venerdì 13 giugno 2014

Le recensioni di... mamma Laura #3

 
Una rubrica a cadenza casuale, un omaggio alla persona che per prima mi ha trasmesso l'amore per i libri e gli infinite mondi racchiusi in essi, vi presento Le recensioni di... mamma Laura.
Buon venerdì lettori in pantofole! Finalmente il weekend si avvicina, anche se le previsioni non sono delle migliori ^^ Ne approfitterò comunque per riposarmi, visto che il caldo torrido della settimana passata mi ha veramente messo KO. Intanto cedo la parola a mamma Laura che questa sera ha deciso di parlarci di una delle sue autrici preferite (praticamente, da quando ha scoperto Valeria Montaldi, so sempre cosa regalarle ;-) Sinceramente non ho mai letto niente di questa scrittrice ma ne avrò sicuramente occasione visto che tutte le sue opere troneggiano sullo scaffale di mamma ^^ Ma non mi dilungo e cedo a lei la parola.

Valeria Montaldi
Il Mercante di Lana
Piemme
Pagine: 460
ISBN: 9771591865330
€ 4,90

TRAMA: Frate Matthew è costretto a lasciare il suo convento nella lontana Inghilterra per aver dato ospitalità a una giovane donna accusata di stregoneria. Lo attende un lungo viaggio attraverso l'Europa del XIII secolo. Con sé porta una sinistra profezia, talmente pesante da far vacillare  la sua fede. Sulla sua strada incontrerà briganti e prostitute, ladri e mercanti, conoscerà l'ospitalità di ricchi castellani e di poveri contadini. Sino a giungere alla valle che oggi chiamano di Gressoney. Lì, ai piedi delle montagne di ghiaccio, vive la piccola comunità walser di Felik. Una strana atmosfera regna su quel villaggio dove Hermann, il più ricco dei mercanti, insegue un tanto agognato titolo nobiliare, Sibilla lotta disperatamente per difendere il suo amore e la sua libertà, e il cuore di tutti pare essersi inaridito.

«Sono soltanto un umile frate, mio signore,che Dio ha gravato di un compito troppo pesante per le sue forze…. Sono confuso e stanco, soltanto la preghiera riesce a mantenere salda la volontà …. Ho molte colpe anch'io, e questo pellegrinaggio servirà forse a espiarle. Non posso dirti altro, mio signore, non ancora. Se i miei passi mi riporteranno un giorno qui al tuo castello e se la mia missione sarà conclusa, allora ti dirò, ti spiegherò.»
(Valeria Montaldi, Il Mercante di Lana)

