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lunedì 21 novembre 2016

LE NOVITÀ IN LIBRERIA #160


Le novità in libreria è una rubrica a cadenza settimanale che ho creato con lo scopo di parlarvi degli ultimi arrivi sugli scaffali delle nostre librerie. Ogni lunedì vi sottoporrò una scelta tra quelli che più mi hanno colpito.

Buon inizio di settimana, lettori in pantofole! Come è andato il soggiorno a BookCity? Ho visto davvero tante foto e video interessanti, beati coloro che hanno avuto modo di partecipare! ^^ Ma restando in tema di novità, direi che possiamo subito passare a parlare dei romanzi che ho scelto questa settimana!
Inizio da Zafón di cui aspettavo con ansia il ritorno in libreria. Il labirinto degli spiriti esce domani e ci porta nuovamente nel mondo suggestivo, immaginifico e gotico di Daniel Sempere per portare finalmente a compimento la storia iniziata più di dieci anni fa nel Cimitero dei Libri Dimenticati. Altra storia suggestiva ed enigmatica è Oneiron di Laura Lindstedt uscito per Elliot lo scorso 17 novembre. Sette donne unite in un limbo fatto di vuoto e oblio. Sette racconti a ritroso verso la luce del ricordo e un romanzo corale che ammalia e affascina.
E per finire un illustrato delicato come il passo di una ballerina. Ho trovato delizioso Lo schiaccianoci in questa versione dedicata ai più piccoli e illustrata da Valeria Docampo e ho deciso di condividerla con voi! Cosa ne pensate? Di seguito, come sempre, tutte le info sui volumi... 

domenica 21 settembre 2014

Marina


Avevo sempre pensato che le vecchie stazioni ferroviarie fossero tra i pochi luoghi magici rimasti al mondo. I fantasmi di ricordi e di addii vi si mescolavano con l'inizio di centinaia di viaggi per destinazioni lontane, senza ritorno. "Se un giorno dovessi perdermi, che mi cerchino in una stazione ferroviaria" pensai.
(Carlos Ruiz Zafón, Marina)  


Buona domenica cari lettori in pantofole! Ieri è stata una giornata proficua, avevo un po' di tempo libero così ho aggiornato la pagina delle "Affiliazioni" del blog e ho buttato giù la recensione di Marina di Carlos Ruiz Zafón che mi appresto a postarvi. Devo dire che mi sono avvicinata a questo romanzo con grandi aspettative, un po' perché conosco l'autore e il suo stile, un po' perché in tanti me lo hanno consigliato come una bellissima lettura. Bene, queste persone, Monia in primis, devo assolutamente ringraziarle perché... come avevano ragione!!! Ma partiamo dalla storia:


Óscar Drai è un giovane studente, trascorre le giornate negli stanzoni bui e opprimenti di un vetusto collegio di Barcellona ma ogni momento è buono per sgusciare da un'uscita laterale e tuffarsi tra i vicoli e i palazzi del quartiere Sarrià. Spinto da quella curiosità che anima e alimenta il fuoco della gioventù, Óscar si avventura alla scoperta della città, dei misteri che la Barcellona degli anni Settanta racchiude in ogni suo angolo. È in uno dei suoi peregrinaggi che incontra Marina, la ragazza dai capelli biondi e i profondi occhi grigi. Il caso o il destino lo hanno condotto nell'imponente dimora dove la giovane vive assieme al padre, l'anziano pittore Germán, e da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Óscar conoscerà l'amicizia, l'amore, i segreti che si nascondono nei cuori delle persone che ha incontrato e delle quali non può più fare a meno. Segreti che ancora palpitano sotto le ceneri, nei meandri e nei vicoli di Barcellona. E mentre Óscar racconta, nuovi e meravigliosi personaggi si profilano all'orizzonte: la bellissima Eva Irinova dalla voce melodiosa, il dottor Shelley e la sua eterea figlia, María, e Mikhail Kolvenik che sognava di vincere la morte...

