lunedì 11 maggio 2020

Beatles


Il delirio inizia a manifestarsi in Gran Bretagna. La conferma arriva il 13 ottobre per il concerto più atteso della Bbc, quello del sabato sera dal Palladium di Londra. Quella sera 15 milioni di spettatori vedono in televisione i Beatles: nulla sarà più come prima. Londra viene bloccata da migliaia di ragazzine in lacrime, i Beatles fanno fatica ad entrare e ad uscire dal teatro. I giornalisti coniano il nome della nuova malattia: beatlemania.  
(Ernesto Assante, Gino Castaldo; Beatles)


Buon inizio di settimana, lettori in pantofole! È un po' che non ci leggiamo ma in effetti in questo periodo non ho avuto tanta voglia di scrivere. Certo, le letture sono proseguite, ma non sono riuscita a mettere i miei pensieri nero su bianco. Sarà colpa di questo periodo strano e difficile che stiamo vivendo fatto sta che il mio umore è come un ottovolante, va su e giù senza soluzione di continuità.
Ultimamente però c'è stata una lettura che mi ha fatto stare davvero bene, che mi ha ammaliata ed entusiasmata insieme, ed è stato tutto merito dei Fab 4, della loro musica e del modo in cui Ernesto Assante e Gino Castaldo mi hanno raccontato la grande epoca dei Beatles... 


Un libro per raccontare l'intera discografia beatlesiana, un libro per ripercorrere l'epopea dei 4 ragazzi di Liverpool e gli anni Sessanta perché, diciamocelo, tutto è cambiato dopo l'avvento dei Fab 4 e la musica, la moda, persino il modo di pensare di un'intera generazione, non sono più stati gli stessi. Il viaggio che Ernesto Assante e Gino Castaldo ci propongono, si origina da una serie di lezioni svoltesi all'Auditorium Parco della Musica di Roma, una serie di lezioni dedicate ai Beatles e alla loro avventura musicale analizzata nel dettaglio, album dopo album, canzone dopo canzone, il tutto per comprendere la più grande avventura pop del XX secolo ed esplorare un lascito artistico incomparabile...  

IL MIO PENSIERO

Per quanto possa sembrare incredibile, il miracolo dei Beatles parte da una città piccola, povera, provinciale come Liverpool, un luogo talmente grigio e privo di speranza, però, da poter essere ridisegnato con colori completamente nuovi da un gruppo di ragazzi che pensa in grande e che incarna fin da subito il sogno della rinascita... 
Inizia così il lungo viaggio di Ernesto Assante e Gino Castaldo attraverso la produzione sconfinata del più grande gruppo di tutti i tempi: i Beatles. Veniamo catapultati nella fumosa città portuale di Liverpool dove quattro giovani ragazzi della working class si incontrano, si riconoscono e nel giro di qualche anno iniziano a risplendere come diamanti grezzi, diamanti capaci di accendere il firmamento del mondo intero. Perché, diciamocelo, John, Paul, Ringo e George hanno fatto proprio questo, hanno acceso il mondo con la loro musica e hanno precorso e cavalcato i tempi, infondendo in un'intera generazione di ragazzi il desiderio di cambiare, conoscere, lottare per i propri sogni e il proprio futuro. Esiste un mondo prima dei Beatles e un mondo dopo i Beatles chiosano gli autori. Esiste una musica prima dei Beatles e una dopo i Beatles. E si può dire lo stesso della cultura popolare, della politica. Perché tutto negli anni Sessanta è cambiato dopo il loro avvento

E allora ecco la storia dei Fab 4 album dopo album, canzone dopo canzone. Perché così è strutturato il libro: ogni capitolo prende il titolo da un album dei Beatles e ne ripercorre la genesi, lo sviluppo, lo straordinario successo. Del resto Beatles si origina da una serie di lezioni tenute dagli autori all'Auditorium Parco della Musica di Roma che avevano per oggetto proprio la produzione musicale del più grande gruppo di tutti i tempi.
Vi consiglio di tenere vicino Youtube durante la lettura, perché sfogliare le pagine e guardare i filmati o ascoltare la voce di John e Paul non ha prezzo per chi, come me, quegli anni non li ha vissuti ma solo sognati. Perché è un modo per scoprire e riscoprire una produzione straordinaria per quei tempi (e non solo!), più di undici album nel giro di un decennio, e una sperimentazione, una versatilità e una vitalità artistica davvero uniche. Dalle prime esibizioni al Cavern, all'incontro con Brian Epstein e il maestro George Martin, dalle sessioni in studio ad Abbey Road, ai palchi e alle grida di migliaia di ragazzine in lacrime, dalla Beatlemania e la Swinging London agli anni psichedelici di Sgt. Pepper's passando per le schermaglie artistiche di John e Paul fino a quella perla meravigliosa che è il White Album e poi ancora oltre, George e l'incontro con la cultura orientale i primi fermenti interni e l'avvento di Yoko Ono, fino a quell'ultimo concerto sui tetti di Londra che segna di fatto l'inizio della fine.
Niente è lasciato al caso per ogni pezzo c'è una storia da scoprire, un aneddoto a cui alludere, un retroscena da svelare e non mancano i gustosi riferimenti alle leggende metropolitane come la teoria complottista della morte di Paul McCartney il 9 novembre 1966. Ma a colpirmi di questo libro è stato il modo in cui gli autori allacciano incondizionatamente la storia narrata dei Fab 4 a quella di un intero decennio storico e quindi assistiamo alla morte di Kennedy, allo scoppio della guerra in Vietnam, alle giovani in minigonna che sfilano per Carnaby Street e ancora alla lotta afroamericana per libertà e diritti, alla nascita di una controcultura passando per Woodstock e le olimpiadi di Città del Messico. In circa 290 pagine è raccolto il racconto più entusiasmante: quello dei mitici anni Sessanta. E poi ovviamente ci sono loro: John, Ringo, Paul e George con i loro tormenti, le loro visioni, i sogni e un rapporto così profondo nonostante le differenze e le rivalità da resistere in un certo qual modo anche alla rottura definitiva. Cinque pantofole. Un piccolo gioiello da sfogliare, un libro fatto di parole ma anche di tanta musica, musica che mi ha tenuto compagnia in questo periodo, che vibra e continua a vibrare come la più appassionante delle epopee musicali di ogni tempo...  

