giovedì 5 novembre 2020

A Korean Odyssey (화유기)


Hai bandito l'oscurità e riportato la luce in questo posto... lo ammetto, sei stato fico.
(da: A Korean Odyssey)



Buon giovedì, lettori in pantofole, che ne dite? Torniamo a parlare di K-drama? Giusto qualche settimana fa ho terminato A Korean Odyssey un concentrato di fantasy, folklore, romance e umorismo che, lo ammetto, mi è piaciuto non poco ^^
Dopo la delusione del finale di Black mi ero avvicinata a 화유기 (letteralmente "diario di un viaggio") con ben poche aspettative e invece il mix derivante da ogni puntata, ha colpito nel segno tenendomi letteralmente incollata al PC. Del resto la sceneggiatura è firmata dalle sorelle Hong (Hong Jung-eun e Hong Mi-ran) affermatissime in patria per aver scritto drama di successo quali You're Beautiful, Best Love e Master's Sun...
 
Titolo: A Korean Odyssey (화유기)
Genere: K-drama, fantasy, romance
Creato da: Park Hong-kyun, Kim Jung-hyun, Kim Byung-soo
Interpreti principali: Lee Seung-gi; Oh Yeon-seo; Cha Seung-won; Lee El, Lee Hong-ki
Stagioni: 1
Episodi: 1-20
Prima visione Corea: 23 dicembre 2017
Piattaforma: Netflix
Sottotitolato:


Seon-mi è una bambina molto particolare: riesce a vedere le forze sovrannaturali (demoni e spiriti) che ci circondano e a causa di questo "dono" è quotidianamente allontanata ed emarginata dai compagni che vedono in lei una portatrice di malasorte e sventura. Un giorno la bimba incontra uno strano personaggio, il Mago, che promette di consegnarle un ombrello in grado di allontanare le creature non umane in cambio di un piccolo favore: recuperare il  Pacheoseon (un ventaglio) da una misteriosa casa nel bosco. Qui, Seon-mi incontra Son Oh-gong, il Re Scimmia, confinato nella dimora per volere del Cielo e, ignara, stringe con lui un patto, liberandolo dalla sua prigionia ma scatenando su di sé l'ira degli dei. Da questo momento, infatti, Seon-mi diverrà Samjang, colei che salverà il mondo da un futuro, imprecisato Male e il suo destino sarà indissolubilmente legato a quello del Re Scimmia... 

È questo il plot che dà l'avvio al mirabolante universo di A Korean Odyssey, un universo in cui, di fatto, le creature sovrannaturali vivono tra noi. E così non c'è da stupirsi che il Generale Inverno gestisca un Ice cream Truck e che sua sorella, la Fata dell'Estate, sia la proprietaria di un locale notturno o che il Mago (o per meglio dire il Re Demone) sia il creatore di un talent show di successo in cui persino gli Idol (vedi PK interpretato da Lee Hong-Ki) appartengono al regno degli spiriti. Tra case infestate, braccialetti incantati, adorabili zombie e sacerdotesse maledette, gli episodi sviluppano una trama romance di tutto rispetto: la storia dell'amore impossibile tra Samjang e il Re Scimmia. Ma il romance è solo una faccia della medaglia, non mancano infatti le scene d'azione e, da questo punto di vista, la scelta di Lee Seung-gi nel ruolo del Re Scimmia non poteva essere più azzeccata (del resto lo avevo già apprezzato moltissimo in Vagabond) così come l'umorismo che permea di sé un po' tutta la serie. 
Perché, diciamocelo, A Korean Odissey, è un po' così, sopra le righe, caricaturale (e questo l'ho notato soprattutto nei primi episodi della serie), a tratti grottesco, ma è proprio ciò che mi ha conquistata di più. Vi assicuro che delle schermaglie tra il Re Demone e il Re Scimmia non potrete più fare a meno, così come dei simpatici siparietti di Lee El (sì, sempre lei, la dea del Destino e della Nascita di Goblin) nel ruolo della "segretaria-cane" del Mago. Ovviamente Lee Seung-gi e Oh Yeon-seo sono impareggiabili nel ruolo principale della coppia predestinata ma il fascino di A Korean Odissey sta nella verietà di sotto-storie che si aprono agli occhi dello spettatore.

Un posto privilegiato nel mio cuore ha Cha Seung-won che interpreta in maniera direi sublime, grazie alla sua mimica, la figura del Re Demone-Toro. Elegante, raffinato, divertente, con un retroscena che si fa anche sin troppo commovente in certi momenti (e non svelo di più per non fare spoiler), per non parlare della coppia PK-Richie che mi ha riempito il cuore di tenerezza (lo spirito di un maialino e una piccola zombie... inutile non resisterete, qualche lacrimuccia farà capolino) insomma un'ambientazione leggendaria nel vero senso della parola che in alcuni momenti mi ha ricordato Grosso guaio a Chinatown film cult di John Carpenter. 

Del resto il folklore è il punto di forza di questo K-drama e sapete perché? Perché ogni personaggio, ogni leggenda cui si fa cenno nei vari episodi affondano le radici in un testo archetipico della letteratura orientale: Il viaggio in Occidente attribuito a Ch'eng-en Wu. A Korean Odyssey, infatti, è liberamente ispirato a questo romanzo, un classico della letteratura cinese risalente al XVI secolo, in cui le avventure di un monaco buddista in viaggio verso l'India sono costellate da una miriade di riferimenti alla cultura popolare orientale. Le più di 1600 pagine che lo compongono sono diventate nel tempo una fonte inesauribile di ispirazione per libri, film, manga e anime che hanno allietato generazioni di adulti e bambini in Asia e non solo. Questi preziosi riferimenti li ritroviamo così anche nella bellissima storia di Son Oh-gong, il Grande Saggio Pari del Cielo, e di Seon-mi Samjang.
E per finire la colonna sonora, azzeccatissima, del resto devo dire che finora non ho mai trovato un K-drama che non avesse un tema musicale che fosse meno che eccezionale (boh, sarò di parte ^^) che unisce artisti del calibro dei NU'EST che ovviamente chiudono la recensione con la loro Let Me Out:

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