giovedì 24 gennaio 2013

In due... sull'isola


La sabbia bianca immacolata sembrava zucchero sotto i piedi nudi; chissà cosa ne era stato delle mie scarpe. La spiaggia cedeva gradualmente il passo a una vegetazione tropicale di cespugli fioriti e arbusti, e poi a una foresta fitta di alberi, talmente vicini l'uno all'altro che le loro chiome si univano a formareuna specie di tetto verde. Il sole ardeva nel cielo e la brezza che soffiava dal mare non riusciva ad abbassare la mia temperatura corporea che continuava ad aumentare. Rivoli di sudore mi colavano lungo il viso e i vestiti erano appiccicati alla pelle.
(Tracey Garvis Graves, L'isola dell'amore proibito)

Buon pomeriggio cari lettori in pantofole! Rieccomi qua, sopravvissuta all'influenza ;-) e con una nuova recensione. Proprio ieri, infatti, ho teminato L'isola dell'amore proibito di Tracey Garvis Graves, una lettura intensa che mi ha completamente assorbita e risucchiata in un vortice di emozioni. Ecco qua la storia!

Anna ha trent'anni e ha da poco terminato le lezioni nella scuola pubblica in cui insegna inglese. Pausa estiva, ma lei ha un nuovo lavoro ad attenderla. Ha accettato di dare ripetizioni, per l'intero periodo delle vacanze, a T.J. un ragazzo di sedici anni affetto da un linfoma adesso in remissione. T.J. ha perso l'anno scolastico a causa della malattia e deve recuperare. Un lavoro come un altro se non fosse che la famiglia del ragazzo ha affittato una casa alle Maldive dove trascorrere le vacanze e permettere così al figlio di studiare e ristabilirsi. Per Anna significa un lungo viaggio, ma anche la possibilità di staccare la spina dalla vita di tutti i giorni e da una relazione in crisi, senza futuro. Così accetta l'incarico e insieme a T.J. parte alla volta dell'arcipelago maldiviano dove la famiglia Callahan, i genitori del ragazzo e le sorelle, li stanno già aspettando. I due non arriveranno mai a destinazione. Nel giugno del 2001 l'idrovolante sul quale stanno viaggiando precipita in mare. I soccorritori trovano il relitto dell'aereo ma non i corpi, il pilota e i passeggeri vengono dati per morti. Ma Anna e T.J. non sono morti. Sono dispersi, naufraghi su un'isola deserta. Sono stremati, impauriti e soli. Ma devono resistere, i soccorsi arriveranno presto. Insieme, perlustrano quel luogo incontaminato, estraneo, cercando un modo per sopravvivere. Ma quando i giorni si susseguono inesorabili, comprendono che gli aiuti potrebbero non arrivare mai. La disperazione si fa allora lotta per la vita. Contando solo sulle proprie forze i due affrontano le prove che ogni giorno porta con sé: dormire, mangiare, bere, vivere. T.J. e Anna hanno bisogno l'uno dell'altra per fare tutto questo, ogni giorno il loro legame si fa più forte, indissolubile. Sì perché solo nell'altro possono trovare conforto alle proprie paure, insicurezze, alla lontananza da tutto ciò che hanno di più caro e familiare. Un sentimento che li travolge e cresce sempre di più col trascorrere lento dei giorni, dei mesi, degli anni... È il dicembre del 2004 quando, durante gli sconvolgimenti terribili dello tsunami che ha colpito l'oceano Indiano, il calvario di Anna e T.J. finisce. I due vengono finalmente tratti in salvo, riportati alla civiltà senza sapere che, forse, la prova più dura per entrambi inizia proprio adesso.
Cosa dire? Il book trailer mi ha affascinato, la bandella mi ha trovato scettica, il romanzo mi ha conquistata. Temevo una storia malinconica e sdolcinata, niente di più sbagliato. È un romanzo intenso, denso, che cattura da subito il lettore. Il dramma di Anna e T.J. è affrontato senza risparmiare niente. Le difficoltà, anche le più banali, i pericoli che i due nafraghi si ritrovano ad affrontare sull'isola sono descritti in maniera semplice e diretta. Così come i sentimenti e le paure che attanagliano i protagonisti. Ho trovato molto interessante la scelta dell'autrice di evidenziare il punto di vista di entrambi i personaggi. Ogni capitolo è narrato attraverso gli occhi di uno dei due, il lettore è partecipe dei pensieri e delle emozioni di Anna e di T.J. E, lentamente, vediamo crescere e trasformarsi il loro rapporto in qualcosa che va oltre la solidarietà e l'amicizia, in un amore profondo che solo la lotta di ogni giorno per la sopravvivenza può rendere così indissolubile. Bellissime poi le descrizioni degli ambienti, dell'isola, selvaggia e incontaminata e della laguna paradisiaca. Non mancano scene leggere e divertenti, l'incontro con Ossicini (così viene ribattezzato da Anna uno scheletro rinvenuto in una grotta) o la starnazzante Gallina, "l'animale domestico" dell'isola. Il tutto è narrato con grande realismo e attenzione (penso ai riferimenti storici: lo tsunami per esempio o la tragedia dell'11 settembre di cui ovviamente Anna e T.J. non potevano sapere niente essendo dispersi sull'isola), per non parlare delle difficoltà che i protagonisti si trovano ad affrontare al momento del loro rientro in società, a livello pratico ma soprattutto emotivo: la famiglia, gli amici, gli stili di vita, i preconcetti della gente. E i sentimenti in questo romanzo, ve lo garantisco, la fanno da padroni e coinvolgono profondamente il lettore. Una lettura davvero intensa che mi ha coinvolta e affascinata fino alla fine.
Di seguito vi posto tutti i dati del volume.

