venerdì 12 aprile 2013

Morte di un magnate americano


Chiamatemi come vi pare, il mio nome non ha nessuna importanza. Ciò che importa è che da alcuni mesi sono il segretario di una leggenda. Una leggenda che, ora, sta combattendo con la morte.
(Hans Tuzzi, Morte di un magnate americano)


Buongiorno lettori in pantofole, eccomi qua con una nuova recensione. Il romanzo di cui vi parlerò (se così si può definire) mi ha affascinata dal primo momento in cui l'ho visto in libreria. Un libretto di piccolo formato, elegante, su cui troneggiava la foto in bianco e nero di un uomo: J.P. Morgan banchiere e magnate americano, proprietario di una delle più grandi compagnie navali del primo Novecento. Sto parlando della White Star, la compagnia che varò il Titanic per intendersi. Tanto è bastato per accendere la mia curiosità e pochi giorni dopo mi sono portata a casa quel libretto.


21 marzo 1913. La suite reale del Grande Albergo di Roma è gremita di persone: medici, camerieri, giornalisti e antiquari. Sì perché in una stanza di quella suite giace, in lotta con la morte, l'uomo d'acciaio, il Re del Mondo, John Pierpont Morgan. Il magnate americano è circondato dai familiari, la figlia Louise e il genero, e dai più stretti collaboratori. Tra questi vi è il suo segretario dalla cui voce sono narrati gli ultimi giorni di JPM ma soprattutto la sua storia. I suoi successi di abile finanziere, capace di creare una rete di banche atte a traghettare gli Stati Uniti d'America sul palcoscenico della finanza mondiale. Dal ponte di comando della sua biblioteca, JPM aveva salvato il governo e l'economia dell'intero paese dalla grave crisi del 1907. Aveva acquistato la più grande compagnia navale al mondo, aveva partecipato al varo del Titanic e ne aveva pianto la tragedia. Ma JPM non era questo o almeno non solo questo. Uomo di gusto, elegante e filantropo, amante del bello e dell'arte classica aveva fatto affluire oltreoceano opere d'arte e testi antichi che avrebbero fatto bella mostra di sé non solo nei più grandi musei del paese ma nelle collezioni private create dallo stesso Morgan. Alle parole del segretario si affiancano i pensieri del morente JPM e così davanti agli occhi del lettore sfilano la Morgan Library guidata dalla colta e affascinante Belle da Costa Greene, la residenza newyorkese al 219 di Madison Avenue e quella londinese di Princes Gate, il first folio di Shakespeare e la collezione dei padri fondatori, i  manoscritti di Hamouli e Le morte d'Arthur nell'edizione di Caxton. Ne emerge, infine, il ritratto di un uomo fragile, afflitto dalla depressione e perseguitato dagli spettri del passato, ma che pure aveva raggiunto i più ambiti traguardi, degno realmente di morire da Cesare nella citta dei Cesari. E infatti John Pierpont Morgan si spegnerà a Roma il 31 marzo 1913.

Un libro in bilico tra biografia e romanzo. La vicenda si svolge negli ultimi giorni di vita del magnate americano, tra il 21 e il 31 marzo. A narrarla, accanto ai vaneggiamenti di un Morgan morente, la figura romanzata del suo segretario che ripercorre la vita di questo re del mondo dinanzi agli occhi affacinati di una giovane signorina americana, Bessie. Attraverso due figure di invenzione Hans Tuzzi rende più vivo e accattivante il ritratto a tutto tondo di questo finanziere "erudito". Da abile narratore con una prosa elegante e raffinata coinvolge e avvince il lettore, tratteggiando ai suoi occhi non solo il ritratto ufficiale ma "l'uomo" con le sue incertezze, i suoi sentimenti, le sue paure. La tragedia del Titanic fa così emergere gli spettri del fallimento: l'orgoglio umano, l'industria, ferita a morte dalla natura e la crudele perdita di 1500 vite: Vedere affondare il "Titanic" non segna i sopravvissuti per gli anni che restano? ... Oh, pregai per loro, Signore Iddio, tu sai che pregai per loro. Loro, gli amici e gli sconosciuti fra le cui orbite vuote guizzano adesso i pesci minuti. Ma accanto ai successi, ai fallimenti, ai tesori artistici di JPM emergono anche altre figure. Ho trovato particolarmente interessante la descrizione di Belle da Costa Greene: Il corpo slanciato, la vita snella, lo sguardo magnetico e i tratti conturbanti. Direttrice della Morgan Library, savio e avvenente genius loci della bilioteca, donna affascinante, colta, studiosa di manoscritti antichi, ma anche abile affarista, Belle fu consigliera, assistente ma anche musa ispiratrice di JPM. Giovanissima prese le redini delle collezioni di Morgan, trattando con i più grandi antiquari dell'epoca, ampliando i tesori artistici del proprio principale che arrivò a pensare a lei quasi come a un'appendice di  se stesso. Una donna sola, come solo si dimostrerà essere JPM nonostante circondato dalla crema della società americana, una donna capace di difendere sino alla morte il suo segreto e un oscuro passato (che ovviamento non voglio svelare qui!).