Buonasera cari lettori. Eccomi di nuovo in questo angolino per condividere con voi una mia... rilettura; sì perché in questo periodo ho deciso di rileggere, a distanza di qualche anno, un libro che a suo tempo acquistai non solo perché attratta dalla trama tracciata sul retro del volume, ma soprattutto dal periodo storico in cui era ambientato il racconto: il Medioevo. Si tratta de Il Mercante di Lana di Valeria Montaldi e devo dire che, dopo averlo letto, i romanzi di questa scrittrice sono tutti nella mia biblioteca.
Pur conoscendo la storia ho provato lo stesso coinvolgimento della prima volta per le vicissitudini dei vari personaggi e le stesse sensazioni di affetto per alcuni, di riprovazione per altri ma, soprattutto, mi sono di nuovo sentita partecipe di quel mondo così difficile, oscuro, violento e pieno di insidie, ma pur sempre affascinante.
Matthew Willingtham è un frate benedettino e proviene dal convento di Saint Albans in Inghilterra. Costretto ad abbandonare la sua vita di preghiera e di carità per aver preso le difese di una donna accusata di stregoneria, il frate deve affrontare un lungo viaggio attraverso l’Europa per recarsi in pellegrinaggio fino a Roma a espiare, sulle spoglie di San Pietro, la sua colpa. Egli sa perfettamente che forse non potrà mai più fare ritorno fra le mura sicure e tranquille del suo convento. Quel viaggio lo porterà per strade impervie, infestate da briganti e bestie feroci; incontrerà mercanti e contadini, signori e uomini di chiesa, popolane e prostitute. Sarà ospitato in castelli e catapecchie, conventi e osterie accettando la carità di uomini e donne dei più disparati strati sociali e la sua storia si intreccerà inevitabilmente con altre che poi, complice il destino o la volontà di quel Dio a cui il frate affida ogni suo comportamento, troveranno un loro equilibrio nonostante le umane passioni, gli intrighi più abbietti e i buoni sentimenti d’amore e amicizia veri.
Frate Matthew ha però un’altra missione da compiere, molto più difficile: raggiungere il villaggio di Felik arroccato sulle alpi Pennine dove i suoi abitanti, quasi tutti mercanti arricchiti, pieni di arroganza e poco dedichi alla carità e alla misericordia, dovranno subire, se non cambieranno il loro modo di vivere, una dura profezia di castigo e di morte. Come verrà accolto il povero frate? E, soprattutto, come reagiranno i ricchi mercanti alle sue parole di accusa? 
Ed ecco che qui si snodano una sull’altra le storie di tutti gli altri personaggi: Hermann, il più ricco mercante di lana del villaggio; suo figlio Leonhardt innamorato di Sibilla, una bella e brava ragazza ma indegna di entrare in una famiglia benestante; Costanza, moglie di Hermann, che dopo una vita di ubbidienza e di soprusi, dopo aver subito tradimenti e indifferenza riesce, alle soglie della vecchiaia, a ribellarsi verso quel marito padrone vomitandogli addosso tutto il suo disprezzo e l’intenzione di aiutare Sibilla e suo figlio perché possano coronare il loro sogno d’amore. Ci sono Gertrud, cugina di Karola, madre di Sibilla, suo marito Conrad e Olivia la loro domestica; una famiglia di modesti allevatori, operosi e di buon cuore che però dovranno affrontare la vergogna di uno stupro ai danni di Olivia e il concepimento di un “bastardo”. 
E ancora: Ingrid figlia di Daniel il capo colono, Aimone e il figlio Bartolomeo, Gotofredo, Karl e suo padre Leopold; Claudiana, il piccolo John e John Plane; padre Alban e il mercante Otto e tanti altri personaggi, più o meno di rilievo, ma tutti quanti con un carico di umanità, di passioni e ricchezza di sentimenti che resteranno indelebili nella mente del lettore. 
Ma Valeria Montaldi è particolarmente brava a far sentire il lettore presente nei luoghi, descritti con dovizia di particolari e di suggestioni; tempi bui quelli del Medioevo ma non tanto per mancanza di luce dai Vespri fino all’alba ma soprattutto per il buio delle anime sopraffatte dalla fatica, dalle ingiustizie, dalle superstizioni e dai soprusi del più forte. 
Questo suo primo romanzo è come una finestra aperta su un mondo ormai superato e forse un po’ dimenticato; a me è piaciuto moltissimo per i riferimenti storici precisi, per la descrizione delle usanze e dei mestieri dell’epoca così ben analizzati e anche perché, nel suo modo di narrare, è sempre presente una particolare attenzione per la donna, sottomessa, abusata, sfruttata al massimo ma sempre più forte e temeraria dell’uomo. 

5 commenti:

  1. Complimenti, mamma Laura, ottima recensione! Non conoscevo questo libro dalla trama così interessante. Prendo nota:)

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    1. Ciao aquila reale grazie riferisco con piacere ^^ Prima o poi dovrò leggerli anche io, mamma adora questa autrice ;-)

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  2. Mi piacciono i romanzi corali, sono molto interessanti e poi non conoscevo quest'autrice.
    Bella recensione!

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    1. Sì anche a me piacciono molto soprattutto le saghe storiche, tra l'altro da quanto ho capito la avventure di frate Matthew tornano in più di un romanzo della Montaldi ^^

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  3. Non conoscevo questa autrice ma mi fido di mamma Laura e metto in lista! Trama e ambientazione sembrano molto affascinanti. :-)

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