mercoledì 30 gennaio 2013

Nessuno sa di noi


 E io che desideravo un figlio speciale, e che trattavo con Dio o con chi per lui per estorcergli solo questo. Non lo voglio un pecorone che segua il branco, voglio che si distingua, e che pensi con la sua testa. Bello o brutto, basso o alto, etero o omo, non fa alcuna differenza. Lo voglio speciale, e con un cuore immenso. Con la forza di Pietro e senza tute le mie insicurezze.
Credo che Dio, o chi per lui, quel giorno non fosse disposto a negoziati. O che mi abbia frainteso.
(Simona Sparaco, Nessuno sa di noi)

Buonasera a voi, cari lettori in pantofole! Come procede la vostra settimana? Io sono abbastanza "cotta" ed è solo mercoledì... ;-) Ma veniamo a noi, è tardissimo ma ho deciso di passare un attimo a lasciarvi i miei pensieri sull'ultimo libro che ho letto, Nessuno sa di noi di Simona Sparaco, un romanzo che mi ha travolta e che, lo ammetto, mi ha fatto passare alcune notti insonni... la storia di Luce, Pietro e Lorenzo.

Luce e Pietro sono una coppia come tante. Una coppia in attesa di un bambino. Sono al settimo cielo, lì in quella sala di aspetto, con la cartella clinica sotto il braccio per l'ecografia. Pietro con il suo maglione portafortuna dei tempi della laurea, Luce con il piede del piccolo Lorenzo puntato sotto lo sterno, mentre a casa la cameretta è già quasi ultimata pronta ad accogliere il nuovo arrivato. Poi la visita, le chiacchiere con la dottoressa, lo schermo dell'ecografo. Ma qualcosa non va, il sorriso della ginecologa scompare, Lorenzo “è troppo corto”. Parole che precipitano implacabili nella stanza, fredde come la sonda ecografica sulla pelle. Inizia così il calvario di una giovane coppia, da quelle tre parole che nascondono una realtà dolorosa, inaccettabile. Displasia scheletrica è il responso, una malattia delle ossa per la quale non ci sono cure. Luce e Pietro si troveranno ad affrontare una decisione estrema, impensabile per un genitore: interruzione della gravidanza, aborto terapeutico. Un viaggio che è una discesa all'inferno, ma anche un tentativo di capire, di reagire, di fare i conti con la perdita più grande e dolorosa e trovare la forza per andare avanti, per guardare ancora in faccia la realtà e vederci un futuro.
“Un romanzo che scuote l'anima” recita la bandella del volume e mi viene da aggiungere un romanzo diretto, implacabile come un pugno in pieno viso. Simona Sparaco affronta un tema difficile, controverso, eppure attualissimo. Una realtà di cui spesso non si ha il coraggio di parlare, o lo si fa sottovoce, una realtà che spesso è più facile far finta di ignorare. E lo fa con una chiarezza estrema, disarmante, senza nascondere nulla. Ciò che più mi ha colpito, infatti, è il modo in cui tutto quanto è descritto nei minimi particolari, gli stati d'animo, lo sgomento, il dolore, ma anche le visite mediche, le diagnosi, la ricerca disperata di informazioni che agitano la coppia, fino alla decisione ultima di interrompere la gravidanza. Per non parlare della solitudine in cui questi genitori si trovano ad affrontare questa realtà, una solitudine che è anche silenzio delle istituzioni, tanto è vero che Luce e Pietro dovranno volare sino a Londra per affrontare il proprio destino. Alla descrizione nuda e cruda degli eventi si sostituisce allora la riflessione, la riflessione di una madre che ha avuto il coraggio di prendere una decisione per il bene di suo figlio, giusta o sbagliata che sia. Una decisione con cui fare i conti ogni giorno della propria vita, per poter andare avanti, per poter guardare ancora in faccia il futuro. Ho trovato davvero toccante la parte in cui Luce cerca di capire e affrontare il suo dolore, attraverso il confronto con gli altri. Attraverso i messaggi su forum di discussione di altre donne come lei, estranee, lontane eppure accomunate dallo stesso vuoto, dalla stessa perdita, oppure arroccate su posizioni diametralmente opposte. Nessuno sa di noi recita il titolo, come un monito a non tacere, a non rinchiudersi nel proprio dolore: Lorenzo è stata la prima scelta importante. Mi ha cambiata profondamente, ma non la rinnego. Ho bisogno piuttosto di scriverla e di raccontarla al mondo. Di togliere il velo dell'omertà che si stende invisibile sopra le nostre teste, per poter tornare a guardarci allo specchio e scrollarci di dosso il senso di colpa... E solo attraverso la parola, attraverso l'espressione del proprio vissuto Luce riesce a emergere dalla sofferenza, a rialzarsi e andare avanti. Un libro difficile, che va digerito, ma che pure non si può fare a meno di affrontare, perché la parola scritta serve anche a questo, a fare i conti con la la realtà, a cercare di capire, a trovare un senso anche quando sembra impossibile.

Di seguito vi posto tutti i dati del volume.

Simona Sparaco
Nessuno sa di noi
Giunti
Pagine: 256
ISBN: 9788809778047
12.00

TRAMA: Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verde e blu delle grandi occasioni. Finalmente, dopo anni di inutili tentativi, di “sesso a comando” e di calcoli esasperanti con calendario alla mano, conosceranno il loro bambino. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è “troppo corto”. Ha qualcosa che non va. Comincia così il viaggio di una coppia nella nebbia di una realtà sconosciuta. Luce e Pietro sono chiamati a prendere una decisione irrevocabile, che cambierà per sempre la loro vita e quella di chi gli sta intorno. Qual è la cosa giusta quando tutte le strade li conducono a un vicolo cieco? E l’amore fino a che punto potrà salvarli?

CHI È SIMONA SPARACO:
scrittrice e sceneggiatrice, è nata a RomaDopo una laurea inglese in Scienze della Comunicazione, spinta dalla passione per la letteratura, è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di Lettere, indirizzo Spettacolo. Ha poi frequentato diversi corsi di scrittura creativa, tra cui il master della scuola Holden di Torino. Per Newton Compton ha pubblicato i romanzi Lovebook e Bastardi senza amore. Vive tra Roma e Singapore.





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