sabato 30 novembre 2013

Il mio cuore cattivo


Gli animali, per me, non hanno un colore. Non ne hanno nemmeno bisogno perché non nascondono niente agli occhi degli altri. Contrariamente a noi esseri umani, sono sempre e semplicemente se stessi [...] Per questo penso che gli animali siano superiori a noi, anche se noi esseri umani ci riteniamo tanto straordinariamente intelligenti. Perché in fondo noi siamo solo incredibilmente complicati.
(Wulf Dorn, Il mio cuore cattivo)


Buon weekend cari lettori in pantofole! Eccomi qua a parlarvi della mia ultima lettura, un romanzo che mi ha davvero incuriosita da subito e che si è dimostrato all'altezza delle aspettative. Sto parlando di Il mio cuore cattivo, ultima fatica letteraria di Wulf Dorn. Ma veniamo alla storia:

Dorothea ha diciassette anni quando, in una mattina di sole, la sua intera esistenza cade a pezzi. Gli occhi sbarrati e freddi che la fissano da quel lettino non possono essere quelli del suo fratellino Kai. Eppure lui è morto, arresto cardiaco è stata la sentenza dei medici. Ma allora cos'è quell'angoscia che attanaglia il cuore di Doro, di chi è quella voce oscura che le urla nella testa e perché non riesce a ricordare niente della sera che ha preceduto la macabra scoperta? Dopo mesi trascorsi tra allucinazioni e inquietudini, tra psicologi e ospedali, la giovane sembra aver trovato un nuovo equilibrio e, dopo la separazione dei genitori, è pronta a iniziare una nuova vita nella ridente cittadina di Ulfingen. Qui, assieme alla madre, Doro sta costruendo la sua quotidianità fatta di nuovi incontri e amicizie: ci sono Frank e Julian, David e il gelataio Pino. Ma il rimorso e la colpa sono sempre in agguato e l'incontro inaspettato con un ragazzo sconosciuto fa riemergere gli incubi del passato. Come può aver visto e parlato con Kevin se il suo corpo è stato rinvenuto solo qualche giorno prima in un vecchio minibus in fiamme? E mentre le voci nella sua testa tornano a parlare, Dorothea è decisa a scoprire la verità su quell'incontro per dimostrare a tutti di non essere pazza, ma soprattutto per riuscire finalmente a ricordare e far emergere ciò che si cela nel suo cuore.

Cosa fareste se nessuno credesse più alle vostre parole? Ma soprattutto se non foste in grado di discernere tra realtà e immaginazione, se non poteste fidarvi neppure di voi stessi? È ciò che accade alla protagonista di questa storia dopo l'evento drammatico che ha sconvolto la sua vita. La morte di Kai ha lasciato dietro di sé una serie inarrestabile di immagini, visioni, frammenti di ricordi che perseguitano Doro, incapace di distinguere ciò che è reale e ciò che invece è frutto della sua mente sconvolta. Le cure degli psichiatri hanno cercato di far emergere i ricordi per superare lo shock della perdita eppure qualcosa si cela ancora nel suo cuore, qualcosa che Doro inconsciamente cerca di soffocare e che riaffiora suo malgrado sotto forma di visioni e voci. Che cosa ha fatto? Cosa è successo davvero quella notte? Dorothea non ricorda ma il senso di colpa aleggia attorno a lei e neanche il trasloco e la ridente cittadina di Ulfingen, che sembra promettere un nuovo inizio, riescono a liberarla del tutto dalla sua inquietudine. Wulf Dorn ha creato un personaggio complesso, sfaccettato, devo dire che le angosce e le insicurezze di Dorothea mi si sono attaccate addosso durante la lettura, avvolgendomi completamente. Il colloquio con Kevin, la scoperta della sua morte, il bisogno prepotente di dimostrare al mondo, ma soprattutto a se stessa, che quell'incontro è effettivamente avvenuto, che quel volto non è un'altra immagine partorita dalla sua mente, sono questi gli eventi e i pensieri che investono Doro e travolgono anche il lettore in una narrazione estremamente serrata e incalzante. Ho trovato particolarmente interessante il modo in cui Dorn affronta il meccanismo psicologico della rimozione, intrecciando episodi passati e presenti nella mente della protagonista. Il passato affiora lentamente ma inesorabilmente tra le pieghe degli eventi; per fare emergere la verità Doro dovrà inevitabilmente fare i conti con ciò che per tanto tempo si è rifiutata di affrontare. Personaggi e ambientazione sono ben costruiti, ad affiancare la protagonista nella sua ricerca di verità ed equilibrio ci sono sua madre, lo psicologo Frank, il giovane e affascinante Julian, David con la sua andatura allampanata e quei capelli color rame e infine Kevin il ragazzo maledetto, ma anche il giovane terrorizzato che Dorothea ha incontrato nella rimessa abbandonata. È Doro comunque a dominare la scena con le sue emozioni, i suoi sentimenti contrastanti e quella sua dote così particolare: la sinestesia, un fenomeno sensoriale per cui una percezione stimola di fatto sensi differenti. In particolare Dorothea associa i colori alle diverse situazioni che la circondano e davvero suggestive sono le descrizioni che ne derivano: Rosso ruggine. È stato il colore che ho subito abbinato al vecchio edificio. Era la stessa tonalità che mi avevano suggerito l'odore di vernice e di disfacimento che avevo colto prima ancora di raggiungere il cancello. E ancora: [...] non ero ancora sicura del colore di quel David. Avrei  detto che propendeva per un bianco leggermente sporco, tipo guscio d'uovo, mescolato con una punta di rosa. Però non si adattava affatto a quel suo fare spocchioso.
Uno psycho thriller, teso, incalzante, Wulf Dorn gioca abilmente con la mente umana e un senso di inquietudine mi ha accompagnata inesorabilmente mentre seguivo Dorothea alla scoperta della verità e di se stessa. Il romanzo, infatti, affronta temi importanti quali le inquietudini adolescenziali e le passioni che agitano la mente e il cuore umani: odio, rancore, paura... come scrive l'autore nel poscritto: Ognuno di noi è tentato ogni tanto dalla malvagià: è umano che accada. Ma finché ci si limita a pensarlo non c'è niente di male. Sono idee che costituiscono una specie di igiene mentale e che ci aiutano a superare certe prove e certi momenti: per esempio quando qualcuno ci fa arrabbiare o ci ferisce in modo particolare. 
Malvagi, cattivi siamo solo quando facciamo deliberatamente cose che danneggiano il prossimo. È un qualcosa che comincia in piccolo e finisce in grande.


