venerdì 1 dicembre 2017

Scomparsa


L'uomo gridava con voce roca, madido di sudore, esausto: «Cressida! Tesoro! Mi senti? Dove sei?». [...] 
In quella calda, afosa mezza estate brulicante di insetti del 2005, la figlia di Zeno Mayfield era scomparsa nella riserva forestale di Stato di Nautauga con l'apparente facilità con cui un serpente contorcendosi si libera della pelle ormai secca e logora.
(Joyce Carol Oates, Scomparsa)


Buonasera lettori in pantofole e benvenuto dicembre! Cosa c'è di meglio che inaugurare questo mese di festa con una nuova recensione? Oggi vorrei fare quattro chiacchiere con voi su un romanzo davvero inaspettato. Ho acquistato Scomparsa di Joyce Carol Oates per puro caso. Girovagavo sul Kindle Store e mi è caduto l'occhio su questo libro. Trama interessante, cover suggestiva e tra l'altro avevo già deciso di dedicarmi nuovamente alla Oates (avevo letto Ragazza nera / Ragazza bianca e qui trovate la mia recensione).
Un acquisto d'impulso, insomma, ma certo non mi sarei mai immaginata che Scomparsa mi avrebbe totalmente assorbita e coinvolta. Un romanzo corposo e intenso che si è rivelato una lettura bellissima...


In una sera di mezza estate la giovane Cressida Mayfield, 19 anni, esce di casa nella cittadina di Carthage, New York, per non fare più ritorno. Scomparsa, scomparsa nel cuore della foresta di Nautauga dove è stata avvistata per l'ultima volta in compagnia del caporale Brett Kincaid, reduce di guerra rimasto ferito in Iraq. Dove è finita Cressida? Cosa le è accaduto? E perché era in compagnia dell'ex fidanzato della sorella Juliet? Le ricerche della ragazza iniziano immediatamente, ossessive, e quando il caporale viene rintracciato in stato confusionale e coperto di graffi si teme il peggio. La comunità di Carthage è divisa, sconvolta e mentre i sospetti si concentrano sul giovane Kincaid una famiglia si interroga sul proprio dolore. Zeno e Arlette Mayfield cercano disperatamente quella figlia ombrosa, caustica incredibilmente intelligente, quella figlia così diversa dalla solare e dolce Juliet. Ma chi sono veramente Cressida e Juliet? Cosa è accaduto al giovane Brett Kincaid in Iraq e perché Juliet e Brett si sono separati? Il dolore reclama risposte, risposte sepolte nei cuori e nelle coscienze come nella più intricata e fitta delle foreste...

IL MIO PENSIERO

Una volta Zeno aveva parlato di un antico filosofo greco il cui insegnamento era: "Meglio sarebbe non essere mai nati".
Come avevano riso!
Le parole del filosofo greco suonano buffe alle orecchie di una giovane Cressida Mayfield ma assumeranno tutt'altro significato nella mente ferita e sensibile di un'adolescente. Un'adolescente ombrosa, esile, quasi androgina nel fisico, dal comportamento schivo e beffardo. Se Juliet è la sorella bella, dolce e solare, Cressida è quella "problematica", la sorella non bella ma intelligente. Cressida e Juliet, le due adorate figlie di Zeno Mayfield. E i Mayfield sono una famiglia in vista a Carthage, l'imponente Zeno ne è stato addirittura il sindaco. Una famiglia che finisce sotto i riflettori per il più doloroso degli eventi: la scomparsa di un figlio. 
Cressida Catherine Mayfield scompare nel luglio del 2005 e i sospetti ricadono immediatamente su Brett Kincaid, quel ragazzone in uniforme che Zeno e Arlette consideravano già un figlio. Il fidanzato modello di Juliet Mayfield, tutto amor di patria, il fidanzato partito per combattere il terrore e tornato eroe di guerra, ma un eroe straziato nel fisico e nella mente. Un eroe che ha rotto il suo fidanzamento con Juliet e adesso è accusato della scomparsa di Cressida...

