martedì 22 marzo 2016

LE RECENSIONI DI... MAMMA LAURA #11



Una rubrica a cadenza casuale, un omaggio alla persona che per prima mi ha trasmesso l'amore per i libri e gli infiniti mondi racchiusi in essi, vi presento Le recensioni di... mamma Laura.


Buonasera lettori in pantofole! Purtroppo ieri non sono riuscita a postare la rubrica dedicata alle novità in libreria, però eccomi qua con un gradito ritorno ^^ le recensioni di mamma Laura che si è divertita nuovamente a saccheggiare i miei scaffali. Peccato che la lettura questa volta non sia stata all'altezza delle aspettative e adesso mi trovo titubante anche io sulla lettura di questo titolo... ma intanto cedo a lei la parola ^^


RAYMOND BENSON

BLACK STILETTO
editore: Cento Autori; pagine: 278; EAN: 9788868720056brossura: € 16,50

Alla fine degli anni Cinquanta fece la sua apparizione a New York l'eroina mascherata chiamata Black Stiletto, abilissima nelle arti marziali, implacabile cacciatrice di criminali e spie nemiche. La misteriosa giustiziera, adorata dal pubblico ma ricercata da polizia ed FBI, scomparve di scena nel 1962, lasciando irrisolto l'enigma della sua vera identità. Mezzo secolo dopo Martin Talbot, un tranquillo contabile di Chicago, riceve una telefonata da un avvocato: sua madre Judy, la cui mente è ormai offuscata dall'Alzheimer, gli ha lasciato tempo prima una busta sigillata. Sono le istruzioni per accedere a una stanza segreta in cantina, in cui sono celati attrezzature, costume e diari di Black Stiletto. Martin scopre all'improvviso la verità nascosta sulla madre e le sue avventure, ricordi ormai cancellati anche dalla mente di Judy. Ma dal passato di Black Stiletto sta per tornare qualcuno che ha un conto in sospeso con lei e ha intenzione di farglielo pagare. Con gli interessi.



RECENSIONE
Ben ritrovati cari lettori. Ho un po’ trascurato le mie letture; in questo periodo ho preferito dedicarmi alla mia inseparabile Settimana Enigmistica e ad altri passatempi non troppo impegnativi; forse perché sentivo il bisogno di non pensare troppo e rilassarmi un po’. 

Passando in rassegna gli scaffali di mia figlia mi sono ritrovata tra le mani un libro non troppo voluminoso, Black Stiletto di Raymond Benson, e con una bandella veramente accattivante: Black Stiletto vi catturerà all’istante e semplicemente non riuscirete a staccarvi dalla pagina, fino alla fine del romanzo. Jeffery Deaver”. Che dire! Di questo scrittore ricordo di aver letto La strada delle croci, un romanzo davvero coinvolgente che mi è piaciuto moltissimo e così, ecco qua, mi sono immersa nella storia di questa eroina giustiziera mascherata. 

4 Luglio 1958. Caro diario, ho pensato che forse dovrei cominciare a mettere questa storia per iscritto. Da bambina tenevo un diario. Ci scrissi sopra per tre anni, mi pare. Non so dove sia finito. Sarà ancora a Odessa, in un cassetto della mia vecchia cameretta. Sempre che esista ancora la mia vecchia cameretta. 

Comincia così il racconto di Judy Cooper, o meglio, di Black Stiletto
Al presente Judy Cooper è una vecchietta devastata dall’Alzheimer in una casa di riposo a Chicago. Suo figlio Martin Talbot, contabile, separato e con una figlia non proprio disposta a obbedirgli, un giorno viene chiamato dallo zio Thomas, avvocato. Zio proprio non è ma è sempre stato molto vicino alla sua famiglia tanto che Martin ha quasi il sospetto che sia stato un amante della mamma. Thomas gli consegna una lettera di sua madre e una cassetta contenente, tra le altre cose, una chiave per aprire un locale segreto nella vecchia casa, ormai cadente, dove lui è cresciuto. Ed è così che Martin scopre che sua madre altri non è stata che Black Stiletto, la giustiziera mascherata nemica dei criminali e delle spie, amata dai più ma ricercata dalla polizia e dall'FBI. Fino al 1962, anno della sua scomparsa dalla scena. 
A questo punto il libro si alterna in due ben distinti periodi temporali: il presente dove Martin, leggendo i diari trovati nel locale segreto, scopre piano piano la vita e le gesta della madre e il 1958, anno in cui Judy comincia a scrivere quei diari. 
E poi l’epilogo, con il ritorno di un personaggio del passato che vuole solo vendicarsi di Judy a tutti i costi e senza esclusione di colpi malvagi

Ebbene, gli ingredienti ci sono tutti per un buon thriller; Raymond Benson voleva senz’altro catturare il lettore e tenerlo legato alla storia con aspettative e suspense crescenti. Eppure a me questo non è accaduto anzi ho trovato la narrazione piuttosto superficiale; si parla di cose anche molto forti come lo stupro, la violenza morale, i rapporti con la mafia, delinquenti incalliti, uccisioni e vendette; ma tutto quanto è narrato come se il lettore fosse un ragazzino a cui far capire le cose senza però impressionarlo troppo. 

Quest’uomo la deve pagare! 
Così feci l’unica cosa che mi venne in mente, ricorrendo a un’estrema risorsa: un letale nihon nukite, un attacco a due dita. Formai con la mano una pistola immaginaria, con l’indice e il medio tesi in avanti come la punta di una lancia. E colpii Douglas alla gola, sotto il pomo d’Adamo, con tutta la mia forza. Gli spezzai la trachea. 

Non c’è trasporto in queste pagine, non rimani con il fiato sospeso, si va avanti sino alla fine senza scossoni, senza provare alcun sentimento di orrore, di ripugnanza o semplicemente di partecipazione quando viene fatta la così detta “Giustizia”. 
Il finale poi è apertissimo, molte cose non vengono chiarite e questo perché in America le gesta di Black Stiletto sono ormai giunte al quarto volume. 
Un’altra cosa: nel libro ci sono molti errori o, come si dice in gergo, “refusi” e anche questo non giova alla lettura. 
Insomma, non me ne vogliate, ma ho trovato questo romanzo piuttosto deludente e comunque non all'altezza delle mie aspettative.
Penso che per la prossima lettura mi farò consigliare, magari cambio anche un po' genere. Avete qualche suggerimento?

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