Alla fine degli anni Settanta Barcellona era un'illusione di vicoli e viali in cui si poteva viaggiare a ritroso nel tempo di trenta o quarant'anni semplicemente oltrepassando la soglia di una portineria o di un caffè. Il tempo e la memoria, la storia e la finzione, si fondevano in quella città stregata come acquerelli  sotto la pioggia.   
Con poche e semplici frasi Zafón è stato capace di risucchiarmi in un universo parallelo. Ricordate la scena di Mary Poppins in cui i personaggi si catapultano nei disegni dello spazzacamino Bert? Bene, questo è quello che ho provato grazie a questo pittore della parola che ha spalancato per me le porte della fantasia. Mi sono immersa tra le vie e i palazzi di una Barcellona magica, nel labirinto degli spiriti, dove le strade avevano nomi leggendari e i folletti del tempo camminavano alle nostre spalle, mentre la storia di Marina e Óscar mi penetrava nel cuore e nell'anima. Una storia in fondo semplice, che ha tutti gli elementi tipici dei racconti per ragazzi. Due giovani adolescenti dal cuore palpitante di vita e curiosità, misteri e avventure e l'elemento fantastico che domina incontrastato con il suo dolente romanticismo gotico. È lo stile inconfondibile di Zafón, direte voi, che caratterizza quasi tutti i suoi romanzi, ma allora perché questa storia più di altre ha fatto breccia nel mio cuore? Perché vi ho ravvisato tutto l'amore che l'autore nutre per la sua città, che vive e palpita davvero tra le pagine di questo romanzo, un amore forse acuito dalla lontananza, se si pensa che Zafón ha scritto Marina dall'altra parte dell'oceano, a Los Angeles, nell'ormai lontano 1996. Perché ho scoperto tra le sue pagine il gusto di tornare bambini, di parlare alla fantasia e all'immaginazione e di giocare anche un po' con il lettore: insomma, guarda caso nel romanzo compare un dottor Shelley la cui figlia si chiama nientemeno che María... voi non ce lo ravvisate un omaggio o anche solo un ammiccamento alla regina del romanzo gotico Mary Shelley? (E se leggerete il romanzo capirete che Frankenstein può a ragione essere citato ;-)  E infine perché mi sono affezionata ai suoi personaggi, tutti così ben delineati da poter avere quasi l'impressione di vederli in carne e ossa, al mio fianco: dal gatto Kafka al pittore Germán, tra l'altro forse quello che maggiormente ha fatto breccia nel mio cuore, con la sua eleganza d'altri tempi, la delicatezza, il romanticismo... e la storia d'amore del papà e della mamma di Marina davvero illumina la pagina pur nella sua infinita malinconia.
Qualcuno potrebbe dirmi che in fondo la storia di Óscar e Marina è un po' scontata, che forse l'epilogo è facilmente intuibile, ma quello che conta alla fine è l'emozione che suscita, il fatto che tutti da ragazzi avremmo voluto essere un po' Óscar e respirare a pieni polmoni un sentimento, sfidando addirittura l'ignoto che se ne sta acquattato negli angoli più bui. E di angoli oscuri ce ne sono tanti in queste pagine, come in molte altre di Zafón, ma del resto l'horror gotico è un elemento nel quale sguazzo sempre con grande piacere. Quindi sì, questa storia mi è piaciuta, mi è piaciuta molto e mi sento davvero di consigliarvela anche solo per il gusto di perdersi per le Ramblas tra caffè e chioschi di fiori, musicisti ambulanti e mimi, turisti e gente del posto, poliziotti e truffatori, tipi di città e fantasmi di altri tempi. Del resto non c'era un'altra strada come quella in tutto il mondo, parola di Germán ;-) Cinque pantofole.


