sabato 12 ottobre 2013

L'ultima tournée di Sally O'Hara


Vide Bon Scott, Jon Lord che dette la sua benedizione al pezzo alzando il pollice, Ronnie James Dio che faceva il segno delle corna scuotendo la chioma leonina, Jim Morrison, Keith Moon, John Lennon, Rick Wright e John Bonham, Janis Joplin con la sua bottiglia di Southern Comfort in mano, Jimy Hendrix, Sid Vicious, Nico, Kurt Cobain, una Amy Winehouse dall'aria ancora un po' spaesata, Layne Staley e Ian Curtis.
Vide tutti coloro che l'avevano preceduta e che, se c'era una divinità caritatevole da qualche parte, sperava in qualche modo di raggiungere.
(Michele Mingrone, L'ultima tournée di Sally O'Hara)


Buonasera lettori in pantofole e buon weekend! Eccomi di ritorno con una nuova recensione. Stasera vi parlerò di un romanzo che mi è stato consigliato e prestato da una collega di lavoro e che si è rivelato una lettura davvero elettrizzante e a suon di rock ^^, sto parlando di L'ultima tournée di Sally O'Hara di Michele Mingrone.


Sally O'Hara, al secolo Gianna Conforti, ha alle spalle un passato da rockstar. Sì perché Sally ha attraversato la stagione d'oro del rock, gli anni dei grandi festival, da Monterey a Woodstock, gli anni del libero amore e delle droghe psichedeliche ma soprattuto con la sua band, Sally & the Lizards, ha calcato palchi, ha ammaliato ascoltatori e vissuto di musica. Adesso Sally ha 65 anni, il marito scomparso, un figlio che non vede mai... è sola a parte la musica perché quella c'è sempre. Eppure questo donnone sboccato è davvero un tipo tosto, ne sanno qualcosa i giovanissimi Sid, Sonny Boy e Rocky che un giorno se la sono vista piombare in sala prove. Un incontro inaspettatto che cambia in un attimo le vite di tutti. I tre ragazzi saranno costretti ad ammettere che la "signora" sa il fatto suo mentre Sally dovrà fare i conti con tutto ciò che si è persa, in fatto di musica, dal 1975 in poi.  Ma soprattutto scopriranno che suonare insieme fa sentire vicini, che basta poco per essere felici... una chitarra, un basso, percussioni e voce, del resto è la magia del rock. Sally O'Hara è tornata con una band tutta nuova... i Sally & the Snakes sono pronti a scatenarsi sul palco.


Un romanzo che ti entra dentro, travolgente come un riff di chitarra, la storia di Sally mi ha conquistata sin dalle prime pagine. Del resto come si può non amare un personaggio così? ... una corpulenta signora con jeans e una camicia a scacchi da boscaiolo con le maniche strappate a mostrare degli avambracci imponenti e tatuati da cima a fondo. I capelli, lunghi e completamente grigi, incorniciavano un volto da pellerossa, solcato da una maschera di rughe. Michele Mingrone ha creato un personaggio davvero originale e accattivante, una Margherita Hack, ma su una struttura fisica da camionista candese. Per non parlare degli altri giovani protagonisti: Sid, Sonny Boy e la piccola indiavolata Rocky, al secolo Cornelia (ma guai a chiamarla cosi!!!). Tre giovani forze della natura, tre ragazzi con i problemi tipici di tutti gli adolescenti, le insicurezze, le incomprensioni, i primi batticuori. Con una narrazione agile e scorrevole e un linguaggio semplice e ironico, l'autore ci parla di generazioni a confronto, di musica e di amicizia: Sally dovrà fare i conti con generi musicali mai sentiti prima: grunge, doom metal, alt-rock, pure insieme ai tre "pischelli", ritroverà la gioia di vivere, la voglia di mettersi in gioco, così come Rocky, Sid e Sonny Boy impareranno ad amare Janis Joplin e i Jefferson Airplane ma soprattutto scopriranno quanto sia meraviglioso fare musica "insieme", quanto possa essere travolgente calcare un palco e suonare dal vivo. Non mancano momenti esilaranti (devo dire che questo romanzo mi ha strappato non pochi sorrisi) dalla giovane coppia incontrata da Sally in un pub di Londra dopo il concerto dei Big Zeppelin, mi pare, qualcosa del genere ad Alessandro chitarrista elettrico di vent'anni con tanto di Gibson Les Paul color oro decorata a mano, con cristalli Swarosky sulla cassa, meccaniche di madreperla e battipenna satinato. Un romanzo che è un inno al rock e alla sua storia e da cui traspare la vasta cultura musicale del suo autore, se un difetto ho trovato è stata l'edizione poco curata, tutti quegli accenti sballati (granchè, finchè, perchè...) sono davvero irritanti, pure questo libro è energia pura, e mi ha regalato moltissime emozioni positive tanto da guadagnarsi quattro pantofole.

Di seguito vi posto tutti i dati del volume:

Michele Mingrone
L'ultima tournée di Sally O'Hara
editpress
Pagine: 156
ISBN: 9788897826033     
€ 15,00


TRAMA: Sally O’Hara, eccentrica cantante rock d’altri tempi, è una signora di mezz’età molto speciale. Brusca, ironica e sboccata, piomba come un tornado sulle vite di tre giovanissimi musicisti: Rocky, Sid e Sonny Boy. L’incontro tra due generazioni diverse e apparentemente lontanissime si rivelerà un’occasione di crescita e di esperienza sia per i ragazzi che per Sally, che grazie a loro ritroverà la voglia di mettersi in gioco e di intraprendere una nuova, imprevedibile avventura musicale. Tra comiche disavventure, citazioni e riferimenti a quarant’anni di storia del rock, L’ultima tournée di Sally O’Hara descrive un mondo di concerti, sale prove e piccoli locali dove la musica e l’amicizia sono valori di riferimento e lenti colorate attraverso cui affrontare la vita di tutti i giorni.



CHI È MICHELE MINGRONE:

Michele Mingrone nasce a Firenze nel 1971 e subito i genitori gli mettono in mano penna e chitarra. Fino ai trent’anni tenta di suonare con la prima e scrivere con la seconda finché, pietosamente, un’anima buona gli suggerisce di fare il contrario. Come scrittore, ha pubblicato vari testi per ragazzi tra cui Lontano ma vicino (2008) e Transformer (2009). Come musicista ha pubblicato Scaramouche (2006), con la folkrock band omonima, e Hindenburg (2007) con la Tzunami Fancoil Orchestra. Se ne va tuttora in giro come un matto a suonare sui palchi di tutta Italia. Questo è il suo primo romanzo.


Inutile parlare di citazioni musicali... il romanzo ne è pieno, ovviamente. Ma tra tutte ho scelto un pezzo storico, quel  Whole Lotta Love dei "Big Zeppelin" (ho ancora le lacrime agli occhi) che Sally canta nel pub di Londra. Prima traccia dell'album Led Zeppelin II del 1969 e prima hit a livello mondiale della band,  contiente uno dei riff più famosi della storia del rock.



1 commento:

  1. Sembra un bel libro scoppiettante ^-^, non è tanto il mio genere ma lo segno comunque perché non si sa mai...sono sempre pronta a leggere anche storie diverse da quelle che preferisco di solito. Peccato per l'editing disattento :-(

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