Quattro pantofole e mezza per un romanzo che ha mantenuto le sue promesse. Wulf  Dorn mi ha proprio convinta, ho già acquistato un altro romanzo dello stesso autore, Follia profonda, e spero di leggerlo presto ^^ Intanto vi posto tutti i dati di questo volume:


Wulf Dorn
Il mio cuore cattivo
Corbaccio
Pagine: 420
ISBN: 9788863805727
€ 17,60
 

TRAMA: C’è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l’avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l’aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C’è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come «arresto cardiaco» non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non sa cosa ha fatto in quel vuoto. Ma sa che sarebbe stata capace di tutto… Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l’identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi propri lei stessa…


CHI È WULF DORN:
è nato nel 1969. Ha studiato lingue e per anni ha lavorato come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Vive con la moglie e il gatto vicino a Ulm, in Germania. In Italia Corbaccio ha pubblicato La psichiatra, che è diventato un bestseller grazie al passaparola dei lettori, Il superstite e Follia profonda.




La musica ha un ruolo non marginale nel romanzo, Kevin il ragazzo incontrato da Doro è il leader dei The Barlows, un gruppo locale di Ulfingen cui appartengono tra l'altro Julian e David. E le citazioni musicali sono numerose sulla carta, dai Foo Fighters ai Nada Surf da Marilyn Manson agli Iron maiden. C'è però un brano che ha particolare rilievo, un biglietto appeso nella camera di Kevin che riporta alcune parole di Mad World  dei Tears For Fears band inglese che ho sempre amato. Di seguito il video:

10 commenti:

  1. Io adoro questo autore. E adoro Mad World, anche se preferisco l'altra versione :) Penso che mi regalerò questo libro a Natale!

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    1. Devo dire che Wulf Dorn mi ha conquistata non vedo l'ora di leggere anche gli altri romanzi ^^

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  2. Wow! Bellissima recensione e romanzo estremamente interessante. Non lo conoscevo e non ho mai letto niente dell'autore, ma da come ne parli finisce di volata in WL ^^

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  3. Bellissima recensione :)
    Ti avevo già detto che la trama del libro mi intrigava molto, e la tua recensione mi ha dato una panoramica un po' più ampia sul libro...credo proprio che dovrò leggerlo presto :3

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  4. Non vedo l'ora di leggerlo *__* la tua recensione mi ha messo ancora più curiosità! :)

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  5. Splendida recensione! ^^ Sembra un romanzo interessante... anche a livello di semplice sinossi, mi ha sempre incuriosito: chissà! ;D

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  6. Ho questo libro nell'ereader pronto per essere letto....

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  7. La recensione è stupenda, e il libro pure!! Voglio.Leggerlo.Ora.

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