sabato 12 luglio 2014

Teo


Il mio papà lo diceva sempre che vincere era la cosa più importante, nella vita.
«E si combatte solo per ciò che si desidera veramente», mi aveva spiegato una volta.
Io cosa volevo veramente? [...]
Una famiglia almeno un po' felice, questo era quello che volevo più di ogni altra cosa.
Sapevo che era una battaglia difficile da vincere.
Ma... se ci fosse stato un modo per chiedere a Napoleone come fare? Lui sì che avrebbe potuto aiutarmi.
(Lorenza Gentile, Teo)

Buon sabato cari lettori in pantofole! Finalmente di ritorno ^^ Dovete scusarmi per l'assenza ma, complici i temporali di questi giorni, il mio modem ha deciso di fare le bizze e di lasciarmi con una connessione a singhiozzo, spero di essere riuscita a risolvere ma non ne sarei così sicura. Intanto sono qui per parlarvi di una lettura recente che mi ha davvero convinta ;-) Sto parlando di Teo di Lorenza Gentile, ma veniamo alla storia:

Teo ha otto anni ma è un tipetto sveglio. Si è accorto che mamma e papà litigano di continuo, che ogni giorno è un nuovo scontro, una dura battaglia, ma il nostro piccolo amico, più ancora dello Skifiltor, desidera avere una famiglia felice. Come in quella foto, in cui lui, sua sorella Matilde, la mamma e il papà sorridono felici sulla spiaggia di Porto Ercole. Una volta il padre gli ha raccontato che si combatte solo per ciò che si desidera veramente e così Teo ha deciso di combatterla la sua battaglia per una famiglia felice ma soprattutto di vincerla. Ma come può fare un bambino di otto anni? Di sicuro avrebbe bisogno di qualche buon consiglio. E allora perché non chiedere a Napoleone, "l'uomo che vinceva tutte le battaglie" come recita il suo libro illustrato, di sicuro lui di certe cose se ne intende. Già, ma dove si trova adesso Napoleone Bonaparte, morto nel 1821 e come fare per raggiungerlo? Teo comincia a porsi e a fare mille domande: sulla vita, sulla morte, sull'amore e sul coraggio... riuscirà a incontrare Napoleone? Ma soprattutto riuscirà a vincere la sua battaglia? 

Mi chiamo Teo, ho otto anni e voglio incontrare Napoleone.
Ho una battaglia molto importante da vincere e lui è l'unico che mi può aiutare. Per incontrarlo mi tocca morire, però, perché Napoleone è un morto.  
Queste parole, riportate sulla quarta di coperta, mi hanno da subito incuriosita, per non parlare di quella copertina: il grande condottiero sul campo di battaglia affiancato da un piccolo grande uomo. Insomma dopo avervene parlato nella rubrica Le novità in libreria non sono riuscita a resistere e mi sono portata Teo a casa. Inutile dirvi che mi sono innamorata di questo intrepido ragazzino, pronto anche a morire pur di vincere la sua battaglia e vedere nuovamente i genitori sorridere come ai tempi della vacanza a Porto Ercole. Teo è curioso, pieno di domande e la sua logica è a tratti disarmante soprattutto nello smascherare gli affanni e l'irrequietezza degli adulti: Il mio papà [...] Diceva di aver combattuto tantissimo per ottenere quello che voleva. Ma anche se aveva combattuto, a me non sembrava che avesse proprio quello che desiderava. La sua macchina doveva avere qualche problema perché la cambiava di continuo. Litigava tutti i giorni con la mamma. E non aveva mai tempo per le cose divertenti, come giocare con me a nascondino o aggiustare la mensola di camera mia.  
Con in testa mille perché, il nostro piccolo protagonista è deciso a incontrare Napoleone Bonaparte, il più grande condottiero di tutti i tempi... ma come fare? Nella sua ricerca coinvolge tata, sorella, compagni di scuola. Ho trovato spassosissime le teorie che questi bambini tirano fuori, e così l'inferno diventa un'autostrada lunghissima, piena di macchine e in paradiso ci arrivi solo con l'aereo di Dio e devi essere in lista per varcarne la soglia... sì avete capito bene come le liste per entrare in discoteca ;-) 
Teo riempie fogli su fogli di schemi e definizioni, e inizia a interrogarsi, a modo suo, su quesiti importanti e profondi quali la vita, la morte, il bene e il male, la religione e allo stesso tempo inizia a conoscersi e a conoscere: basti pensare alla splendida amicizia che sboccia tra i banchi con il piccolo Xian-wei, il cinesino ossessionato dalla matematica e dai numeri. Ciò che più mi ha colpito in questo romanzo è la capacità che Lorenza Gentile ha avuto nel dare voce ai più piccoli, nel parlare proprio come loro. Ben scritto, scorrevole, il romanzo fila liscio fino all'ultima pagina, reso accattivante da uno stile davvero ironico e frizzante. Devo dire che Teo e i piccoli Leonardo, Giulia, Guglielmo e "la Bucci" mi hanno spesso fatto sorridere con le loro idee strampalate pure il romanzo tocca gli argomenti più intimi e profondi e devo ammettere che il finale mi ha strappato anche qualche lacrima di commozione. Vi chiedete se Teo lo ha incontrato davvero Napoleone alla fine? Be' questo non posso proprio svelarlo ma posso dirvi che ha imparato che tutti nella vita devono affrontate la propria Waterloo, l'importante è rialzarsi e non arrendersi mai.
Quattro pantofole e mezza  per un esordio davvero fresco e felice, Lorenza Gentile mi ha proprio convinta e vi consiglio di leggervi i "Ringraziamenti" in fondo al volume che mi hanno divertita come la lettura del romanzo e mi hanno fatto scoprire qualcosa di più su questa giovane scrittrice.


