venerdì 31 ottobre 2014

Le recensioni di... mamma Laura #5

Una rubrica a cadenza casuale, un omaggio alla persona che per prima mi ha trasmesso l'amore per i libri e gli infiniti mondi racchiusi in essi, vi presento Le recensioni di... mamma Laura.

Speciale Halloween 

Buon Halloween cari lettori in pantofole! Mi sono chiesta come festeggiare quest'oggi... be' per parte mia con un acquisto "libroso" atteso da tempo (di cui vi parlerò più avanti) mentre per il blog avevo deciso di parlarvi di un personaggio di carta da me molto amato, Lestat de Liouncourt tenebroso e affascinante protagonista delle Cronache dei Vampiri di Anne Rice. Bene, visto che mamma Laura ha finalmente seguito i miei suggerimenti e ha accettato di leggere Intervista col Vampiro (che mamma moderna eh?) ho deciso di cedere a lei la parola (anche perché le mie lodi di Lestat sarebbero sperticate ^^), non è il suo genere, come ha più volte sottolineato, ma ho trovato la recensione davvero azzeccata e in tema con la notte che ci apprestiamo a "vivere" e magari più in qua vi parlerò io del "mio" Lestat...


Anne Rice
Intervista col Vampiro
Tea
Pagine: 361
EAN: 9788878198685
€ 9,00


TRAMA: Una stanza buia. Un registratore acceso. Un giornalista. E un vampiro. Da quasi due secoli, ormai, Louis de Pointe du Lac non è più un uomo: è una creatura della notte, e ha tutta la notte a disposizione per convincere Daniel, il giornalista, che la storia che gli sta raccontando è vera. Così come è vero il suo volto, tanto pallido ed esangue da sembrare trasparente, di una bellezza soprannaturale e per sempre cristallizzata. Con Intervista col Vampiro Anne Rice ha ricreato il mito notturno del vampiro, trasformandolo in una figura oscuramente luminosa capace di incarnare, e di raccontare, i mali, le paure, le angosce di noi contemporanei.



Ben ritrovati cari lettori. In questi ultimi tempi mamma Laura è stata un po’ latitante. È vero, ma con la fine dell’estate ho avuto un bel po’ di cose da fare come le pulizie a fondo di fine stagione, il cambio degli armadi e un po’ di shopping autunnale. Ora che tutto è tornato alla normalità ho di nuovo passato in rassegna la libreria di mia figlia alla ricerca di qualcosa da leggere. Questa volta è stata la curiosità a suggerirmi Intervista col Vampiro, il primo volume de Le cronache dei Vampiri di Anne Rice. Mia figlia mi ha incitata più volte a leggere tutta la saga ma io mi sono sempre tirata indietro dicendole che non era il mio genere: «Vedrai, sono anche divertenti», mi ha detto, e alla fine... mi sono decisa.

La grande avventura della nostra vita. Che cosa significa morire quando si può vivere fino alla fine del mondo? E che cos’è ‘la fine del mondo’, se non un modo di dire, perché chi sa anche soltanto cos’è il mondo stesso?
(Anne Rice, Intervista col Vampiro)

È uno strano racconto. Louis è un giovane vampiro di 25 anni ma ha già vissuto un paio di secoli, è immortale e la sua esistenza di vampiro ha inizio nel 1791. Ma il romanzo comincia e finisce in una piccola stanza, arredata semplicemente, di un palazzo sulla Divisadero Street di San Francisco. Qui, Louis e un giovane giornalista conosciuto in un bar vicino si ritrovano nell’era moderna; l’uno per raccontare la sua storia, l’altro per scriverla e farne un bestseller.
Il giovane scrittore sa di avere a che fare con un vampiro perché Louis gli si è rivelato; ma la sua curiosità è tale da superare la paura: «Se non avessi paura, penserei che sei un incosciente» disse il vampiro «Ma non averla, vogliamo continuare?» 
E la storia continua. Dalla piantagione di Pointe du Lac nella Louisiana a New Orleans, attraverso l’Europa e fino ai confini dell’Asia, da Parigi e poi in Egitto, in Grecia e in Italia per tornare di nuovo a New Orleans, i vari personaggi si muovono alla ricerca di risposte. Chi siamo? Qual è la nostra natura? Chi ci ha creati? Dio o Satana? E questi personaggi, ognuno a suo modo, vivono la loro orribile esistenza: Lestat il vampiro più anziano che ha creato Louis e la piccola Claudia dal viso d’angelo ma di una crudeltà incredibile; Armand diabolico ma anche capace di amare; Santiago violento e dannato; Celeste la donna vampiro gelosa della bellezza di Claudia. Hanno sentimenti e debolezze umane ma non sono umani; si nutrono del sangue degli uomini ma non hanno calore; vivono e uccidono di notte e dormono dall’aurora al crepuscolo.

