martedì 14 gennaio 2014

L'universo dei libri #14

L'universo dei libri è una rubrica di mia invenzione dedicata alla scoperta dei luoghi e degli ambienti, in cui "vivono" le nostre storie preferite. Perché diciamocelo i libri servono anche per viaggiare, con la fantasia certo, eppure paesi, isole, case e grattaceli, manieri e abbazie talvolta abbiamo l'impressione di averli "visti" davvero attraverso le parole. Una rubrica che vuole essere una sorta di mappa virtuale legata alla carta stampata.
Buonasera lettori in pantofole! Come avete visto per questa settimana è saltata la rubrica di Le novità in libreria; purtroppo ieri sera sono rientrata tardissimo e non sono riuscita ad aggiornare il blog ma... non disperate, perché torna dopo una lunga assenza L'universo dei libri!!! ^^ E dove ci porta stavolta la nostra rubrichetta? Nientemeno che nella città di Zamość, in Polonia, dove è ambientato in parte Volevo solo averti accanto di Ronald H. Balson, un romanzo che mi ha presa tantissimo (qui la mia recensione). A colpirmi oltre alla bellissima trama sono state anche le puntuali descrizioni di luoghi e ambienti:

Prima della guerra Zamość era il fiore all'occhiello della Polonia, una cittadina che sembrava fatta di pan di zenzero, costruita da un architetto italiano nel Cinquecento sul modello di Padova. Era così colorata, così magica, pareva di essere nell'Italia del Rinascimento. 

E davvero sembra di vederla questa città attraverso le parole di Ben Solomon (il protagonista della storia). Zamość fu appunto fondata nel 1580 per volontà del magnate polacco Jan Zamoyski che, guarda caso, aveva studiato proprio all'Università di Padova. Il progetto di questa "città ideale" venne affidato all'architetto Bernardo Morando che inizialmente edificò la residenza di Zamoyski e il centro commerciale, quindi passò alle fortificazioni che dovevano garantire difesa dalle incursioni polacche e tartare.

Anche dal punto di vista geografico la cittadina si trovava in una posizione ottimale. Le campagne circostanti ricordavano un dipinto impressionista: fitte foreste, fiumi cristallini e morbide colline A nord e a est c'erano terreni coltivati e al centro il nostro piccolo paese color pastello. Sì, Zamość  era proprio un posto ideale in cui vivere.

Grazie al commercio e alla prestigiosa università (che vi venne edificata nel 1595) questa "Padova del Nord", come venne ribattezzata la città, conobbe anni splendidi divenendo sede di una comunità cosmopolita e tollerante. Una prosperità che sarebbe perdurata fino agli anni tragici della Seconda guerra mondiale.

Prima della guerra Zamość  era un centro multiculturale: greci, armeni, scozzesi, russi, ungheresi, italiani... Vivevamo tutti in pace l'uno a fianco all'altro. Fin da piccoli ci insegnavano a rispettare i misteri delle culture diverse dalla nostra. Allora, il quaranta per cento della popolazione locale era ebrea ... Questo, ovviamente, prima che i tedeschi decidessero che eravamo una specie inferiore e che dovevamo essere sterminati come una colonia di formiche. 

E, infatti, nel 1942 Zamość fu scelta come base per la colonizzazione tedesca. Oltre centomila persone vennero espulse dalle proprie case, dalla propria vita; uomini, donne, bambini furono internati nei campi di concentramento e di sterminio, ma la popolazione locale non si piegò alle persecuzioni; in molti fuggirono nelle foreste, organizzarono la resistenza e aiutarono la popolazione ebrea.
Con la fine della guerra la città è tornata a prosperare, grazie anche alla sua posizione. Zamość, infatti, sorge lungo la vecchia strada commerciale che collega la Germania all'Ucraina e ai porti del Mar Nero e dal 1992 il suo centro storico è iscritto nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO... un vero gioiello del nord. 

1 commento:

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!