sabato 28 dicembre 2019

Riletture: Lo Hobbit


Fino alla fine dei suoi giorni Bilbo non riuscì mai a ricordare come fece a trovarsi fuori casa, senza cappello, bastone, un po' di denaro, o qualsiasi di quelle cose che di solito portava con sé quando usciva, lasciando a metà la sua seconda colazione e senza sparecchiare, ficcando le chiavi in mano a Gandalf e correndo alla massima velocità consentitagli dai piedi lanosi giù per il viottolo, oltre il grande Mulino, di là dall'Acqua e poi per un miglio e più.
(J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit)


Buon sabato, lettori in pantofole! Come procede il vostro weekend di festa? Ho finalmente trovato il tempo per ritagliarmi uno spazietto tra parenti, amici e montagne di cibo (ma a Natale puoi... così dicono 😉) e per cosa? Per una bellissima, coinvolgente, entusiasmante avventura... cioè rilettura! Ebbene sì, in questo periodo natalizio avevo bisogno di rifugiarmi nel mondo incantato di Tolkien e così sono tornata alle origini, a quello Hobbit che resta uno dei miei romanzi preferiti in assoluto...


Questa è la storia di come Bilbo Baggins, un piccolo stimato e rispettabile hobbit della Collina, visse un'avventura e si trovò a dire e fare cose del tutto inaspettate. Dopo aver abbandonato il confortevole e accogliente mondo occidentale in compagnia di tredici nani e uno stregone, oltrepassò il confine delle Terre Selvagge, e tra pericoli di ogni sorta, raggiunse la lontana e temuta Montagna Solitaria. Incontrò personaggi strani e ragguardevoli (Uomini Neri, Orchi, Elfi e un drago) e fu presente a una delle più spietate e feroci Battaglie combattute nella Terra di Mezzo. Infine stanco e, forse, un po' più saggio intraprese il lungo viaggio di ritorno che lo portò nuovamente a Casa Baggins, Vicolo Cieco, Sottocolle.

IL MIO PENSIERO

Lontan sui monti fumidi e gelati / in antri fondi, oscuri, desolati, / prima che sorga il sol dobbiamo andare / i pallidi a cercar ori incantati...
È il canto roco dei nani, che sale su dai recessi più profondi, ad aprire la strada alla più fantastica e inaspettata delle avventure. Insieme al piccolo e inesperto Bilbo Baggins vedremo le grandi montagne, udiremo il vento stormire tra gli alberi, le cascate rotolare giù, esploreremo grotte, impugneremo spade e giocheremo agli indovinelli nell'oscurità più profonda. Sta tutta qui la grandezza di J.R.R. Tolkien, nell'aver immaginato un mondo in cui è così facile perdersi, nell'aver creato un personaggio così semplice e schietto in cui è assolutamente inevitabile immedesimarsi.

Tutto inizia nel più semplice dei modi: In una caverna sotto terra viveva uno Hobbit. Ha il tono della favola questo incipit, delle storie raccontate in inverno accanto al caminetto. E con il suo bonario umorismo il professore di Oxford ci introduce agli usi e costumi della Gente Piccola, di un popolo rispettabile e piuttosto raro. Conosciamo Bilbo, incontriamo Gandalf e piano piano tutti i tredici compagni che condivideranno con lui un'avventura. Ho sempre amato il modo in cui la voce narrante accompagna il lettore per tutto il lungo viaggio di Bilbo Baggins. Una voce che modula il tono e si innalza pagina dopo pagina. Sì, perché l'incipit sarà pure quello di una bella favola ma Lo Hobbit è molto di più e il piccolo Bilbo Baggins dovrà trovare presto la sua forza, la sua fortuna e il suo coraggio. Nelle Terre Selvagge si annidano pericoli, si annidano popoli la cui storia affonda nelle radici delle montagne, il protagonista (e il lettore con lui) incontra presto il male e l'inganno ma anche l'amicizia, la lealtà e l'onore. Ovviamente saranno il caso e la fortuna a venire incontro allo hobbit e così il piccolo misterioso anello sottratto alla creatura Gollum, si rivelerà un alleato quantomai utile e inaspettato. Inaspettato anche per i risvolti di una storia ben più grande e maestosa di quella raccontata ne Lo Hobbit... Eppure è proprio questo il punto, è lì che Tolkien batte e ribatte: la cosa più piccola, il personaggio più insignificante possono cambiare il corso della storia. Ed è ciò che farà Bilbo Baggins che da personaggio buffo e maldestro si ritroverà a partecipare alla più violenta e terribile battaglia della Terra di Mezzo. Tra la cupidigia degli uomini, la bramosia dei nani e la diffidenza degli elfi, i toni si faranno epici, drammatici, diametralmente opposti a quelli dell'incipit, salvo rimodularsi nel saluto finale tra nani e hobbit: In te c'è più di quanto tu non sappia, figlio dell'Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d'oro, questo sarebbe un mondo più lieto.

