Questa volta non c'era da sbagliarsi. Lanciò uno sguardo pieno di dolore a suo fratello e poi si protese con tutte le forze verso la luce che penetrava da un'ampia crepa nell'assito: l'unico varco abbastanza largo da farci passare la bottiglia.
Poi la porta si spalancò di colpo e un'ombra compatta entrò nella stanza, in un turbine di fiocchi di neve.
Silenzio.
Poi si udì il tonfo.
La bottiglia aveva iniziato il suo viaggio.
(Jussi Adler-Olsen)
Buon giovedì lettori in pantofole! Eccomi qua per parlarvi della mia ultima lettura, un romanzo che uscirà a giorni nelle nostre librerie (precisamente il 18 settembre), un thriller del danese Jussi Adler-Olsen, già conosciuto in Italia per La donna in gabbia e Battuta di caccia. Al centro dei romanzi di Olsen spicca la figura dell'ispettore Carl Mørck e della sua Sezione Q che si dedica principalmente ai cosiddetti cold case di Copenaghen. E Il messaggio nella bottiglia non fa eccezione, il nostro ispettore si ritrova tra le mani un nuovo spinosissimo caso. Ma veniamo alla storia:
Nel bel mezzo di un'ispezione ai locali della Sezione Q, che gli sta dando non pochi grattacapi, l'ispettore Carl Mørck si ritrova depositati sulla scrivania i resti di una bottiglia. Una bottiglia contenente un inquietante messaggio di morte, emersa come un relitto dalle pieghe del passato. Quel messaggio, quasi illeggibile, risale al lontano 1996 e racconta il calvario di due giovani. Quale mai sarà stato il loro destino? Per scoprirlo tutta la sezione si mobilita: Carl, il suo assistente Assad, la ribelle e irascibile Rose e la sua fantomatica gemella Yrsa, tutti uniti nello sforzo di riportare alla luce un terribile segreto scritto con il sangue. E mentre una donna si interroga su un matrimonio infelice e una vita in gabbia, mentre una coppia è alle prese con la decisione più drammatica e difficile, mentre un'ombra è pronta a colpire ancora, le indagini proseguono. Perché il passato può uccidere ma può anche portare la luce.
Ringrazio di cuore la casa editrice che mi ha permesso di leggere questo romanzo. Quando me lo hanno proposto ho accettato con gioia. Non avevo mai letto niente di questo autore ma l'ambientazione mi ha da subito affascinata. Del resto sono una grande fan dei cosiddetti "thriller nordici", Stieg Larsson in testa ^^, e poi ho ricevuto il libro proprio all'inizio dell'estate, stagione che a mio parere, concilia la lettura ad alta tensione ;-) Be' devo dire che Jussi Adler-Olsen è stato davvero una piacevole scoperta. Sono stata risucchiata dalle pagine, portata alla deriva come la bottiglia che dà avvio al racconto. Un racconto che si dipana come una ragnatela, con tante vite che si intrecciano e intersecano attorno a un unico drammatico mistero, capace di avvolgere il lettore come un sudario. E infatti ciò che più mi ha colpito di questo romanzo è proprio il suo andamento avviluppante, la capacità che ha l'autore di porre sotto i nostri occhi innumerevoli punti di vista. L'attenzione non si focalizza esclusivamente su Carl Mørck e sulle sue indagini ma si apre a innumerevoli scenari, al passato e al presente. Accanto alle vicende che interessano la Sezione Q, seguiamo infatti l'inquietante ombra di un uomo la cui infanzia violata ha generato odio, vendetta e una mente sconvolta, assistiamo all'angoscia di una giovane donna nello scoprire come la sua intera esistenza trovasse radici in un cumulo di menzogne, seguiamo, impotenti, il rapimento di due ragazzini, ci ritroviamo invischiati nelle soffocanti maglie del fanatismo religioso. Pure un unico sottile filo sottende a tutti questi eventi, un grido lontano di aiuto cui Carl Mørck cerca di dare risposta. Bene, il nostro ispettore e la sua scalcinata squadra mi hanno conquistata. Carl è un perfetto antieroe: cinico, svogliato, irascibile, in perenne lotta con la fastidiosissima mosca che infesta il suo ufficio e con gli odori speziati che provengono dalla stanza di Assad, un assistente davvero sopra le righe (gli scambi di battute tra i due, per non parlare dei detti di Assad, sono davvero spassosi) e poi ci sono Rose e Yrsa le cosiddette "gemelle diverse", l'una dark e sociopatica quanto l'altra zuccherosa e immersa in una perenne nuvola rosa, due facce di una stessa medaglia. Non mancano riferimenti al passato di Carl e ai suoi vecchi casi, tenui legami ai precedenti romanzi, che mi hanno incuriosita non poco (li ho già inseriti in wishlist!^^). Insomma un thriller originale e ben studiato che mi ha tenuta incollata alla sedia e che si merita quattro pantofole e mezza ^^
Di seguito vi posto tutti i dati del volume:
Jussi Adler-Olsen
Il messaggio nella bottiglia
Marsilio
Pagine: 560
ISBN: 9788831716093
€ 18,50
TRAMA: Dopo aver galleggiato sulle acque del mare per chissà quanto tempo, una bottiglia che racchiude un vecchio messaggio finisce sulla scrivania dell'ispettore Carl Mørck. Un grido di aiuto scritto con il sangue: due fratelli imprigionati in una rimessa per le barche chiedono di essere liberati. Chi sono i due ragazzi, e perché nessuno ne ha denunciato la scomparsa? Potrebbero essere ancora vivi? Carl Mørck e il suo assistente siriano Assad dovranno usare tutte le risorse disponibili per svelare la spaventosa verità che le onde del mare hanno trascinato alla deriva troppo a lungo.
(Copenaghen, 1950) è l’autore danese più venduto nel mondo. Dopo aver studiato, medicina, sociologia, scienze politiche e comunicazione, ha svolto i lavori più vari: redattore di riviste e fumetti, coordinatore del movimento per la pace danese, caporedattore di settimanali e trasmissioni televisive. Ora è scrittore a tempo pieno e i suoi libri hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali. Con Marsilio ha pubblicato i primi due romanzi della fortunatissima serie della Sezione Q, La donna in gabbia e Battuta di caccia.
I romanzi di Olsen hanno ispirato una serie televisiva (attualmente in lavorazione) diretta da Scott Frank, mentre il grande schermo si è aggiudicato Battuta di caccia. Uscirà infatti in ottobre The keeper of lost causes, ispirato al libro di Olsen e prodotto da Lars Von Trier. Di seguito però non vi posto il trailer, bensì un brano che a mio parere suggella perfettamente questa recensione non foss'altro per il suo ritornello: I'm sending an SOS to the world... Sto parlando ovviamente di Message in a bottle dei Police ^^
Mentre caricava la pagina blogger mi ha cancellato il commento che ti avevo lasciato -.- la tecnologia fa brutti scherzi :D
RispondiEliminaPiù o meno era così:
Il titolo di questo libro è una meraviglia *-* e la storia sembra molto intrigante e avvincente. Anche se non sono un'assidua lettrice di thriller, ogni tanto mi piace immergermi in una storia ad alto tasso di adrenalina, e quindi lo segno perché con la tua recensione mi hai proprio convinto!
In effetti blogger è solito fare di questi scherzi!
EliminaIl romanzo te lo consiglio davvero Ancella,praticamente ti rimarranno le dita incollate alle pagine ^^