sabato 12 gennaio 2019

Il paradiso è per sempre


Il giorno ingrigiva e gravava. Lo smog insozzava il catino di L.A. e celava le Hollywood Hills. L'aria era incancrenita e cancerogena. Il tetto era tinto di tamale. Koreatown era kaliginosa di kalura e Seulforosa. Pico Boulevard brulicava. Era una chiusa dagli occhi a mandorla e un'estrema linea di confine. A sud si spalancava il Congo losangelino.
(James Ellroy, Il paradiso è per sempre)


Buon weekend, lettori in pantofole!
Eccomi con la prima recensione dell'anno. In realtà inizio dalla fine perché ho chiuso il 2018 con il "bastardissimo" James Ellroy ed è proprio del suo Il paradiso è per sempre che voglio parlarvi.
Si tratta di un libro particolare perché raccoglie, in realtà, tre romanzi indipendenti pubblicati da Bompiani rispettivamente nel 2000 (Tijuana, Mon Amour), nel 2005 (Scasso con stupro) e nel 2006 (Jungletown Jihad). Romanzi brevi, racconti lunghi, comunque li si voglia definire di sicuro sono un concentrato di puro Ellroy, non il migliore, ma sempre tossico e letale...  


Un sottile filo rosso sangue lega la Los Angeles degli anni Cinquanta a quella dei Duemila. Da una parte c'è Danny Getchell,il sultano dello sbircio, il giornalista denuncia-scandali di Hush-Hush, dall'altra, c'è Rick "Rino" Jenson, detective della squadra Casi Irrisolti di Los Angeles. Nel mezzo ci sono quella cloaca a cielo aperto di Hollywood, una serie di casi scottanti, una femme fatale, un gruppo di terroristi senza scrupoli e uno di contrabbandieri messicani. E poi ovviamente ci sono loro, gli agenti dell'LAPD, alle prese con mazzette, corruzione e omicidi irrisolti...

IL MIO PENSIERO

Hush-Hush batte la Bibbia, almeno a Los Angeles. Oggi sono il Gesù giornalistico in attesa del giustificabile bacio di Giuda.  
È Daniel Arthur Getchell a parlare, uno dei due protagonisti, e voci narranti, dei tre romanzi/racconti di Il paradiso è per sempre. Danny Getchell, strombazzatore senza scrupoli, giornalista scandalistico, e fustigatore dei peccati di Hollywood in Tijuana, Mon Amour... e che peccati! Si parte da un'inchiesta di corruzione, per arrivare alla scena di un omicidio davvero splatter e terminare con il contrabbando (ovviamente di pellicce, siamo a Hollywood) e il caldo torrido del Messico. Nel mezzo ci sono i nomi più importanti del mondo dello spettacolo, ovviamente "sputtanati" dalla penna spietata di Danny Getchell e dal mortifero veleno di James Ellroy. E così ecco Sammy Cahn (il paroliere di Let it Snow per intendersi), Barbara Stanwyck, Rock Hudson e nientemeno che The Voice Frank Sinatra come non li avete mai "letti": Il sess-azionale Sinatra: cocco di mamma con manie da macho e fanatico figadipendente. Un mammalucco con muta di mastini per rottamare reporter recidivi. 

Los Angeles, la città degli angeli, diventa nei romanzi di James Ellroy una città di demoni, più nera della pece, basti guardare le vicende narrate in Scasso con stupro (sicuramente il romanzo che mi è piaciuto di più dei tre) in cui uno scassinatore semina la morte nelle Hollywood Hills. Certo, la narrazione non ha il respiro e la coerenza narrativa di altri romanzi (vedi Dalia Nera), pure vi si ritrova il gusto tutto alla Ellroy di intrecciare fiction e realtà, casi fittizzi e casi reali come quello di Don Kate Bashor o l'omicidio mai risolto della giovane Stephanie Gorman. Non mancano una tirata nei confronti dell'LAPD, verso cui James Ellroy ha sempre intrattenuto un rapporto di amore-odio profondo e una vicenda ai limiti, parossistica in cui "Rino" Jenson si trova alle prese con un gruppo terroristico che minaccia la notte degli oscar losangelini (in Jungletown Jihad, sicuramente il più scadente dei tre romanzi che compongono la raccolta).
Il tutto è condito dal linguaggio "spinto" dello scrittore californiano, un tripudio di allitterazioni, neologismi e turpiloquio.
Insomma, Il paradiso è per sempre va consumato per quello che è, come una raccolta di racconti da leggere d'un fiato, buttare giù come whisky che pettina lo stomaco e magari abbandonare rapidamente... ma è comunque James Ellroy e un viaggio sull'ottovolante della sua scrittura vale sempre la pena. Tre pantofole.

Di seguito vi lascio tutti i dati dell'edizione Bompiani, uscita nel novembre del 2015:

JAMES ELLROY

Il paradiso è per sempre
editore: Bompiani; pagine: 300; EAN: 9788845280689
data di pubblicazione: 5 novembre 2015
brossura: € 14.00; acquistalo su: Giunti al Punto

Un filo rosso sangue lega una giovane cantante uccisa brutalmente a Hollywood negli anni '50, un giornalista senza scrupoli che sguazza negli scandali, Danny Gatchell, e il detective Rick Jenson della squadra Casi irrisolti di Los Angeles. James Ellroy torna nella città degli angeli per raccontare una scia di omicidi che insanguina la California, tra star del cinema e poliziotti corrotti, contrabbandieri messicani e topi d'appartamento, donne fatali e terroristi che minacciano un attentato durante la notte degli Oscar.

Traduzione di: Carlo Prosperi

CHI È JAMES ELLROY:
(Los Angeles, 1948) è uno dei più grandi autori di crimine degli ultimi trent'anni e una delle voci più originali e potenti della letteratura americana contemporanea. Tra le sue opere maggiori, la quadrilogia di Los Angeles (Dalia Nera, Il grande nulla, L.A. Confidential e White Jazz) e la trilogia Underworld USA (American Tabloid, Sei pezzi da mille, Il sangue è randagio). Bompiani ha pubblicato: I miei luoghi oscuri (1997), Corpi da reato (1999), Tijuana, Mon Amour (2000) Il dubbio letale (2002), Destination Morgue (2003), l'antologia curata dallo stesso autore, Il meglio del Mistery americano (2004), Scasso con stupro (2005), Jungletown Jihad (2006).

Down in Hollywood on the boulevard, The dead come back to life...
Le ombre di Los Angeles cantate dai Good Charlotte in The River (Good Morning Revival, 2007) mi sembrano la colonna sonora perfetta per chiudere questa recensione:

2 commenti:

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