Sullo sfondo di questa magnifica avventura c'è poi tutta la maestosità del mondo immaginario creato da Tolkien: popoli, costumi, lingue, leggende, miti e personaggi indimenticabili. C'è Gran Burrone con la sua Ultima Casa Accogliente e il nobile e venerabile Elrond, c'è Beorn il mutaforma, ci sono gli Elfi silvani di Bosco Atro e ancora Uomini Neri, Giganti della Montagna, Ragni e Orchi. Per non parlare della passione ornitologica del professore di Oxford, per cui fanno la loro comparsa tordi, corvi reali e aquile.
Ho avuto il piacere di leggere e rileggere Lo Hobbit nell'edizione annotata da Douglas A, Anderson che svela tutto lo studio e l'attenzione che stanno dietro la stesura del romanzo. J.R.R Tolkien mise più volte mano al racconto per renderlo il più coerente possibile con gli sviluppi della trilogia del Signore degli Anelli e ancora viene svelata l'attenzione minuta per i particolari e i giochi linguistici che stanno dietro ai nomi di luoghi cose e oggetti.
Cinque pantofole. Lo Hobbit resta uno dei miei romanzi preferiti in assoluto, un racconto senza tempo, un classico che tramanda la memoria di un intero mondo creato ormai più di ottant'anni fa...

Di seguito vi lascio tutti i dati dell'edizione annotata più recente in commercio:

  J.R.R. TOLKIEN

Lo Hobbit
(The Annotated Hobbit)
editore: Bompiani; pagine: 350; EAN: 9788845271403
data di pubblicazione: 14 novembre 2012
brossura: € 13.00; eBook: € 7.99acquistalo su: Giunti al Punto

Per i lettori di tutto il mondo, Lo Hobbit funge da introduzione al mondo incantevole della Terra di Mezzo, dimora di quell'esercito di creature fantastiche descritte nel Signore degli Anelli e nel Silmarillion. Lo Hobbit annotato da Douglas A. Anderson è la spiegazione definitiva delle fonti, dei personaggi, dei luoghi e delle cose del classico senza tempo di Tolkien, con più di 150 illustrazioni che mostrano interpretazioni dello Hobbit proprie di diverse culture che sono giunte ad amare la Terra di Mezzo, oltre ai disegni, le mappe e i dipinti originali dell'autore. Un'interessante panoramica della vita di Tolkien e della vicenda di pubblicazione dello Hobbit, che spiega come ogni caratteristica della storia si adatti al resto del mondo inventato dall'autore e svela connessioni spesso sorprendenti e ricche di significato con il nostro mondo e la storia della letteratura a noi più nota, da Beowulf a The Marvellous Land of Snergs, dai fratelli Grimm a C. S. Lewis. Questa edizione dello Hobbit annotato vede la nuova traduzione a cura della Società Tolkieniana Italiana.
Traduzione di: Caterina Ciuferri, Paolo Paron, Grazia Maria Griffini, Oronzo Cilli

CHI ERA J.R.R. TOLKIEN (1892-1973):
nacque il 3 gennaio 1892 a Bloemfontein, in Sudafrica, da genitori inglesi. Massimo studioso di letteratura medievale inglese, studiò all’Exeter College di Oxford. Insegnò lingua e letteratura anglosassone a Oxford dal 1925 al 1945, e poi Lingua e letteratura inglese fino al suo ritiro dall’attività didattica. Morì a Bournemouth, nello Hampshire, il 2 settembre 1973. Tra le sue opere, tutte pubblicate da Bompiani, ricordiamo Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit, Il Silmarillion, I figli di Húrin, Beren e Lúthien e da ultimo La caduta di Gondolin.

Ovviamente chiudiamo con la musica, un pezzo dalla colonna sonora di Lo Hobbit. La battaglia delle cinque armate diretta da Peter Jackson. The Last Goodbay, interpretata da Billy Boyd (ebbene sì, il nostro Pipino!) è una forma di congedo dal meraviglioso mondo di Tolkien, così come è stato trasposto per lo schermo dalla genialità di Jackson. E il video è assolutamente fantastico...

2 commenti:

  1. Credo di essere tra le poche che non hanno ancora letto nulla de "Il signore degli anelli". Poi, ora con la nuova edizione, non so se comperare subito le vecchie, finché si trovano, o aspettare che pubblichino tutte le nuove.
    In generale, tu consiglieresti di leggere prima la trilogia de "Il signore degli anelli" o "Lo hobbit"?

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    Risposte
    1. Ciao Little Pigo! Io ti consiglio di iniziare da Lo Hobbit è un romanzo molto più agile e una bellissima introduzione all'immaginario di Tolkien e alla Terra di Mezzo. E poi si tratta comnuque di una bella storia di avventura.

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