Nell'ufficio del parco, avvolta in una coperta, la ragazza non abbandonò l'espressione da psicopatica. Non era in grado di dire dov'era stata o da dove veniva. Non sapeva nemmeno che giorno fosse. L'unica informazione che riuscirono a cavarle di bocca era che si chiamava Amy e che quel mattino aveva ucciso il fidanzato.
(M.J. Arlidge, Questa volta tocca a te)
Buon weekend lettori in pantofole! Eccomi di nuovo a parlarvi delle mie letture ^^ Vi racconterò qualcosa di Questa volta tocca a te un thriller di cui si è parlato molto, firmato da M.J Arlidge. Vi ricordate? Ve lo avevo presentato qui. Avevo letto le prime pagine e ne ero rimasta coinvolta e affascinata, insomma ero molto curiosa! Ma purtroppo la lettura non si è rivelata all'altezza delle mie aspettative... ma iniziamo dalla storia:
Amy e Sam sono giovani, innamorati, felici. Adesso, di ritorno da un concerto, sono in cerca di un passaggio sotto la pioggia battente. Il furgoncino che si ferma per caricarli sembra la salvezza e invece è l'inizio dell'incubo. Perché quando riaprono gli occhi i due giovani si trovano rinchiusi, prigionieri in un luogo isolato, in compagnia di un cellulare e una pistola. Dal telefono, una voce sconosciuta emette un verdetto incredibile quanto agghiacciante: solo uno dei due potrà salvarsi il primo che deciderà di usare quella pistola contro l'altro. Qualche settimana più tardi, Helen Grace, ispettrice della centrale di Southampton, è chiamata a interrogare una ragazza terrorizzata, sporca, sconvolta che asserisce di aver ucciso il fidanzato, mentre in una piscina abbandonata viene ritrovato il corpo di Sam... La polizia indaga, incredula, mentre nuove sparizioni interessano il territorio di Southampton: due colleghi di lavoro, una madre e una figlia, due giovani prostitute. Chi avrà il coraggio di farlo? Chi avrà il coraggio di uccidere per salvarsi la vita? Mentre i tasselli di un gioco perverso vengono ricomponendosi, Helen Grace è decisa a inchiodare il colpevole, per compiere il proprio dovere, per salvare delle vite, ma anche per far tacere gli spettri che da troppo tempo la perseguitano...
Eeny, meeny, miny, moe, catch a baby by the toe... recita così una famosa filastrocca per bambini, una conta anglosassone che assume nel romanzo di M.J. Arlidge un significato terribile quanto beffardo. Devo dire che proprio il titolo originale dell'opera mi aveva incuriosita e la prima parte del romanzo, con questo assurdo gioco, questa roulette russa della sopravvivenza, mi ha tenuta incollata alle pagine. Perché cosa fareste, se vi trovaste rinchiusi, senza cibo, acqua, una via di fuga con davanti solo le ore interminabili che conducono all'inedia e alla morte? Avreste il coraggio di sacrificare un'altra vita per salvare la vostra? Il ritmo è serrato, lo stile molto visivo, d'impatto (del resto l'autore lavora da anni per la televisione ed è specializzato nella produzione di serie televisive ad alto livello) anzi si sfiorano spesso le sfumature dell'horror con scene in certi momenti davvero molto forti. L'impianto è quello classico, un serial killer scaltro e crudele e una squadra diretta da un'ispettrice ben determinata a raccogliere la sfida e vincerla. Un thriller perfetto direte voi, e allora cos'è che non ha funzionato? Devo dire che il romanzo è ben scritto, scorrevole e anche i personaggi li ho trovati sulle prime piuttosto accattivanti: le vittime e la loro psicologia dinanzi alla prigionia, un poliziotto con una vita distrutta alle spalle, un matrimonio finito, lo spettro dell'alcolismo e ancora un'agente divisa tra senso del dovere e desiderio di maternità e un'ispettrice avvenente dall'oscuro passato. E qui casca l'asino, il non detto sul personaggio di Helen, lascia il lettore perplesso, spiazzato. Mentre indaga sugli eventi sanguinosi che la circondano, vediamo la protagonista abbandonarsi a sessioni sadomaso in cui a dominare non è tanto il piacere quanto il dolore e il rimorso. Cosa nasconde Helen Grace? Il lettore pensa di arrivare a una soluzione con la conclusione del romanzo, ma non è così alcuni fili narrativi restano lacunosi, oscuri tanto che a un certo punto non sono proprio riuscita a comprendere il comportamento di certi personaggi (e mi dispiace ma non posso svelarvi altro per non fare spoiler), e della cosa risente a mio parere anche la trama che in certi punti ho trovato incongruente, con diversi particolari in conflitto. Posso dirvi che il finale non mi ha convinta del tutto e mi ha lasciato un po' insoddisfatta, per non parlare dell'ambientazione che ho trovato un po' esagerata nei toni e nelle descrizioni con una Southampton che in certi momenti appare più pericolosa e desolata del Bronx: Quella ridotta peggio in assoluto era la Melbourne Tower. Cinque anni prima, un laboratorio clandestino di droga era saltato in aria al sesto piano. I danni erano stati ingenti, una parte vitale dell'edificio strappata via di netto... il palazzo rimase com'era, trascurato e malconcio, abbandonato dalla maggior parte delle famiglie che ci abitavano. Ormai era a dimora di tossici, inquilini abusivi e gente che non sapeva dove altro andare. Un brutto posto dimenticato da tutti.
Insomma devo ammettere che mi aspettavo qualcosina di più da questa lettura a cui non riesco a dare più di tre pantofole.
Di seguito vi posto tutti i dati del volume, uscito questa primavera per Corbaccio Editore:
Questa volta tocca a te
Corbaccio
Pagine: 300
ISBN: 9788863807639
€ 16,40
TRAMA: Un criminale psicopatico rapisce delle coppie: le vittime si risvegliano disorientate, nessuno può sentire le loro urla. Si disperano, si agitano cercano in tutti i modi di uscire dalla prigione in cui sono incarcerate, fino a quando trovano una pistola con un ultimatum terribile: una delle due morirà, solo così l’altra potrà salvarsi. Per il killer è uno spettacolo a cui assistere, per le vittime un’insostenibile tortura psicologica.
Helen Grace e il suo staff della centrale di polizia di Southampton sono sul caso. Cercano il pazzo criminale cercando al tempo stesso di proteggere i sopravvissuti sotto shock. I rapimenti si succedono rapidamente: una madre e una figlia, due colleghi di lavoro, una coppia di universitari… ma in che modo sono legati fra loro? Helen lavora giorno e notte a cercare collegamenti fra le vittime, a ipotizzare moventi… fino a quando intravede un disegno mostruoso al quale non riesce nemmeno a credere…
CHI È M.J. ARLIDGE:
lavora in televisione da quindici anni e si è specializzato nella produzione di serie di alto livello. Negli ultimi cinque anni ha prodotto una serie di crime serials per ITV quali Torn, The Little House e Undeniable in uscita in Gran Bretagna lo scorso aprile. Al momento sta scrivendo per la serie Silent Witness e lavorando a un adattamento di Addio alle armi di Hemingway per la BBC/FX.
Devo dire che le atmosfere horror del romanzo mi hanno spesso fatto pensare a un brano degli AC/DC, Highway to Hell (dall'album omonimo 1979). Perché di un vero e proprio viaggio all'inferno si tratta per le vittime ma anche per Helen Grace... Noi concludiamo andandoci a vedere il video, bellissimo, di questo pezzo storico ^^
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