Di seguito vi posto tutti i dati dell'edizione che ho letto e che mi è stata gentilmente prestata da un'amica:



Carlos Ruiz Zafón
Marina 
Mondadori
Pagine: 312
EAN: 9788804599432
€ 13,00



TRAMA: Barcellona, fine degli anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre i faticosi anni della sua adolescenza in un cupo collegio. Di tanto in tanto ama allontanarsi dalle soffocanti mura del convitto per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, su un tavolo, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone; accanto, un vecchio orologio da taschino dal quadrante scheggiato. Óscar, senza sapersi spiegare il perché, sottrae l'oggetto e scappa. Qualche giorno dopo torna per restituire il maltolto e incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germán. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più gotica e sempre più amata, che lo spingeranno verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza.



martedì 26 febbraio 2013

Il palazzo della mezzanotte


Sheere sorrise tra sé e si lasciò guidare, pensando a quanto le sarebbe piaciuto conoscere quel luogo e quei ragazzi in una notte simile, negli anni in cui per loro era stato rifugio e santuario. Tra rovine e ricordi, il posto emanava quell'aura di magia e illusione che resta viva soltanto nella memoria confusa dei primi anni di vita. Non importava  che fosse solo per un'ultima notte; aveva voglia di pagare il prezzo di ammissione alla quasi estinta Chowbar Society.
(Carlos Ruiz Zafón, Il palazzo della mezzanotte)

Buon pomeriggio a tutti! Eccomi qua con una nuova recensione. Intanto ringrazio chi mi ha prestato questo libro e le molte persone che me lo hanno consigliato anche qui sul blog, perché è stata davvero una lettura piena di emozioni! Sto parlando de Il palazzo della mezzanotte di Carlos Ruiz Zafón. Il romanzo risale al 1994 e insieme a Il principe della nebbia e Le luci di settembre (qui la mia recensione) costituisce la cosiddetta "Trilogia della nebbia". Come ha precisato lo stesso Zafón in una nota introduttiva, stiamo parlando di una serie di romanzi indirizzati a un pubblico giovane e nei quali si possono ritrovare tutti gli elementi topici della narrativa per ragazzi: avventura, azione, misteri e magia. 

