SPECIALE HALLOWEEN: IL CORVO E ALTRE POESIE

Buon Halloween lettori in pantofole! Mi sono chiesta cosa organizzare per questa festa delle streghe e alla fine ho deciso di parlarvi di una raccolta di poesie che ha un posto privilegiato nella mia biblioteca: Il Corvo e altre poesie di Edgar Allan Poe.

Sappiatelo, non sono un'appassionata di liriche, anzi, ho sempre avuto un rapporto burrascoso con la poesia sin dagli anni di scuola... diciamo che sono più una tipa da narrativa. Eppure l'estetica dark conquistò anche me negli anni '90 e così le strofe intrise di amore e morte di Poe sono state mie buone compagne. 

Del resto, The Raven è stato fonte d'ispirazione per l'omonimo fumetto underground di James O'Barr (che adoro alla follia, vi ricordate? Ve ne parlai qui) quindi era inevitabile per me andare alla scoperta del vate del romanzo e della poesia gotica. 

Il gatto nero, I delitti della Rue Morgue, Lo scarabeo d'oro, i racconti di Poe mi hanno conquistato (e prima o poi dovrò parlarvene, magari li tengo buoni per gli Halloween futuri ;-). Quindi, vi chiederete, perché parlare di una raccolta di poesie? Sicuramente per il tema trattato che a mio avviso si sposa con l'atmosfera di questa giornata di fine ottobre...

Dunque, Il Corvo e altre poesie risale al 1845. La raccolta trova ne Il Corvo la sua guida e il filo conduttore. Diciamo che questo "magico" animale è un po' la colonna sonora di tutta quanta l'opera con quel suo refrain ipnotico: Nevermore, Nevermore... Mai più, Mai più. E, infatti, le poesie narrano la vicenda di un amante distrutto dal dolore per il suo amore perduto (nella triste bara rigida, giace l'amor tuo, Lenore!) visitato in una fosca e cupa notte dall'oscuro animale, cui l'uomo rivolge le sue domande ossessive, strazianti in cerca di quelle risposte che non giungeranno mai.

Il corvo, il latore di sogni, da sempre figura magica e mitologica sposa il mito di amore e morte tanto caro alla letteratura decadente e quel lieve bussare (gently rapping, rapping at my chamber door) introduce a un mondo surreale in cui mari immobili, valli inquiete e ombre minacciose fanno da scenario a cadaveri, spiriti e sudari... e ditemi voi se non si sposa perfettamente alle atmosfere della notte che ci accingiamo a celebrare ;-)

Il narratore è diviso tra il desiderio di dimenticare e il desiderio di ricordare. E così alle immagini pure e cristalline che ammantano la figura femminile perduta fanno da contrappunto, visioni inquiete e quasi diaboliche e la risposta ripetitiva e desolata dell'animale sino all'ineluttabile scacco finale:

Ma quel corvo non volò, ed ancora, ancora posa/ sopra il busto di Minerva, sulla porta della/ stanza,/ ed ha gli occhi come quelli di un diavolo che/ sogna,/ e la luce ne proietta l'ombra sopra il pavimento./ La mia anima dall'ombra mossa sopra il/ pavimento/ non si leverà - mai più!

E ovviamente queste visioni brevi e indeterminate offerte dalla poesia non potevano che essere fonte di ispirazione per la musica e Il Corvo è infatti citato da molti artisti che ne hanno fatto la bandiera per le proprie composizioni. Dai visionari The Alan Parsons Project che gli dedicarono un album nel 1976 al concept album di Lou Reed The Raven, appunto, basato sulla vita e l'opera di Poe.

Io però chiudo con gli Omnia gruppo celtic-folk di stanza nei paesi bassi e la loro The Raven (Alive, 2007) che ha come testo proprio la poesia di Edgar Allan Poe:

Un terrificante Halloween a tutti voi!