Di seguito, vi lascio tutti i dati del volume che trovate anche in edizione economica per Laterza:


  ERNESTO ASSANTE, GINO CASTALDO

Beatles
editore: Laterza; pagine: XI-308; EAN: 9788858120712
data di pubblicazione: 2 luglio 2015
brossura: € 13.00; eBook: € 8.49acquistalo su: Giunti al Punto

Hanno inventato il "beat", sono stati, assieme a Bob Dylan, i padri del rock, hanno scritto alcune delle canzoni più belle e famose del secolo scorso, hanno contribuito a rendere "visibili" i giovani, hanno stabilito nuove regole d’abbigliamento e di vita, hanno fatto crescere i capelli a un’intera generazione, hanno cambiato alcune regole della nostra vita e molto, molto altro ancora. Il tutto con una dozzina di album, tutti passati alla storia, e in meno di dieci anni, tra il 1962 e il 1970. Un decennio rivoluzionario sotto molti punti di vista, così com’erano rivoluzionari i Beatles. Rivoluzionari erano il loro modo di stare in scena, il loro abbigliamento, i loro atteggiamenti privati e pubblici, la loro ricerca sonora, il modo di comporre, di usare lo studio di registrazione, di proporsi in pubblico, di sparire dalle scene, e la lista potrebbe continuare a lungo. La musica pop, tutta la musica pop, ha un enorme debito verso i Beatles.


CHI SONO GINO CASTALDO ED ERNESTO ASSANTE:
Ernesto Assante (a destra nella foto), giornalista e critico musicale, scrive su “Repubblica”, dove ha realizzato e diretto il progetto di Repubblica.it. Collaboratore di settimanali e mensili italiani e stranieri, tra cui “L’Espresso” e “Rolling Stone”, ha lavorato come conduttore radiofonico per la Rai e come autore televisivo per Rai e Mediaset. È autore, tra l’altro, di Paesaggio metropolitano (Milano 1985) e Le leggende del rock (Vercelli 2007). 
Gino Castaldo (a sinistra nella foto), giornalista e critico musicale, scrive su “Repubblica”, dove ha diretto il supplemento “Musica”. È autore, tra l’altro, di: La terra promessa. Quarant’anni di cultura rock (Milano 1994); La mela canterina. Appunti per un sillabario musicale (Roma 1996); Il buio, il fuoco, il desiderio. Ode in morte della musica (Torino 2008). 
Insieme i due autori hanno pubblicato, tra l’altro: Genesi. La nascita del rock’n’roll (Roma 1997); Blues, Jazz, Rock, Pop. Il Novecento americano (Torino 2004); 33 dischi senza i quali non si può vivere (Torino 2007).

E questa recensione, più che mai, non può che concludersi con la musica. Il brano che ho scelto è tratto da quella perla che fu il White Album (22 novembre 1968) perché per un libro che racconta i Beatles e gli anni Sessanta non può che cantare di rivoluzione... Questa è Revolution 1:

3 commenti:

  1. Ohhhhh i miei miti. Io purtroppo sono abbastanza ignorante in ambito musicale, il mio "videotecaro" che è molto competente con tanto di tesi di laurea su qualcosa tipo musica e cinema, aveva iniziato a darmi lezioni, a guidarmi attraverso al storia della musica, poi ha chiuso i battenti a causa della crisi e le mie lezioni con lui. Ma LORO li ho nel sangue da quando sono bambina. Questo libro deve essere mio!

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    1. Ciao Baba! Guarda io sui Beatles non ero ferratissima, non conoscevo tutta la loro sterminata produzione ad esempio. Però, come te, gli ho sempre ammirati e questo libro non solo mi ha fatto conoscere meglio la loro musica ma un intero decennio a tutto tondo!
      Il libro è davvero ben scritto e costruito, non ci si annoia, te lo consiglio davvero!

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  2. Wow i wasnt ready to buckle down for this type of story lol. The beatles were overrated though. :D

    https://aab-edu.net/

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