giovedì 19 marzo 2020

Quel giorno sulla luna


Forse il successo ci ha fatto perdere il senso delle proporzioni, forse ciò che è avvenuto è troppo grande per essere giudicato da noi [...] Il giudizio spetterà ai figli dei figli dei nostri figli. A noi contemporanei, a noi spettatori, resta solo da narrare ciò che abbiamo visto e udito ora con orgoglio ora con vergogna. Giacché siamo composti dell'una e dell'altra, e anche nel viaggio alla Luna gli uomini hanno dimostrato la loro bellezza e la loro bruttezza, che è come dire la loro umanità. Ecco dunque la cronaca di quei due incredibili giorni e di quell'incredibile notte come li ho visti a Houston, Texas, dal momento in cui la prima astronave terrestre si posò sulla Luna, il 20 luglio 1969, fino al momento in cui ne ripartì, il 21 luglio 1969.
(Oriana Fallaci, Quel giorno sulla luna)


Buonasera, lettori in pantofole, ci rileggiamo dopo tanto tempo! In questi giorni strani e difficili la lettura mi sta tenendo buona compagnia e così ho deciso di tornare su questa pagina, ormai una comfort zone al bisogno ^^
Giusto qualche giorno fa ho terminato Quel giorno sulla luna di Oriana Fallaci e poiché si è rivelata una lettura insieme emozionante ed entusiasmante ho deciso di condividerla con voi...


È il 16 luglio 1969, un mercoledì, e gli occhi del mondo intero sono puntati sulla Florida. Precisamente su Cape Kennedy, dove sorge la base NASA da cui entro poche ore sarebbe partito il missile Saturno V per la più grande missione spaziale mai immaginata fino ad allora. Tre astronauti avrebbero orbitato intorno alla Luna e due di essi vi avrebbero "allunato", per poi muovervi i primi passi, allargando così i confini dell'uomo nello Spazio. La missione Apollo 11 sarebbe durata in tutto 9 giorni e da quel momento nessun "terrestre" avrebbe più guardato il nostro satellite allo stesso modo. That's one small step for man, one giant leap for mankind: le parole di Neil Armstrong, il primo uomo a passeggiare sulla Luna sarebbero presto entrate nella Storia condivise dalle televisioni e i giornali di mezzo mondo. Tra gli oltre tremila giornalisti presenti al lancio del Saturno V, c'è anche la quarantenne Oriana Fallaci, inviata per il settimanale «L'Europeo». Da tempo interessata all'avventura nello Spazio e agli scenari che il futuro preannunciava, Oriana aveva passato moltissimo tempo tra Houston, il centro nevralgico della NASA, e Cape Kennedy. Aveva conosciuto gli ideatori del programma spaziale e i suoi protagonisti, gli astronauti, e a loro aveva dedicato un intero reportage dal il titolo Se il sole muore. Adesso mentre il Saturno V si stacca da terra, Oriana inizia a raccontare in diretta ai colleghi dell'Europeo ciò che vede, sente e prova... Il resoconto di quei giorni straordinari è racchiuso in Quel giorno sulla Luna

IL MIO PENSIERO

Ora che lo spettacolo paradossale è finito, il dramma concluso, e i confini della nostra intelligenza e della nostra responsabilità si sono allargati fino al Mare della Tranquillità, ci sentiamo come assuefatti all'idea di possedere la Luna [...] Ci si abitua a tutto, anche al miracolo d'essere usciti dalla nostra prigione di azzurro per approdare a quell'isola brutta: presto ce ne scorderemo... 
Non potevo che iniziare da questa riflessione della Fallaci: perché quanto l'ho scoperta vera leggendo le sue pagine! Per me, l'Apollo 11, il Saturno V, il LM, Armstrong, Aldrin e Collins erano soltanto nomi sui libri di storia, sgranate immagini di repertorio.
Poi ho iniziato a sfogliare queste pagine, ho iniziato a pensare a quei momenti, a guardare davvero la Luna, e tutto è cambiato. Ho scoperto quanto eccezionali siano stati quei giorni e quanto irripetibili nella storia dell'uomo perché, diciamocelo, siamo nel 2020, l'umanità ha nel frattempo davvero fatto "balzi" da gigante eppure la Luna resta il punto più estremo raggiunto dai terrestri, l'impresa non ancora doppiata. Speriamo che questi giorni difficili di pandemia non si portino via anche il nostro desiderio di scoprire, esplorare e conoscere e che si possa tornare presto a guardare con curiosità il cielo e lo Spazio...