Tracey Garvis Graves
L'isola dell'amore proibito
Garzanti
Pagine: 336
ISBN: 9788811684176
€ 14,90

TRAMA:  L'acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi. Anna apre gli occhi all'improvviso e davanti le si apre la distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante, ombreggiata da palme frondose. Le dita della ragazza stringono ancora spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello che è successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l'estate. Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte. Ma adesso la loro vita passata non è più importante. Anna e T.J. sono naufraghi e l'isola è deserta. La priorità è quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. L'isola sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli. I due devono imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché quella che all'inizio era solo un'innocente amicizia, attimo dopo attimo si trasforma in un'attrazione che li lega sempre più indissolubilmente. L'isola dell'amore proibito è un fenomeno editoriale senza precedenti. Pubblicato in proprio dall'autrice, in pochissime settimane ha venduto più di 200.000 copie solo negli Stati Uniti. Il libro, ora pubblicato da una delle più importanti case editrici americane dopo un'asta milionaria, ha scalato tutte le classifiche. Una storia d'amore unica, intrisa di travolgente romanticismo e intensa come la vita, sullo sfondo del mare incontaminato dell'oceano Indiano.
 
CHI È TRACEY GARVIS GRAVES:
vive a Des Moines, Iowa, con il marito e i due figli. Blogger per passione, adora la musica e cucinare.L'isola dell'amore proibito è il suo romanzo d'esordio e un vero e proprio caso editoriale. Pubblicato in proprio dall'autrice, in pochissime settimane ha venduto più di 200.000 copie solo negli Stati Uniti. Il libro, ora pubblicato da una delle più importanti case editrici americane dopo un'asta milionaria, ha scalato tutte le classifiche. In Italia è edito da Garzanti.

Da appassionata di rock, ho molto apprezzato i continui riferimenti alla musica all'interno del romanzo. A p. 53 T.J. accenna un brano ad Anna. Si tratta di Wish you were here dei Pink Floyd, registrato nel 1975. Un pezzo dedicato a Syd Barrett e costruito da Roger Waters, adattando una sua poesia attorno a un riff che David Gilmour aveva inventato alla chitarra acustica. Eccolo postato di seguito:



  
   

4 commenti:

  1. Ok, ammetto che quando ho letto la prima volta di questo libro ho pensato "Aiuto, torna l'incubo Castaway, con tanto di noce di cocco (Wiston?) antropomorfa!"...non so voi, ma io quel film l'ho odiato dalla prima all'ultima scena...invece leggendo la tua recensione mi devo ricrede...uhmm, mi hai incuriosito, intanto me lo segno tra i libri da prendere! ^_^

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    1. Io penso di essere l'unica a non aver mai visto Castaway... non mi ha mai ispirato ;-)
      ma sì a me questo libro è piaciuto molto quindi te lo consiglio.

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  2. Beh Jerry, complimenti. Gran bella recensione, e leggendola mi è venuta subito voglia di leggere il libro, sperando che mi emozionerà come ha fatto con te, ma ne sono quasi certa. Inoltre, amo molto le descrizioni di ambientazioni incontaminate e selvagge....

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    1. Ti ringrazio Ale! Decisamente mi ha coinvolta ci ho messo solo tre giorni a finire il libro ;-)

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