venerdì 4 dicembre 2015

JERRY'S DIARY #3: ADDIO SCOTT WEILAND...

Eccomi a riesumare il mio diario, non lo faccio spesso, in fondo Libri in pantofole dovrebbe parlare di romanzi, racconti, eventi librosi. Ma è anche e soprattutto un blog personale e a volte l'urgenza di condividere altre passioni si fa pressante. 
La musica, la musica ormai lo sapete è l'altra anima di questo blog ed è con profonda tristezza che scrivo questa sera perché una voce straordinaria non c'è più, si è spenta ieri in un tour bus nel Minnesota: Scott Weiland, storico frontman degli Stone Temple Pilots, è morto nel sonno all'età di 48 anni mentre era in tour con la sua nuova formazione i Wildabouts.

Mi sono svegliata questa mattina, ho aperto Facebook e per caso mi è caduto l'occhio su un breve post, poche parole sulla pagina ufficiale di Weiland che riportavano il triste annuncio. Del resto nell'era dei social le notizie corrono sul filo, si diffondono, risuonano terribilmente, diventano assordanti. E in breve tempo fioccano i link, i tweet, le immagini e i video e vieni catapultato indietro nel tempo e sono di nuovo gli anni '90. Senti ancora quelle note, ascolti nuovamente quella voce così tremendamente unica, vedi gli stadi pieni, quegli stadi assenti ieri sera a Bloomington perché i Wildabouts si esibiscono adesso in piccoli circoli e club. 

Sì perché ovviamente a far da corollario al cordoglio piovono le parole: rock in lutto, generazione perduta dei '90, eroi e antieroi. Ed ecco il resoconto dettagliato della parabola di ascesa e declino condita da intemperanze e dipendenza, alcol ed eroina.
Un storia iniziata nel 1990 con gli Stone Temple Pilots e proseguita poi con i Velvet Revolver e con i Wildabouts appunto. E quindi non c'è da stupirsi che sui giornali piovino titoloni fin troppo scontati: è il clamore della notizia in fondo, il baraccone del pantheon del rock.
Certo è che stasera mi sento un po' più piccola, un po' più sola e un po' più triste, perché la voce di Scott Weiland mi ha accompagnata per così tanto tempo, mi ha tenuto compagnia in tanti momenti, più o meno sereni, più o meno difficili. Adesso non mi resta che prendere in mano quei cd, Core, Purple, Contraband... e rendere omaggio con la musica a un grande artista. Addio Scott Weiland, grazie per la tua voce e per tutta la musica che ci hai dato. 

2 commenti:

  1. Condivido la tua tristezza, carissima :-( una grande perdita...

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    1. Sì, devo ammettere che mi ha abbastanza scioccata!

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