La nostra storia comincia a Calcutta in una notte di maggio del 1916. Il tenente Peake sta fuggendo per le strade della città nera con in braccio due bambini. A inseguirlo una figura oscura, dagli occhi di fuoco decisa a tutto pur di impossessarsi delle vite dei piccoli. Sacrificando se stesso Peake riesce a portarli in salvo tra le braccia della nonna, Aryami Bose, un'anziana indiana che vive nel cuore di Calcutta. Ma Aryami sa che ciò che minaccia i due gemellini, un bimbo e una bimba, non si fermerà dinanzi a nulla. L'unico modo per salvarli è nasconderli, separarli, ma soprattutto cancellarne l'identità. La donna affida il bambino alle cure di un orfanotrofio il St Patrick's e fugge per sempre dalla città portando con sé la sorellina. Passano gli anni, nel maggio del 1932 alcuni ospiti del St Patrick's stanno festeggiando la loro ultima notte da orfani. Hanno compiuto sedici anni, adesso sono adulti, sono pronti a fare il loro ingresso nel mondo. Ma per Ben, Ian, Isobel, Roshan, Siraj, Seth e Michael questo significa anche dirsi addio e soprattutto sciogliere la Chowbar Society, il club esclusivo e segreto fondato dai sette ragazzi durante gli anni dell'infanzia. Ogni notte, per sei anni, i giovani si sono dati appuntamento nel "palazzo della mezzanotte" un edificio in rovina contiguo all'orfanotrofio dove hanno condiviso storie, sogni e desideri. Ma in quell'ultima notte, mentre gli occhi di Ben si posano sulla figura snella e slanciata di una ragazza, sulla soglia del St Patrick's, nessuno di loro può immaginare che il passato è tornato a reclamare vendetta. Sheere fa il suo ingresso nel palazzo della mezzanotte insieme a Ben e davanti agli sguardi affascinati dei membri della Chowbar Society inizia a raccontare la sua storia: la sua infanzia con Aryami, la vita di suo padre brillante ingegnere e scrittore e di sua madre la principessa della luce, la storia di una modernissima stazione ferroviaria distrutta da un incendio proprio nel giorno della sua inaugurazione, una locomotiva infuocata carica di orfani... Ben e Sheere, i gemelli divisi, si sono ritrovati e adesso la figura oscura dagli occhi di fuoco, Jawahal, sta tornando a reclamare le loro vite.
Scrivere un breve riassunto di questo romanzo senza svelare particolari chiave è stato molto difficile per le infinite trame che Zafón intreccia in questo libro, una serie innumerevole di storie che si uniscono, si intersecano, si separano, per poi di nuovo aggrovigliarsi. L'andamento della narrazione è avvincente, incalzante e il lettore viene risucchiato dalla vicenda dei due gemelli, Ben e Sheere, ben deciso a svelare il mistero che grava sul loro passato. Assieme a un gruppo di personaggi affascinanti quali i membri della Chowbar Society, i due fratelli inizieranno a indagare una serie di eventi incomprensibili che, come una scia di fuoco hanno sconvolto la città di Calcutta. Del resto obiettivo primo del club è garantire a ciascuno dei sette membri l'aiuto, la protezione e l'appoggio incondizionato degli altri, in qualsiasi circostanza, pericolo o avversità. Una profonda attestazione di amore e amicizia, quei sentimenti che albergano così profondamente nei cuori dei giovani, cuori spensierati, ricchi di aspettative e desideri che dovranno scontrarsi con una realtà fatta di odio e rancore ma che pure resteranno uniti fino alle estreme conseguenze. L'elemento fantastico domina, come in molti dei romanzi di Zafón, quindi ecco materializzarsi davanti ai nostri occhi l'oscura figura di Jawahal, questo individuo nero, incappucciato e inguantato dagli occhi ardenti come tizzoni, e i fumosi meandri della vecchia stazione di Jheeter's Gate, profonda come un pozzo e desolata dopo il violento incendio che ne ha decretato la fine il giorno stesso dell'inaugurazione. Un luogo carico di misteri che scopriremo essere stato costruito dal padre di Ben e Sheere, famoso e brillante ingegnere, che insieme alla moglie perderà la vita proprio in quel dedalo di binari e tunnel. Il romanzo è ben narrato, pure ho riconosciuto la scrittura di un autore ancora acerbo rispetto a opere più mature come L'ombra del vento, così le parti più concitate zoppicano un po', sono troppo ridondanti e ricche di ripetizioni ma tutto ciò non mi fa amare di meno Zafón, anzi ho scoperto che questo incantatore di trame è in qualche modo umano ;-) Ho particolarmente apprezzato la presenza di due livelli di narrazione: da una parte Ian che ricorda gli eventi vissuti con gli altri membri della Chowbar society, dall'altra il racconto in presa diretta degli avvenimenti del maggio 1932. Bellissime poi le ambientazioni, ogni volta questo autore ci trasporta in un luogo diverso che sia Barcellona, la Normandia o il cuore dell'India, la magia, la puntualità delle descrizioni, il fascino gotico degli ambienti è sempre lo stesso. Così ci ritroviamo immersi nell'intricato dedalo di vicoli della città nera dell'epoca coloniale, sotto un cielo pesante, estenuato e con il caldo torrido della regione del Bengala che ammanta come un sudario tutta quanta la città. Ne emergono i profili imponenti e grotteschi del palazzo della mezzanotte e della casa dell'ingegnere Chattergee, veri e propri personaggi, sebbene fatti di pietra, accanto ai membri della Chowbar society. Questi per parte loro sono ben delineati e caratterizzati ognuno con la propria personalità, le proprie aspirazioni, il proprio temperamento e le proprie paure che si trasmettono facilmente al lettore. In conclusione ho trovato questo romanzo avvincente fino all'ultima pagina è stata una lettura piacevole che mi sento proprio di consigliare.
Ho deciso di inaugurare oggi le mie "pantofole di gradimento", una sorta di metro di giudizio sulle mie letture e questa si merita proprio quattro pantofole:


