lunedì 15 febbraio 2021

Pavana per una principessa defunta


All'epoca il termine "classe media" era sulla bocca di tutti e si sentiva dire che bisognava possedere un'auto di una certa cilindrata... guadagnare almeno una certa somma... avere un certo tenore di vita... tutto al solo scopo di essere invidiati dagli altri[...] La ruota del capitalismo girava con la vergogna e la sua forza motrice era l'invidia.

(Park Min-gyu, Pavana per una principessa defunta)


Buon inizio di settimana, lettori in pantofole! A volte ritornano... e infatti eccomi qua 😂. Sono dispiaciuta per la prolungata assenza ma questi primi mesi del 2021 sono stati segnati da diversi cambiamenti per la sottoscritta (soprattutto a livello professionale), ho dovuto far fronte a diverse cose e "assestarmi" un attimo, se così si vuol dire 😊
Le letture invece non si sono fermate, anzi, ci sono diversi libri che vorrei condividere con voi a partire proprio da Pavana per una principessa defunta che mi ha tenuto compagnia all'inizio di gennaio. 
Ho scoperto questo volume grazie allo #hyangakbookclub organizzato da @hyangaksoul, e ne sono rimasta subito affascinata inserendolo quindi nel mio progetto di lettura #leggerecoreano. Una scelta super felice perché il romanzo di Park Min-gyu si è rivelato profondo, struggente, una lettura che "sedimenta", penetra a fondo e fa riflettere...
 

Seoul, anni Ottanta. Il giovane protagonista di questa storia è rimasto fortemente segnato dalla separazione dei genitori. Il padre, un affascinante aspirante attore, non ha esitato ad abbandonare la famiglia nel momento in cui, baciato dalla fortuna, si è trovato ad emergere nello star system coreano e il nostro eroe senza nome cerca adesso un riscatto a questo passato di abbandono e frustrazione dividendosi tra studio e lavoretti saltuari, finché non trova occupazione, come parcheggiatore, all'interno di un grande magazzino. 
È qui che incontra Yohan, un ragazzo più grande, con il quale instaura subito un particolare rapporto di amicizia ed è sempre grazie al collega che fa la conoscenza della "ragazza", una giovane dipendente del centro commerciale segnata e additata per la sua scarsa avvenenza. I tre diventano sempre più intimi, inseparabili, trascorrono insieme il tempo libero, parlano, discutono e tra il nostro e la "ragazza" si instaura un rapporto sempre più profondo e delicato fino a quando... fino a quando il destino non deciderà di "sparigliare" le carte frapponendo tra i personaggi il tempo, lo spazio e i ricordi...

IL MIO PENSIERO
Avevo appena posato i piedi a terra che il pullman ripartì, e mentre cercavo di ritrovare l'equilibrio, ebbi l'impressione che la terra stesse cedendo. Non si trattava di un'illusione: la terra continuava a girare anche nell'oscurità... Lei c'era. Eccoci lì, uno di fronte all'altra... inevitabilmente, come la Luna che segue la sua orbita malgrado i nostri occhi non ne percepiscano il movimento.
«Non ero certa che sarebbe venuto».
«Però mi hai aspettato».
Un ragazzo e una ragazza, un incontro notturno, l'epoca dei vent'anni, la prima neve... Un incipit innocente, delicato, quello che apre Pavana per una principessa defunta eppure questo romanzo che sì è delicato, che sì parla di sentimenti e d'amore nasconde molto di più tra le sue pagine, perché la storia della voce narrante (senza nome), della "ragazza" e di Yohan è una storia molto particolare, e un'evidente critica al materialismo e al consumismo, figli del boom economico (del resto ricordiamolo il romanzo è ambientato nella Corea del Sud degli anni Ottanta), e a quella "feticizzazione" del benessere e della bellezza fisica che a quel boom ha fatto inevitabilmente seguito.
"Mi ameresti anche se fossi brutta?" è da questa domanda che nasce e si origina Pavana per una principessa defuntauna domanda che Park Min-Gyu si è sentito porre dalla moglie, una domanda che ha aperto le porte a mille altre riflessioni, dibattiti, provocazioni. Perché quanto conta la bellezza nella vita di una persona? Quanto il canone stabilito dalla società può influenzarne l'esistenza? La risposta si trova negli occhi abbassati della "ragazza", nelle spalle ricurve, nell'amarezza confessata in una lettera (questa sì davvero disturbante) ma anche nelle mani allacciate su un autobus notturno, in un trentatré giri donato, nelle chiacchiere "smozzicate" davanti a una birra in un bar senza nome. Park Min-Gyu ci racconta tutto questo attraverso il protagonista, la "ragazza" e quel "collante" che va sotto il nome di Yohan, nume tutelare di una storia sui generis, ci parla di sentimenti: amore, amicizia, solitudini, depressioni e lo fa con uno stile tutto suo, anch'esso davvero sopra le righe. Perché la narrazione è un continuo andirivieni tra presente e passato, con frasi che si infrangono sulla pagina come un'onda sulla spiaggia, perché tutto ritorna e a metà libro ci troviamo di nuovo sotto la neve, a quella stessa fermata di autobus che ci ha accolti in apertura e perché l'autore gioca con il lettore, scombina le carte, così per la prima volta nella mia storia di lettrice mi sono trovata davanti a un Writer's Cut e un finale a doppia chiave di lettura. 

