venerdì 25 settembre 2015

COBAIN


Il fatto che il mondo lo stia piangendo insieme alla sua famiglia testimonia il potere della incertezza e il bisogno di purificazione condivisi da Cobain. Malgrado i tentativi di dipingerlo in modo diverso, Kurt Cobain non era la reincarnazione o la manifestazione del nuovo idolo della sua generazione. Era semplicemente Kurt Cobain, un elemento singolare e paradossale di una generazione piena di individui singolari e paradossali [...] Kurt Cobain è morto a ventisette anni. Lascia una moglie che lo amava, una figlia che non lo conoscerà mai e milioni di sconosciuti le cui vite sono state certamente arricchite dalla sua presenza. 
(AA.VV., Cobain. Articoli e recensioni da Rolling Stone)


Buonasera lettori in pantofole! Eccomi con la recensione di un libro letto quest'estate. Cobain è frutto di un regalo, un regalo di una cara amica, che è rimasto per lungo tempo sullo scaffale. Un tomo splendido per le fotografie che lo compongono, un libro da consultare più che da leggere perché non si tratta di una biografia o di una monografia ma di una serie di articoli e recensioni comparsi sulla iconica rivista Rolling Stone e raccolti in un secondo momento come omaggio a quel grande artista che è stato Kurt Cobain. Dopo Montage of Heck eccomi di nuovo proiettata negli anni Novanta, eccomi di nuovo adolescente con negli occhi e nel cuore quella voce unica, "elettrica", da brividi. In attesa di And I love Her la cover di prossima uscita, devo dire che Cobain si è rivelata una lettura davvero interessante. Ma partiamo dai contenuti:

 



L'8 aprile 1994 il mondo del rock si svegliò con la notizia sconvolgente e drammatica della morte di Kurt Cobain, voce leggendaria della grunge band Nirvana. Furono giorni di dolore, confusione ma soprattutto clamore mediatico. Le notizie rimbalzavano e si rincorrevano così come i commenti, i giudizi, le riflessioni. Al rumore seguì il cordoglio quindi il ricordo, il mito e la leggenda. Rolling Stone raccolse una serie di scritti, recensioni, interviste che avevano scandito gli anni di vita dei Nirvana per farne un numero di omaggio a colui che sarebbe diventato presto e suo malgrado l'icona di un'intera generazione. È da questo numero speciale che nasce Cobain, un libro per commemorare la vita e il lavoro di Kurt Cobain. Dal primo articolo comparso su Rolling Stone, alle recensioni di dischi e concerti, dall'ultima intervista a Cobain, ai pezzi dedicati ad Aberdeen e al Seattlesound, fino a quella terribile mattina del 1994 che vide la morte del grunge schiaffata in prima pagina...



IL MIO PENSIERO
Nevermind uscì nel 1991 con scarsa pubblicità e ancor meno aspettattive. Nell'arco di qualche mese divenne il primo disco punk rock a raggiungere l'apice delle classifiche... chiosa Chris Mundy nel suo elogio funebre a Kurt Cobain e di certo un libro commemorativo su Cobain non può prescindere da quel successo assoluto che fu Nevermind, basti pensare che un pezzo come Smells Like Teen Spirit è ancora oggi considerato uno dei brani più significativi della storia del rock. Ma accanto al commento di Mundy c'è anche un vecchio articolo di Ian Robbins che pronosticava per quello stesso album una ben scarsa fortuna commerciale!

Sì perché Cobain raccoglie articoli e recensioni scritti durante tutto l'arco di vita dei Nirvana, non aspettatevi una biografia esaustiva, non aspettatevi verità rivelate, tutto è filtrato attraverso la voce, spesso discutibile, di Rolling Stone. Eppure ho apprezzato moltissimo quest'opera non foss'altro per le splendide immagini (e i volantini dei concerti) che costellano le pagine, ma anche per i commenti personali che talvolta emergono. Perché accanto al giornalista c'è anche il fan, che si emoziona, si esalta, si addolora: Ricordo di aver pensato quanto fosse contraddittorio che una persona che appariva così passiva e riservata potesse ispirare così tanta gente a seguirlo  e ancora: Kurt Cobain dei Nirvana è il mio primo idolo del pop a morire tragicamente. Si è tolto la vita in un modo molto diverso da quello di altre rockstar... Ma in questo momento la sensazione è molto più personale rispetto a questo. La morte di Cobain fa male.