Di seguito vi posto tutti i dati della mia edizione, ma volevo farvi presente che proprio recentemente la Mondadori ha pubblicato un volume che contiene l'intera Trilogia della nebbia (pagine 948, ISBN: 9788804626824, € 16,00)

Carlos Ruiz Zafón
Il palazzo della mezzanotte
Mondadori
Pagine: 312
ISBN: 9788866210092
€ 13,00

TRAMA: Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti mentre un giovane tenente inglese sacrifica la vita per salvare due gemelli neonati, un maschio e una femmina, inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni e festeggia l'inizio della sua vita adulta, il giorno in cui dovrà abbandonare l'orfanotrofio. Festeggia anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto formato da sette orfani che per anni si è riunito in un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. Ma il passato bussa alla porta. Una bellissima ragazza, la sorella gemella Sheere, entra nel palazzo e inizia a raccontare una storia d'amore, morte, pazzia e vendetta che come un'ombra nera si proietta sul futuro del fratello. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere...

martedì 8 gennaio 2013

Le ombre di Cravenmoore


E questo non lo tranqullizzava affatto; al contrario, via via che si addentrava nei domini privati di Lazarus Jann, la presenza invisibile dell'inventore di giocattoli gli sembrava più intensa che mai. La sua personalità era in ogni recondito dettaglio di quella costruzione barocca: dal soffitto, una volta affrescata con scene di favole celebri, al pavimento che calpestavano, un'interminabile scacchiera che formava una rete ipnotica e ingannava la vista con uno strano effetto ottico di profondità infinita. Camminare per Cravenmoore era come addentrarsi in un sogno inebriante e insieme spaventoso.
(Carlos Ruiz Zafón, Le luci di settembre)