Ma torniamo a noi, il reportage di Oriana Fallaci è diviso in due parti: una prima dove la giornalista toscana si dilunga a descrivere gli antefatti e la missione in ogni sua parte, e una seconda che segue passo passo il racconto di quei giorni incredibili così come lei li ha vissuti. E non c'è retorica nelle parole della Fallaci, solo il suo piglio oggettivo, la sua ironia disincantata. Anche nel presentare la corsa allo Spazio prodotto non tanto o non solo, come non mancherà di sottolineare, dello studio e dell'approfondimento scientifico, quanto di precise mosse economiche e soprattutto politiche (ricordiamo che gli Stati Uniti tentavano di riscattare la propria immagine e distogliere l'attenzione dal carnaio che in quegli anni si svolgeva in Vietnam). Oriana presenta i protagonisti della missione Apollo, quegli astronauti che presto avrebbero punteggiato da veri eroi le copertine e le testate di mezzo mondo, eppure l'immagine che ne traiamo non è quella patinata che ci saremmo aspettati quanto il ritratto di tre tecnici: freddi, calcolatori, talvolta sin troppo antipatici nella loro arroganza (si salva il "bravo ragazzo" Collins, di gran lunga il mio preferito ^^). E poi ci sono i dettagli tecnici, le descrizioni degli strumenti (dal Saturno V al LM, dal MFQ al LRL), le interviste agli scienziati, e non mancano le perplessità, i dubbi, le falle del sistema esposte con lucidità e la paura per quel "germe lunare" che avrebbe potuto aprire scenari apocalittici (il terrore cioè che il Saturno V potesse portare sulla Terra, al termine della missione, un microrganismo lunare sconosciuto).  
Eppure nel libro non è il disincanto a prevalere, quanto l'emozione, lo stupore, il lato umano. Sì, perché Oriana Fallaci guardava con grande passione all'impresa "umana" della Luna, ne era affascinata, orgogliosa di poterla vivere in prima linea. E la sua emozione passa inevitabilmente nel lettore. Quel giorno sulla Luna mi ha davvero impressionata e travolta, l'ho vissuto in presa diretta, come se fossi lì accanto alla grande giornalista toscana. E se a farmi trasalire non è stata tanto la storica e retorica frase di Armstrong durante la passeggiata lunare, ammetto che quel The Eagle has landed qualche brivido me lo ha provocato attraverso gli occhi e le parole di Oriana. Così come è impossibile restare indifferenti nel momento in cui il Saturno V si stacca da Terra: (Alla televisione si vede un gran fumo bianco uscire dal razzo poi il fumo si scurisce e si allarga in corolla).
«... Lo senti il rumore? Qui c'è stato uno spostamento d'aria che ci ha quasi buttato per terra... Guarda come sale... come sale! Dio, ci vorrebbe Omero per descrivervi quello che vedo! Dio, a volte gli uomini sono così belli! Sentilo, il rombo! Sembra un bombardamento, ma non ammazza nessuno, mioddio! Oh, che cosa stupenda... si alza così lentamente, sai, lentamente... va sulla Luna... la Luna... Vorrei che oggi nessuno morisse.»

Cinque pantofole. Quelle immagini di repertorio, viste e riviste, hanno assunto per me tutto un altro significato. Ho scoperto che la prima edizione di Quel giorno sulla Luna risale al 1970. Un'edizione curata apposta per le scuole. Forse in questi giorni strani e difficili potrebbe essere una lettura interessante da fare proprio con i ragazzi, per affacciarsi alla finestra o al terrazzo e guardare la Luna con occhi diversi.

Di seguito vi lascio tutti i dati del volume, pubblicato oggi in BUR:

  ORIANA FALLACI

Quel giorno sulla Luna
editore: Rizzoli; pagine: 228; EAN: 9788817077637
data di pubblicazione: 17 settembre 2014
brossura: € 10.50; eBook: € 7.99acquistalo su: Giunti al Punto

«Come un bambino curioso la scienza va avanti, scopre cose che non sapevamo, provoca cose che non immaginavamo: ma come un bambino incosciente non si chiede mai se ciò che fa è bene o è male. Dove ci porterà questo andare?» Così Oriana Fallaci a Wernher von Braun, considerato uno dei capostipiti del programma spaziale americano. Sono gli anni Sessanta del secolo scorso e la grande scrittrice e giornalista, fin da bambina lettrice appassionata dei capolavori di Jules Verne ed estimatrice da adulta dell'opera di un maestro della fantascienza come Ray Bradbury, si avvicina all'avventura nello spazio affascinata dagli scenari che il futuro preannuncia. Per comprendere a fondo l'esplorazione dell'universo, lo sbarco del primo uomo sulla Luna, la vita nel cosmo, non esita a partire per gli Stati Uniti, inviata da «L'Europeo», e a trascorrere lunghi periodi nel centro della NASA a Houston e nella base di Cape Kennedy. Quel giorno sulla Luna racconta la sua esperienza: Oriana incontra gli astronauti, condivide la loro preparazione, segue i dettagli tecnici, discute con gli scienziati e i medici, espone i propri dubbi, sottolinea i rischi e rivela, anche con spirito critico, le difficoltà. Il materiale che raccoglie è sorprendente per ricchezza e completezza documentativa, per varietà di voci e punti di vista. Nel momento in cui il missile Saturno V si solleva, prevale l'emozione di poter vivere in diretta un avvenimento straordinario. 
Prefazione di Giosuè Boetto Cohen

CHI ERA ORIANA FALLACI (1929-2006):
fiorentina, è stata definita "uno degli autori più letti ed amati del mondo" dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ha intervistato i grandi della terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo e l'opera completa della giornalista è pubblicata nelle edizioni BUR.


In chiusura la scelta di un brano musicale è d'obbligo e non può che essere Walking on the Moon dei Police dal secondo album della band britannica (Reggatta de Blanc, 1979). Il video fu girato nel 1979 al Kennedy Space Center proprio all'ombra di un Saturno V...

2 commenti:

  1. Jerry, grazie per la recensione ♥ Della Fallaci ho letto solamente Lettera ad un bambino mai nato, dunque con un tema molto lontano da questo.
    Sembra che qui emerga molto più il suo spirito di giornalista

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    Risposte
    1. Ciao Francy in effetti qui il tema è molto più vicino a una cronaca ma come sempre nei libri della Fallaci emerge tutta una parte ben più personale e di riflessione umana. Te lo consiglio!

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