domenica 2 febbraio 2020

Texas Blues


Aveva scelto l'intervento diretto, il solo modo di rappresentare la legge che per lui avesse senso in quel momento: un paio di stivali - meglio se cuciti a mano, in cuoio o pelle di alligatore - un distintivo e una Colt .45.
(Attica Locke, Texas Blues)


Buona domenica, lettori in pantofole! Dopo un mesetto di assenza, eccomi di nuovo a parlare di libri con la prima recensione di questo 2020. In realtà Texas Blues mi ha tenuto compagnia durante il mese di dicembre, ma solo adesso trovo il modo di parlarvene.
Dovete sapere che a ottobre ho avuto la fortuna di incontrare Attica Locke insieme alle #minibookriders della McMusa, un incontro inaspettato e piuttosto divertente durante il Texas Book Festival di Austin. Da allora non sono riuscita a pensare ad altro che ai romanzi della Locke di cui il primo titolo è stato tradotto e acquisito da Bompiani non molto tempo fa così, appena avuta l'occasione, mi ci sono fiondata e adesso eccomi qua...


Darren Mathews è un Texas Ranger, ma non è facile far parte del corpo di polizia più venerato dello stato quando sei un colored. In più la sua posizione è al momento precaria: sospeso, imputato in un processo e sull'orlo del divorzio. Ma quando da Lark giungono notizie di due corpi misteriosamente affiorati dal bayou, Darren non esita, e si dirige nella cittadina del Texas orientale per raccogliere informazioni. Lark, una manciata di case a ridosso delle paludi, è tagliata letteralmente in due dalla Highway 59 e quando Darren inizia a ficcare il naso, tra la tavola calda di Geneva Sweet e la birreria di Wally Jefferson, si rende conto che le cose sono ben più complicate di quanto sembri. Lo spettro dell'odio razziale si insinua nelle indagini di Darren Mathews e un intrico di passioni personali e rancori mai sopiti emerge piano piano dalle acque silenziose del bayou...   

IL MIO PENSIERO

Bluebird, bluebird, take this letter down South for me. 
Così cantava John Lee Hooker, compositore blues originario del Mississippi, ed è proprio il piccolo tordo azzurro a dare il titolo (nella versione originale) a questa prima indagine di Darren Mathews. Un personaggio particolare quello scritto e creato da Attica Locke, un ranger nero in un Texas in cui la questione razziale è ancora, purtroppo, una patata bollente. E un Texas Ranger, badate, coinvolto proprio nelle indagini su quell'Aryan Brotherood of Texas che è sì un'organizzazione criminale ma che soprattutto si connota per il suo odio razziale, un redivivo Ku Klux Klan nel Sud dei giorni nostri. Per il resto, Darren Mathews è il classico eroe di crime story con un passato problematico alle spalle, un matrimonio in crisi e un futuro altrettanto incerto, ma ho particolarmente apprezzato il punto di vista di un colored in una realtà generalmente connotata dai "bianchi", così come ho apprezzato i richiami a casi di cronaca come i fatti di Jasper o la morte di Sandra Bland.

Del resto, che di odio razziale si parli, ce ne rendiamo conto non appena arriviamo con Darren nella fittizia Lark, Shelby County, cittadina della provincia orientale tagliata in due dalla Highway 59. Un Texas diverso da quello comunemente conosciuto, da quello che ho avuto il piacere di visitare lo scorso autunno: niente cowboy e deserti, qui ci troviamo al confine con la Louisiana e i paesaggi si fanno già umidi, paludosi. Ed è proprio dal bayou che emergono i corpi di un avvocato di colore di mezza età e di una giovane donna bianca... Darren si troverà allora a indagare tra la tavola calda di Geneva Sweet e il Jeff's Juice House facente capo a Wally Jefferson. Eccoli gli altri personaggi di rilievo di questo romanzo. Inutile dire che mi sono innamorata di Geneva e della sua caffetteria con le fried pies sul bancone, l'odore del pesce gatto fritto che si innalza dalla cucina e il jukebox vicino all'entrata che spande tutto intorno le sue note blues. Ed ecco che torna il bluebird del titolo, perché il blues, la voce nera d'America, ha tanta parte in questa storia: una chitarra che viaggia da Chicago al cuore del Texas, un intrico di passioni e rancori mai sopito e l'omaggio in musica dell'autrice alla sua Terra: "Quella è mia", ripeté la donna. Guardava fisso verso il tavolino più lontano dalla porta, decorato in un modo tutto suo. La parete era tappezzata di locandine di concerti blues risalenti a cinquant'anni prima. Lightin' Hopkins all'Eldorado Ballroom di Houston. Albert Collins come attrazione principale di un varietà nel quartiere nero di Third Ward. Bobbie "Blue" Bland sul palco con una nuova band a Dallas. Uno spettacolo al Club Pow Pow con la partecipazione di  Joe "Petey Pie" Sweets. E, al posto d'onore su una mensola, una Gibson Les Paul del 1955, il legno biondo graffiato e un po' sbiadito da una parte...