La mia memoria viaggia a ritroso nel tempo, fino a quella strada in cui lei mi aspettava sotto la neve. Se chi legge questo libro volesse conoscerne la fine, dovrebbe riandare al primo capitolo. La storia ricomincia e io sono di nuovo davanti a colei che attendeva, pazientemente, sotto la neve...  
Pavana per una principessa defunta è un libro delicato come un fiocco di neve e profondo come un pozzo, un libro dalle mille anime, che vive di musica oltre che di parole, a partire dal titolo che scimmiotta la Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel, passando per i Fab Four, Bob Dylan e Michael Jackson. 5 pantofole. Un romanzo che mi ha completamente stregata, che mi sento assolutamente di consigliare a chi vuole cimentarsi con una lettura particolare, che suscita domande, riflessioni, che sa essere insieme estremamente struggente e profondamente disturbante, e può capitare che vi ritroviate con gli occhi umidi e il libro aperto nel cuore della notte... ma questo in fondo è il bello della lettura.

Di seguito vi lascio tutti i dati del volume pubblicato da Metropoli d'Asia nel 2017:

PARK MIN-GYU

Pavana per una principessa defunta
(죽은 왕녀를 위한 파반느)
editore: Metropoli d'Asiapagine: 324; EAN: 9788896317709
data di pubblicazione: 16 marzo 2017
brossura: € 15.00; acquistalo su: Bookdealer

Il protagonista di questo romanzo, segnato dalla separazione dei genitori (il padre, un bellissimo uomo diventato star del cinema, ha abbandonato lui e la madre, una donna dall'aspetto insignificante), conduce un'esistenza inconcludente. Trova lavoro nel parcheggio di un grande magazzino, dove conosce una ragazza molto brutta e stringe amicizia con un collega più grande di lui che ama molto filosofeggiare e bere birra. Siamo a metà degli anni Ottanta a Seul, un periodo di boom economico. Il protagonista, che ha ereditato la bellezza dal padre, si avvicina alla ragazza, e lentamente nasce un rapporto sempre più profondo e delicato. Con la complicità del collega, si crea un terzetto che trascorre insieme la maggior parte del tempo libero, in un viaggio di conoscenza reciproca e di amicizia bruscamente interrotto dal tentato suicidio dell'amico e dall'improvvisa partenza della ragazza. La ritroverà dopo molte ricerche: la storia sembra destinata al lieto fine, ma un tragico incidente spezzerà questo sogno, che però riprenderà qualche anno dopo, sotto altre forme, in un gioco di prospettive e punti di vista discordanti dove niente sarà più come sembrava un tempo. Con uno stile caratterizzato da continui rimandi tra il presente e il passato e frasi spezzate come la memoria dell'io narrante, Park Min-gyu affronta con sguardo ironico e incisivo la frenesia della società contemporanea e i suoi miti di progresso.
Traduzione di: Benedetta Merlini

CHI È PARK MIN-GYU:
nasce nel 1968 a Ulsan, una piccola città della Corea del Sud. Il suo esordio letterario risale al 2003, anno in cui pubblica due romanzi che ottengono prestigiosi riconoscimenti. Per il suo stile non convenzionale, il senso dell'umorismo e la critica alla società consumistica, è considerato uno degli autori coreani più interessanti della sua generazione. Ha vinto molti premi letterari, tra cui: Munhakdonge New Writer's Award (2003), Hankyoreh Literary Award (2003), Yi Hyo-Seok Literary Award (2007), Hwang Sun-won Literary Award (2009) e Yi Sang Literary Award (2010).   


E come sempre si chiude con la musica e, davvero, per questo romanzo ci sarebbe l'imbarazzo della scelta ma credo che il pezzo migliore per rappresentare Pavana per una principessa defunta sia quel manifesto generazionale che è Blowin' in the Wind (The Freewheelin' Bob Dylan, 1963):

1 commento:

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!