chips e che non abbia mai viaggiato oltre Bath. Finché c'era sua madre, punto di riferimento e ponte tra Occidente e Oriente, la vita aveva le sue difficoltà ma era felice. Ora, nonostante la nonna sia ricca, le mancano le cose più importanti: le amiche, la sua gatta Miao Miao, la mamma, il suo affetto. E la propria identità. Stretta fra due realtà, Xing Li non sa bene chi è, dove siano le sue radici...

CHI È PP WONG:
giornalista sino-britannica, caporedattore di bananawriters.com, è laureata in Antropologia forense e in Giurisprudenza presso la London School of Economics. È la prima cinese nata in Gran Bretagna ad aver ottenuto un contr atto di pubblicazione nel Regno Unito. In precedenza, ha svolto più di cinquanta lavori, uno più strano dell’altro, il primo a 15 anni come «ragazza vietnamita che urla» in un film di James Bond. La vita secondo Banana è stato tra i finalisti del Baileys Women’s Prize for Fiction (già Orange Prize), uno dei premi letterari più prestigiosi assegnati nel Regno Unito.



E terminiamo ovviamente con la musica. Musica che ha tanta parte nel romanzo essendo la passione più grande di Jay (sono divertentissimi i passi in cui Xing Li storpia i nomi dei grandi musicisti classici che Jay ascolta) ^^ Ma ho scelto un pezzo in particolare che Xing, suo fratello e gli amici di Singapore cantano in auto a scquarciagola: Man! I Feel like a Woman! (Come on Over, 1999) di Shania Twain. Si respira nella pagina quel senso di libertà dato dalla musica e dalla gioventù... non importa quale sia la nazione o il colore della pelle ^^ 

6 commenti:

  1. Arghh, seconda recensione positiva che leggo in due giorni: devo averlo, adesso! :)

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    1. Ciao Mr Ink! Ho trovato la voce della Wong fresca e originale, te lo consiglio proprio ^^

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  2. Ho letto e recensito anche io il libro, bello e originale nei temi trattati, purtroppo non sono riuscita ad immedesimarmi/innamorarmi dei personaggi quanto te. Forse una questione anagrafica, non so. Spesso la "voce" di Xing l'ho sentita lontana, poco incisiva. Ma questo è un parere personale, il romanzo è sicuramente interessate ed è stato bello leggere la tua opinione!

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    1. Ciao Tessa, in effetti le esperienze di lettura poi sono molto diverse da persona a persona anche perché vanno a toccare gusti e interessi personali ^^ Sono molto curiosa di conoscere il tuo parere... vengo a curiosare!

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  3. Ok, ora sono sicura di volerlo! Però in ebook, e gratis possibilmente. Detesto dover aspettare che i siti di download abbiano voglia di inserire questo e taaaanti altri titoli ma pazienterò. Tra poco collasso sotto il peso di wishlist e portafogli messi insieme .-.

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    1. ahahahaha Lumi, felice di averti dato un nuovo spunto di lettura ^^ ma in certi casi è meglio limitarsi. Spesso portafoglio e wishlist non vanno d'accordo!

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