Dalla pubblicazione di Bleach nel 1989, alla firma con una grande major, dal successo internazionale, all'incontro con la droga, dagli atti di ribellione al matrimonio con la Love, una immersione a 360° nell'universo di una voce unica, di un uomo tormentato ma dal genio indiscutibile fino a quella immagine, questa sì discutibile, e che ancora oggi faccio fatica a guardare, quel fotogramma rubato di un corpo steso a terra, quella curiosità morbosa che non ha pietà neanche della morte.
Tra tutti, ho sicuramente apprezzato l'articolo di Azzerad (che ha poi scritto una bellissima biografia dei Nirvana, Come as you are) sulla scena musicale del Nordovest e la grunge city come interessante è stata la ricostruzione degli anni di Aberdeen di Mikal Gilmore, insomma Cobain è un libro in cui perdersi con il quale arrabbiarsi anche, ma che sicuramente non lascia indifferenti, soprattutto coloro che come me hanno amato e amano la musica dei Nirvana e la voce di Kurt Cobain...

E per dirla con Krist Novoselic: Ricordiamo Kurt per quello che era: premuroso, generoso e dolce. Teniamoci la sua musica l'avremo per sempre, per sempre. Amen. Quattro pantofole.


Di seguito vi posto tutti i dati del volume pubblicato da Giunti nell'ottobre del 2011:


AA.VV

COBAIN. ARTICOLI E RECENSIONI DA ROLLING STONE
(titolo originale: Cobain)
Giunti; pagine: 144; EAN: 9788809769748; € 9,90
data di pubblicazione: 26 ottobre 2011
puoi acquistarlo QUI

Nelle settimane successive alla morte di Kurt Cobain, si sono manifestate tutte le possibili espressioni di cordoglio. Dopo molte discussioni, gli editori di Rolling Stone decisero di pubblicare un servizio speciale, un numero intero dedicato alla storia di Cobain. In fase di realizzazione del libro, venne deciso di ampliare il progetto iniziale, includendo il primo articolo di Rolling Stone sui Nirvana, le storie dell'improvviso successo del gruppo, le recensioni dei dischi e degli spettacoli. Questo libro contiene anche l'ultima intervista a Cobain e quella di Courtney Love, intervistata durante un tour dei Nirvana. Una cronologia, una discografia e una selezione delle tournées completano questo volume.


Scegliere un brano per chiudere questa recensione è stata la cosa più difficile, tanti i pezzi dei Nirvana a cui sono affezionata e profondamente legata. Potevo lasciarvi con quella Smells Like Teen Spirit (Nevermind, 1991) che ha segnato un'epoca e la mia adolescenza ma è con l'irriverente scontro di immagini di Dumb (In Utero, 1993) che voglio chiudere: la preghiera di un innamorato affranto e la droga... My heart is broke / But I have some glue / Help me inhale / And mend it with you
Ovviamente nell'indimenticabile versione dall'Unplugged in New York:

5 commenti:

  1. A me le storie del club 27 mi incuriosiscono sempre, ma la vita di Kurt ancora di più perchè è un artista che amo. Questo libro sembra interessantissimo, finora mi son bombardata solo di documentari e docu-film al riguardo, ma mi sa che è giunta l'ora di dare uno sguardo anche ai libri al riguardo, magari partendo proprio da questo!

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    1. Sicuramente è una lettura particolare in qualche punto anche non condivisibile ma raccoglie tanti scritti diversi, e ripercorre un po' tutta la storia dei Nirvana. Da grande appassionata di grunge non potevo farmelo scappare ;-)

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  2. Questo libro colmerebbe tutte le mie lacune dovute alla scoperta di Kurt quando era ormai morto da 5 anni... Mi incuriosiscono moltissimo le raccolte degli articoli relativi a un certo fenomeno in quanto ci permettono di assistere passo passo all'evoluzione della cosa!

    L'umplagged lo adoro proprio... quel sospiro che faceva durante Tell me where did you sleep tonight mi emozionava un sacco quando avevo sedici anni! *_* ♥

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    1. Guarda il libro merita, foto bellissime, articoli a 360° alcuni discutibili ma si sa è Rolling Stone ;-)
      se qualche sbavatura c'è è ogni tanto la traduzione che secondo me non è accuratissima, cmq vale la pena! UHHHHHH ti dico una cosa... mi emoziona ancora... tanto tanto ^^

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  3. Ahaha anche a me enoziona ancora, ma volevo darmi un tono ahahah ❤️❤️❤️

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