E non importa che il cuore crime dell'intreccio si inceppi in alcuni punti, a dominare è sicuramente l'atmosfera blues del romanzo, che cattura il cuore del lettore, tanto che su certe slabbrature si può anche sorvolare. Quattro pantofole. Attica Locke e Darren Mathews sono stati una scoperta interessante e l'inaspettato finale aperto, mi ha lasciato con la curiosità, una curiosità che spero proprio di colmare se Bompiani ci farà il regalo di pubblicare anche la nuova indagine del Texas Ranger Mathews, Heaven, my Home, per cui la nostra Locke ha vinto il Texas Writer Award proprio al Texas Book Festival dello scorso ottobre.

Di seguito vi lascio tutti i dati dell'edizione italiana:

  ATTICA LOCKE

Texas Blues
(Bluebird, Bluebird)
editore: Bompiani; pagine: 356; EAN: 9788845298233
data di pubblicazione: 19 giugno 2019
brossura: € 18.00; eBook: € 9.99acquistalo su: Giunti al Punto

Lark è una manciata di case a ridosso delle paludi, una cittadina dimenticata dal tempo e dal progresso. È tagliata in due dalla Highway 59: di qua c'è la tavola calda di Geneva Sweet, dove servono limonata dolcissima e pesce gatto fritto da mangiare seduti al bancone insieme a neri che in altri locali verrebbero cacciati; di là c'è una grande casa in perfetto ordine, tetto a cupola e staccionata bianca intorno, la dimora dei Jefferson, la famiglia più potente della zona. Come accade spesso nel Texas orientale, solo pochi metri separano mondi molto lontani. Un giorno due corpi affiorano dal bayou: erano un avvocato di colore di mezza età arrivato da Chicago e una giovane donna bianca del posto. In apparenza un caso già chiuso, l'ennesimo crimine a sfondo razziale che tutti dimenticheranno presto. Ma Darren Mathews, appena arrivato a Lark, capisce in fretta che niente è come sembra, lui che incarna una suprema contraddizione: un ranger nero che deve difendere la legge e dalla legge difendersi. Un omaggio dell'autrice alla sua terra, un romanzo che è come il blues, armonia dissonante tra la vita che abbiamo e quella che vorremmo avere.
Traduzione di Alessandra Padoan

CHI È ATTICA LOCKE:
è nata a Houston, in Texas nel 194. Lavora a Los Angeles, dove vive con il marito e la figlia. Il suo primo romanzo, Black Water Rising, è stato finalista al Bailey’s Women Prize for Fiction ed è stato selezionato per l’Edgar Award, il NAACP Image Award e il Los Angeles Times Book Award. Ha scritto sceneggiature per cinema e televisione ed è anche coproduttrice della serie Empire. Con Texas Blues, primo romanzo che vede protagonista il Texas Ranger Darren Mathews, ha vinto il CWA Ian Fleming Steel Dagger Award 2018 e l’Edgar Award 2018.

In questo caso, non possiamo che chiudere con il blues e con quella Bluebird di John Lee Hooker che ha ispirato il titolo per il romanzo di Attica Locke:

3 commenti:

  1. Un romanzo con un sottofondo musicale ben definito insomma :)

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    1. Decisamente, non solo perché strettamente connesso con l'intreccio ma anche perché ci sono molteplici pezzi e musicisti citati durante tutto il romanzo ^^

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