  

Una biografia scorrevole e piacevole come un romanzo, costellata di dotti richiami, excursus su arte e letteratura, come ovviamente doveva essere il racconto della vita di un uomo che accanto agli affari seppe coltivare il gusto del bello, conservando e tramandando ai posteri veri e propri gioielli della nostra cultura. Quattro paia di bantofole ben meritate!
Di seguito vi posto tutti i dati del volume


Hans Tuzzi
Morte di un magnate americano
Skira
Pagine: 174
ISBN: 9788857217208
€ 15,00 


TRAMA: Alla sua morte, gli Stati Uniti d’America si dotarono di una banca centrale, il Federal Reserve Bureau, perché nessun privato sarebbe stato più in grado di salvare l’economia del Paese come lui aveva fatto nel 1907. Le sue collezioni arricchirono di inestimabili capolavori i musei di New York e la sua casa-biblioteca divenne la più celebre casa-museo americana. Quest’uomo, che aveva creato la più potente rete di banche mai esistita, che aveva inventato dal nulla la maggior compagnia di navigazione mondiale e nel 1901 aveva acquistato l’impero dell’acciaio di Andrew Carnegie non era però un uomo a una dimensione: finanziere e collezionista competente, John Pierpont Morgan fu anche una persona fragile e dagli oscuri segreti. Morì a Roma il 31 marzo 1913. Narrata a più voci dal capezzale di un uomo al passo estremo, questa è la sua storia.

CHI È HANS TUZZI:
Autore difficilmente inquadrabile in un genre, ha scritto importanti saggi sulla bibliofilia e sui libri antichi per l'editore Sylvestre Bonnard. È noto al pubblico soprattutto per i gialli che hanno a protagonista il milanese commissario Melis, editi da Bollati Boringhieri insieme al romanzo Vanagloria. Con Rizzoli ha pubblicato Metropolis, "viaggio sotterraneo nella storia segreta delle città d'Italia".

The Biography Channel ha dedicato un interessante documentario alla figura di J.P. Morgan. Vi posto di seguito il video che ho trovato su youtube:

  

4 commenti:

  1. Molto interessante!! Avevo visto l'anteprima, e ora sono ancora più convinta di leggerlo! Che poi in questo periodo mi ritrovo spesso a guardare documentari sui grandi magnati americani di fine '800 inizio '900, è una serie di doc che fanno su History Channel, mi pare si chiami Gli uomini che fecero l'America! Fatti molto bene!

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    1. Una delle cose migliori della tv digitale è la possibilità di avere canali dedicati ai documentari anche io seguo History Channel e lo trovo davvero interessantissimo!

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  2. Attendevo questa recensione! Trovo che questo sia uno di quei libri che devono essere letti sia per saperne di più sul passato sia per il suo valore culturale. Molto interessante! Non so perché, ma la storia di JPM non mi sembra nuova... forse l'avevo già sentita da qualche parte :-)

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    1. E' possibile io ad esempio lo conoscevo in relazione al Titanic da grandissima appassionata della storia del transatlantico ^^

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