venerdì 22 febbraio 2013

Una giornata di studi a Firenze

Buonasera a voi lettori in pantofole! Come procede il vostro venerdì? Qui, nevica, nevica, nevica... Ma non vi parlerò del paesaggio innevato, oggi vorrei condividere con voi un'esperienza. Proprio ieri si è tenuta a Firenze una giornata di studi dedicata all'uscita di un libro intitolato: La rosa dei Barbèra. Editori a Firenze dal Risorgimento ai Codici di Leonardo. 

Ho avuto modo di partecipare agli interventi che si sono tenuti nel pomeriggio e devo dire che è stato davvero interessante. Un pezzo di storia di Firenze ma anche dell'editoria nazionale presentati e spiegati in una cornice davvero suggestiva: il Gabinetto Vieusseux presso palazzo Strozzi. Per chi non lo sapesse si tratta di un'istituzione culturale fondata da G.P.Vieusseux, banchiere ed editore di origine ginevrina, intorno al 1819 che divenne punto di incontro, aggregazione e scambio tra la cultura italiana e quella europea. La biblioteca cresciuta attorno al gabinetto scientifico-letterario è oggi ospitata appunto presso palazzo Strozzi. Scusate mi sono dilungata ma è sempre un piacere parlare della mia città. Comunque ieri si è parlato di libri, o meglio di storia dell'editoria e in particolare dei Barbèra editori a Firenze sin dal 1854. Editori che hanno fatto la storia della cultura italiana all'alba dell'Unità, perché seppero avvicinare alla casa editrice gli autori più motivati e meritevoli con l'intento di muovere le idee, promuovere lo sviluppo e cementare il senso di appartenenza della nascente nazione. Attraverso felici intuizioni e scelte coraggiose Gaspero, il fondatore, e in seguito Luigi e Piero promossero lo sviluppo dell'editoria in Italia, ad esempio con l'introduzione della monotype, per quanto riguarda le pratiche di stampa, o del primo formato tascabile con la creazione della collana «Diamante», curata da un giovanissimo Giosue Carducci, divulgando i grandi classici della letteratura e del pensiero in un formato agile ed economico. Nel 1960 la casa editrice fu poi acquistata da Renato Giunti e oggi, proprio dall'archivio Giunti, è nato un volume che ricostruisce la storia di questa famiglia di editori, attraverso documenti inediti e reportage fotografici. Di seguito vi posto i dati del libro in questione.

A cura di: Carla Ida Salviati
Milva Maria Cappellini
Aldo Cecconi
Paolo Fabrizio Iacuzzi
La rosa dei Barbèra.  
Editori a Firenze dal Risorgimento ai Codici di Leonardo 
Giunti
Pagine: 288
ISBN: 9788809770874
19.00

Una delle più significative avventure editoriali italiane, contrassegnata dal marchio di una rosa visitata da un'ape e accompagnata dal motto petrarchesco «Non bramo altr'esca».
La storia prende avvio a Firenze nel 1854 a opera del tipografo-editore Gaspero Barbèra, campione del «selfhelpismo» e pioniere dell'industria libraria nel nostro Paese, e procede attraverso le figure dei figli Luigi e, soprattutto, Piero (grande intellettuale di levatura europea) che fanno transitare l'impresa dal Risorgimento alla Grande Guerra, fino ad affidarla al più giovane fratello Gino all'ascesa del Fascismo. Sono inoltre per la prima volta qui indagate le alterne fortune della casa editrice dagli anni Trenta e l'opera di intellettuali come Guido Mazzoni e del nuovo proprietario Filippo Tedeschi che si impegnarono nel rinnovamento del catalogo. Il libro ricostruisce anche le complesse vicende che indurranno Renato Giunti ad acquisire nel 1960 la Barbèra, conservandola così a Firenze e destinandone il marchio alle opere più prestigiose del Gruppo editoriale Giunti, a cominciare dai facsimili dei Codici di Leonardo Da Vinci.
La prima complessiva ricostruzione di un tassello ineludibile nella storia dell'editoria italiana, a cura di Carla Ida Salviati, con i saggi di Milva Maria Cappellini, Aldo Cecconi e Paolo Fabrizio Iacuzzi che hanno scavato tra carte in ampia parte inedite, un percorso iconografico tra le immagini e le copertine di libri usciti in più di 150 anni di attività, un prezioso reportage fotografico dei Fratelli Alinari sulla tipografia-editrice all'inizio del Novecento e un'appendice di scritti di Gaspero e Piero Barbèra.
Completano il libro una testimonianza dell'editore Sergio Giunti e la presentazione di Paolo Galluzzi, direttore del Museo Galileo di Firenze.

2 commenti:

  1. Quanto mi piacciono questi eventi!!! Si respira davvero la cultura in occasioni come queste :-) Il libro in questione sembra molto interessante, mi piace seguire l'evoluzione della cultura e delle persone che hanno permesso questo sviluppo in campo editoriale. Grazie per la segnalazione, Jerry ;-)

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    1. Ma ti pare Ancella è un piacere condividere esperienze, libri e letture ;-)

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