Buongiorno cari lettori in pantofole, sono qua oggi con la recensione dell'ultimo libro che ho letto. Si tratta di Le luci di settembre di Carlos Ruiz Zafón. Il romanzo, come precisa lo stesso autore in una nota introduttiva, risale al 1996 ed è stato scritto ben prima de L'ombra del vento e Il gioco dell'angelo le opere più famose di Zafón e veri e propri best seller in Italia e all'estero. Si tratta in particolare di un'opera indirizzata a un pubblico giovane: «Nello scrivere queste pagine ho cercato di creare il genere di narrativa che avrei apprezzato da ragazzo, ma che avrebbe continuato a interessarmi a ventitré anni, o a quaranta, o a ottantatré». E posso assicurarvi che gli elementi topici della narrativa per ragazzi ci sono tutti: amore, magia, mistero e avventura si fondono in maniera perfetta in un racconto in cui ho ritrovato con piacere le grandi doti affabulatorie di Zafón, che mi avevano fatto amare L'ombra del vento. La storia ruota attorno alla famiglia Sauvelle composta da Simone la madre, Irene la figlia maggiore e Dorian il piccolino. Quando in una fredda mattina del 1936 Armand, il capofamiglia, chiude per sempre gli occhi, per i Sauvelle si apre un baratro di sofferenza e desolazione. Per non parlare della solitudine e del cumulo di debiti che la morte di Armand ha lasciato dietro di sé. Ma una luce penetra la fitta nebbia che avvolge la famiglia Sauvelle, così un vecchio amico del padre trova a Simone un posto come governante nella tenuta di un fabbricante di giocattoli in pensione: Lazarus Jann. Certo accettare la proposta significa per Simone e i suoi figli abbandonare la loro città, Parigi, ma anche la speranza in un futuro migliore lontano dal ricordo doloroso della morte di Armand. E così i Sauvelle partono alla volta della ridente Baia Azzurra un piccolo paesino sulla costa, in Normandia. Qui vengono accolti da Lazarus Jann nella tenuta di Cravenmoore un'imponente dimora gotica, circondata da un bosco scuro e intricato. La villa enorme e labirintica, racchiude ogni genere di meraviglia, in particolare i gioccattoli meccanici costruiti da Jann in trent'anni di attività. Questi accoglie con gioia e cordialità i nuovi arrivati cedendogli una piccola e accogliente dimora affacciata sulla Scogliera del Capo. Ben presto nuovi personaggi si profilano all'orizzonte: la moglie di Lazarus, Alexandra, condannata a letto da una sconosciuta malattia, la giovane e allegra Hannah cameriera a Cravenmoore e suo cugino Ismael affascinante e solitario pescatore che in poco tempo ruba il cuore della giovane Irene. Ma oltre il verde cupo del bosco, delle ombre oscure si stanno addensando su Cravenmoore e quando il corpo senza vita di Hannah viene ritrovato nei pressi della dimora di Lazarus Jann, Irene e Ismael dovranno fare affidamento su tutta la forza del loro amore, per venire a capo del mistero. Quale oscuro e doloroso passato nasconde il facoltoso fabbricante di giocattoli? I due innamorati vogliono scoprirlo mentre nuovi misteri emergono nella baia: la leggenda della donna morta annegata nei pressi dell'isolotto del faro, le strane luci che brillano nella nebbia, il diario di Alma Maltisse, la dolorosa infanzia di Jean Neville, Daniel Hoffmann e il Doppelgänger. Mentre sul destino di tutti incombe un'ombra ben peggiore: la guerra. 
Il romanzo mi ha coinvolta e affascinata. In particolare la capacità di Zafón di tenere le fila di mille rivoli narrativi, intrecciando sapientemente, destini, storie e personaggi diversi con quel gusto gotico e romantico che mi ha ricordato L'ombra del vento. Certo i topos della narrativa per ragazzi ci sono tutti: fiaba, azione, avventura, basti pensare ai nomi che contraddistinguono il paesaggio francese in cui si svolge la trama: Baia Azzurra, Baia Nera, la Casa del Capo e la Grotta dei Pipistrelli, un'atmosfera in bilico tra sogno e realtà. Per non parlare dell'imponente Cravenmoore, che diviene un vero e proprio personaggio all'interno del racconto. La dimora, infatti, sembra avere un'anima, un cuore pulsante e vive lungo tutto il romanzo, con i suoi tesori inquietanti e grotteschi, attraverso attente ed evocative descrizioni. L'andamento narrativo è scorrevole e avvincente e assume i toni del romanzo di formazione nei personaggi di Irene e Ismael che nel loro anelito di conoscenza e verità, crescono affrontando le passioni, le gioie, i dolori, gli abbandoni che inevitabilmente la vita pone sul nostro cammino. Un romanzo che ho davvero letto con piacere fino all'ultima pagina. 
Di seguito vi posto tutti i dati dell'edizione che ho letto.

Carlos Ruiz Zafón
Le luci di settembre
Mondadori
Pagine: 276
ISBN: 9788866210283
€ 13,00

TRAMA: Nell’estate del 1937 Simone Sauvelle, vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, per sfuggire al cumulo di debiti che suo marito le ha lasciato. Ad aiutarla, offrendole un posto di governante, è un vecchio amico del marito, il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann, che vive nella gigantesca tenuta di Cravenmoore. Qui Irene conosce Ismael, il giovane cugino di Hannah, la cuoca di casa, e se ne innamora. Ma cosa sono quelle luci che brillano nella nebbia intorno all’isolotto del faro? E cosa si nasconde dietro i macabri eventi e le strane apparizioni che sconvolgono l’armonia di Cravenmoore?
Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l’oscuro segreto che avvolge Cravenmoore e la fabbrica dei giocattoli di Lazarus, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure, in un mondo labirintico di luci e ombre.