– I miei compatrioti dicono che i filibustieri sono uomini senza fede, senza legge, dediti solamente al ladroneggio di mare; io posso ora dire come fra costoro si trovano anche dei valorosi, che in fatto di cavalleria e di generosità possono dare dei punti ai più compiti gentiluomini d’Europa. Signor cavaliere, ecco la mia mano: Grazie!… –
(Emilio Salgari, Il Corsaro Nero)

Forse oggi la penna di Emilio Salgari può apparire desueta, antica, rétro diciamo, eppure la sua capacità di immergere il lettore in un mondo di avventura, azione ma anche sentimento per me resta impareggiabile e le descrizioni di quei paesaggi esotici per noi contemporanei così a portata di mano continuano ad avere tutto il fascino della passione e della ricerca, pur con le sue imprecisioni, dello scrittore che passava intere giornate in biblioteca a documentarsi. Certo ci sono le frasi fatte, certo ci sono i costrutti pesanti, gli stereotipi, ma appena ho sfogliato le prime pagine del Corsaro Nero sono tornata bambina, ho sentito il profumo del mare in tempesta sulla pelle e mi sono lasciata coinvolgere dal fascino dei filibustieri della Tortue e dell’elegante e funereo eroe che li conduce…