Di seguito vi posto tutti i dati del volume uscito questa primavera per Einaudi:

Lorenza Gentile
Teo
Einaudi
Pagine: 172
ISBN: 9788806217327
€ 16,00

TRAMA: Teo ha otto anni e, piú ancora dello Skifiltor, desidera una famiglia felice. Ma i suoi genitori litigano sempre, ogni battaglia quotidiana sembra persa. Così Teo decide di combatterla lui, questa battaglia, al posto loro. Per sapere come vincerla però deve chiedere a uno che di battaglie se ne intende. Uno come Napoleone, la cui storia sta leggendo su un libro. Ma Napoleone è morto: come si fa a incontrarlo? E sarà in paradiso o all'inferno? L'inferno, tra l'altro, pare sia molto caldo, quasi come Porto Ercole d'estate. Pare sia sotto terra, ma allora perché quando fanno gli scavi per la metro non lo trovano? In paradiso invece ci arrivi con l'aeroplano privato di Dio, e solo se non dici parolacce. Poi san Pietro controlla se sei in lista. Teo bombarda gli adulti di domande disarmanti e traccia su un quaderno schemi dall'irresistibile effetto comico, per tentare di capire come funzioni: con la morte, il bene e il male, il silenzio di Dio. Il suo sguardo buffo ci mette davanti alle paure che non sappiamo affrontare. Prima fra tutte, quella di sentirci sconfitti.

CHI È LORENZA GENTILE:
nata a Milano nel 1988, è laureata in Arti dello Spettacolo alla Goldsmiths University di Londra e ha frequentato la scuola internazionale di Arti  Drammatiche Jacques Lecoq di Parigi.
Teo è il suo primo romanzo. 

Devo dire che durante questa lettura ha continuato a bombardarmi la testa un brano dei Coldplay, Viva la Vida, dall'album omonimo del 2008, che tra l'altro trovo azzeccatissimo. Nel video, infatti, la band suona con sullo sfondo il famoso dipinto di Delacroix La libertà che guida il popolo.


2 commenti:

  1. Mi piace l'interazione tra il grande condottiero e il piccolo grande uomo. Hai, come sempre, scritto una recensione molto accattivante. "Teo" finisce subito nell'elenco dei libri che leggerò:)

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    1. Ciao aquila reale sono contenta ti sia piaciuta la recensione ma è tutto merito del romanzo te lo consiglio proprio ^^

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