Joyce Carol Oates punta i suoi riflettori su un'intera comunità, ci conduce a Carthage, ci fa assaggiare il dolore dei Mayfield e delle persone che li circondano ne disseziona i rapporti, i sentimenti, le coscienze. Scomparsa è un romanzo corposo per lunghezza (ben 468 pagine) e contenuti. Un romanzo labirintico, che pone sotto gli occhi del lettore una pluralità di punti di vista, tanti quanti sono i personaggi coinvolti nella vicenda. 
Ma soprattutto è un romanzo che affonda come la lama di un bisturi nel cuore del lettore. Perché tanti sono gli argomenti affrontati: dai rapporti familiari, alla guerra, dalla crudeltà e ipocrisia dei mezzi di informazione al sistema carcerario americano, fino al tema scottante della pena di morte. C'è un intero capitolo dedicato al fantomatico penitenziario di Orion (nel cuore della Florida). Un capitolo crudele e bellissimo, in cui una giovane stagista e il suo mentore, l'Investigatore, ne percorrono i corridoi fino alla cosiddetta "Camera della Morte". Quanto sembra lontano Orion da Carthage, la Florida dalle pendici degli Adirondack ai cui piedi si apre la foresta di Nautauga, eppure la narrazione di Joyce Carol Oates si muove concentrica, un enorme cerchio che si chiude. Tutto ritorna, ed è ciò che forse ho più amato nello stile della Oates: episodi narrati da più punti di vista, episodi che si caricano ogni volta di suggestioni nuove e diverse, episodi distorti dai mostri della mente umana. La Oates gioca a confondere il lettore e allo stesso tempo a precipitarlo nel cuore dei suoi personaggi. E sicuramente quello che più mi ha colpito è stato proprio l'eroe di guerra Kincaid. Colui sul quale ricade in men che non si dica il giudizio di un'intera comunità, colui sul quale il giudizio di quella stessa comunità si spacca. Brett che deve affrontare le accuse del presente e gli spettri del passato, gli orrori di una guerra che ora si confondono nella sua mente martoriata. 

Ma non c'è solo Brett Kincaid alla sbarra degli imputati, perché nessuno è innocente in questo romanzo, tutti prima o poi dovranno fare i conti con se stessi, venire a patti con la propria coscienza e trovare in qualche modo, se c'è, una redenzione:
Aveva servito come caporale nell'esercito degli Stati Uniti. Era stato ferito nella guerra in Iraq [...] Era tornato a casa ferito, distrutto, meno che uomo, eppure attraverso la preghiera aveva trovato la forza di riaffacciarsi alla vita, come una persona intrappolata fino ai fianchi nelle sabbie mobili che si salva dalla morte imminente aggrappandosi disperatamente a una fune, tirandosi su a forza di mani e di braccia, così il caporale era riuscito a recuperare in parte la sua virilità, la dignità della sua virilità, e in parte la sua anima distrutta. 

Cinque pantofole. Scomparsa è un romanzo che va digerito ma che mi ha totalmente avviluppato a sé, una storia inaspettata che mi ha sorpresa con i suoi mille spunti e mi ha conquistata su tutta la linea. 

Di seguito vi lascio tutti i dati dell'edizione economica, uscita in libreria giusto qualche settimana fa:


JOYCE CAROL OATES

Scomparsa
(titolo originale: Carthage)
editore: Mondadoripagine: 462; EAN: 9788804682226
data di pubblicazione: 21 novembre 2017
brossura: € 14,00; eBook: € 7.99; acquistalo su: Giunti al Punto

In una foresta dove i pini si susseguono all’infinito e le pendici cadono a picco ci si può perdere. Ma Cressida Mayfield, diciannove anni, non si è persa. Attorno alla mezzanotte del 9 luglio è stata vista in compagnia di Brett Kincaid, caporale dell’esercito rientrato dall’Iraq ed ex fidanzato della sorella Juliet. L’intera comunità della piccola cittadina di Carthage inizia una ricerca frenetica della ragazza e di un colpevole. Ma, mentre le piste finiscono una dopo l’altra in un vicolo cieco, la superficie molto perbene della città inizia a mostrare le prime crepe. Fantasmi e segreti spaventosi sembrano incombere dai luoghi remoti dell’animo di molti cittadini di Carthage, inquietanti e mai esplorati come i boschi fitti di quella foresta così vicina ai borghesissimi quartieri residenziali.

CHI È JOYCE CAROL OATES:
nata nel 1938 a Lockport vicino a New York, Joyce Carol Oates ha scritto più di quaranta tra romanzi, raccolte di racconti e di poesie, lavori teatrali e saggi critici. Ha insegnato per molti anni all'Università di Princeton. Nel corso della sua carriera, ha ottenuto diversi riconoscimenti tra i quali il National Book Award e  il PEN/Malamud Award. È unanimamente riconosciuta come una delle voci più importanti della letteratura mondiale contemporanea.


E chiudo con un occhio ancora al caporale Brett Kincaid e con un pezzo dei Five Finger Death Punch. Wrong Side of Heaven (The Wrong Side of Heaven and the Righteous Side of Hell, Volume 1, 2014) racconta e denuncia la situazione di molti veterani di guerra al ritorno in patria compresa la piaga del DSPT, il Disturbo da Stress Post Traumatico.

2 commenti:

  1. Ciao Jerry! Che bello leggerti! Io non so se questo libro potrebbe fare per me, ma ho voluto leggere la tua recensione, che mi è piaciuta (come sempre ). Grazie, metti sempre molta passione in quello che fai. A presto

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    1. Carissima Baba, grazie mille! Come sempre carinissima ^^
      Guarda, a me è piaciuto tantissimo ma in effetti non è una lettura da prendere a cuor leggero. Bisogna scegliere il momento giusto ;-) La Oates in effetti è spiazzante.

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