giovedì 24 dicembre 2015

LE RECENSIONI DI... MAMMA LAURA #10


Una rubrica a cadenza casuale, un omaggio alla persona che per prima mi ha trasmesso l'amore per i libri e gli infiniti mondi racchiusi in essi, vi presento Le recensioni di... mamma Laura.


Buona vigilia lettori in pantofole! Tra il lavoro, la corsa ai regali e i pacchetti da fare (ma ho finito adesso!!!) mi sono dimenticata un po' di voi ^^ Mamma Laura, invece, è stata più brava di me e prima di immergersi nei preparativi natalizi ha scritto una recensione per augurare a tutti voi buone feste. Io le cedo la parola con L'arte di correre sotto la pioggia di Garth Stein mentre per i nostri auguri ci sentiamo domani! ^^

GARTH STEIN

L'ARTE DI CORRERE SOTTO LA PIOGGIA
editore: Pickwick; pagine: 288; EAN: 9788868366308 
brossura: € 9,90; eBook: € 6,99; acquistalo su: Giunti al Punto

Enzo è il cane di Denny. Da quando è entrato a far parte della sua vita hanno condiviso tante cose, prima fra tutte la passione per le macchine da corsa. Per sbarcare il lunario Denny lavora in un'autofficina, ma in realtà è un pilota automobilistico, un asso, anche se per ora sono in pochi a saperlo. La loro è un'amicizia profonda e sincera, di quelle che resistono a tutte le intemperie. Un romanzo esilarante e commovente, che offre uno sguardo unico sulle meraviglie e le assurdità della vita.

RECENSIONE
Ben ritrovati cari lettori. Siamo ormai vicini alle feste natalizie e, con l’occasione di condividere con voi la mia ultima lettura, mi fa molto piacere poter augurare a tutti un Buon Natale e un sereno Anno Nuovo.

In questi mesi ho letto alcuni libri, tutti piacevoli, come ad esempio Albion di Bianca Marconero; ho letto anche I misteri di Chalk Hill di Susanne Goga, molto bello! Ma oggi voglio parlarvi di L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stein. Come forse ricorderete, dopo aver letto Una luce improvvisa espressi il desiderio di avvicinarmi anche a questo best seller e così me lo sono comprato e già dalla copertina mi è piaciuto! Adoro i cani dagli occhi dolci!!!

Garth Stein, anche questa volta, mi ha piacevolmente sorpresa. Sì, perché chi racconta in prima persona questa storia è proprio lui, Enzo, il bel cagnone fradicio sotto lo scrosciare della pioggia

Io gli posi la testa sulle gambe e lo guardai. 
«A volte penso che tu mi capisca davvero» aggiunse. 
«È come se ci fosse una persona lì dentro. Come se tu sapessi tutto.» 
È così, dissi tra me. È così. 

Enzo e Denny sono grandi amici. Denny lo aveva scelto in un’ammucchiata di cuccioli, dietro un fienile, in un campo puzzolente vicino alla città di Spangle nella parte orientale dello Stato di Washington. Il padrone dei cuccioli aveva tirato su il prezzo perché era il gioiello della cucciolata
Arrivati a casa, un piccolo appartamento da single, i due vivono in simbiosi; condividono tutto e sono inseparabili. Li unisce perfino una grande passione: Denny è un pilota di macchine da corsa anche se ancora non lo sa, per ora è solo un meccanico con il desiderio di poter correre sulle piste più importanti del mondo e così i due passano momenti indimenticabili davanti al televisore dove Denny inserisce cassette di corse automobilistiche spiegando a Enzo i trucchi, i comportamenti e le sensazioni dei veri piloti. 
Enzo ascolta, guarda, capisce tutto. Quelle cassette gli faranno compagnia quando Denny, preso dai tanti impegni, dovrà suo malgrado lasciarlo solo durante il giorno. 
Dopo qualche tempo la casa si dimostrerà troppo piccola perché nella vita di Denny arriva Eve e quindi Zoë, una dolce pargoletta. Sono tempi felici quelli; Denny, Eve, Zoë, una casa più grande e un bel giardino dove Enzo potrà correre e giocare con i suoi amatissimi padroni
E poi tutto finisce! Sotto gli occhi di Enzo il caro Denny dovrà affrontare un immenso dolore e quindi, come se non bastasse, lottare con le unghie e con i denti contro un nemico subdolo e impietoso disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole, anche a ridurlo sul lastrico, anche a calpestarlo e infangarlo con la peggiore delle accuse. 

Quando ero piccola mio padre ha sempre avuto un cane e io sono cresciuta con questi splendidi animali ed ho sempre ritenuto che a loro manchi sì la parola ma non l’umanità. 
Ho molto apprezzato il modo in cui Garth Stein evidenzia la capacità di vedere le cose attraverso la mente e i ragionamenti di un cane. È stato bello scoprire come la gestualità dell’animale cerchi di far capire a noi uomini, a volte molto distratti, quanto invece loro siano attenti e capaci di comprendere anche le più piccole sfumature del comportamento umano. 
L’autore ci presenta Enzo che pensa, capisce, si muove e ragiona secondo le logiche di un animale e fa di tutto per farsi intendere, cerca in ogni modo di accettare, scusare o semplicemente comprendere il nostro comportamento non sempre lineare. Devo però fare un appunto a questo autore: in alcune pagine il cane è, come si può dire, forse troppo... umano; si esprime, raccontando, come se fosse un uomo e non lui a parlare. 

Con l’esperienza, il pilota impara a capire le sensazioni che dà una macchina quando sfiora il limite. Comincia a sentirsi a proprio agio in condizioni di guida estrema, e quando le gomme iniziano a perdere aderenza, riesce agevolmente a correggere, a fermarsi e a recuperare. Sapere dove e quando può chiedere di più diventa una cosa istintiva. 

Questo è l’unico neo che mi è saltato agli occhi. Il libro scorre bene e la storia è piacevole, a volte divertente ma è anche capace di farci commuovere perché l’amore di un cane è amore vero, senza limiti e senza pregiudizi.

Nessun commento:

Posta un commento

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!