Anne Rice è stata veramente geniale. Ha creato un mondo irreale, oscuro e crudele ma credibile. Ha scaraventato via tutte le dicerie e le credenze fantastiche che hanno sempre accompagnato i racconti sui vampiri: l’aglio, i crocifissi, i paletti conficcati nel cuore, le teste mozzate: idiozie, così le definisce Louis.
In questo romanzo c’è tutto: la psicologia che ci fa capire i pensieri e i sentimenti di queste creature diaboliche; la filosofia che cerca di spiegare e forse scusare i loro oscuri comportamenti; la storia con le descrizioni puntualmente veritiere della Louisiana, di New Orleans e dei vari paesaggi del periodo settecentesco e l’horror: orrore che assale perché niente è taciuto o sottinteso.
Louis è un vampiro combattuto; non accetta la sua natura, non ha il coraggio di uccidere e quando riesce a farlo si inebria, gode e si sazia ma poi viene assalito da una perenne e assoluta tristezza; vogliamo chiamarla “rimorso”? Lestat, invece, come la maggior parte dei vampiri, non solo non rinnega la sua natura, ma vive al meglio i suoi giorni, uccide senza rimorsi, gioca con le sue vittime, adora la bella vita e si circonda di tutto ciò che ama e che desidera.
Ma insomma mi è piaciuto? Certamente! Ma continuerò a sostenere che non è assolutamente il mio genere.








E brava mamma Laura, devo dire che sono assolutamente d'accordo per quanto riguarda il giudizio sul mondo oscuro di Anne Rice, assolutamente ammaliante e convincente; mentre sulla natura di Lestat... be' diciamo che questo romanzo è un po' parziale, in fondo ce lo racconta Louis no? ;-) Direi che mamma Laura dovrebbe leggere anche gli altri racconti del marchese de Lioncourt. 
Tra l'altro il nostro caro vampiro ha calcato anche le scene: con Intervista col Vampiro (Neil Jodan, 1994) e La Regina dei Dannati (Michael Rymer, 2002). Nessuna delle due trasposizioni mi ha convinta del tutto, nel primo Tom Cruise non ha affatto brillato nel ruolo di Lestat, per non parlare di Banderas (un Armand davvero mal riuscito), mentre nel secondo, per quanto abbia amato la performance di Stuart Townsend, c'è stato un vero e proprio stravolgimento della storia.
Ma adesso lascio la parola a Lestat in persona, qui in una clip dal lungometraggio del 2002... del resto la musica non può mancare e Monsieur de Lioncourt è stato addirittura una rock star degli anni '90 (e se leggerete Scelti dalle tenebre scoprirete il perché ^^).
Jerry

4 commenti:

  1. Uno dei miei romanzi gotici preferiti di sempre! *___*
    Della Rice ho amato follemente questo e i due libri immediatamente successivi della serie, "Scelti dalle tenebre" e "La regina dei dannati"! :)

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    1. Ciao Sophie concordo pienamente con te i primi tre libri della serie sono i più affascinanti anche se non ho disdegnato "il ladro di corpi" e "Memnoch il diavolo" ^^

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  2. Anche io ho adorato le cronache di Vampiri della Rice, in particolare La regina dei dannati e Intervista col Vampiro ...Ma anche Il ladro di corpi mi era piaciuto un sacco!
    Ahhh, quelli sì che erano dei vampiri coi contro****! ;-)

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    1. Concordo carissima, i vampiri della Rice erano proprio a un altro livello!

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