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giovedì 15 ottobre 2015

DEATHDATE


«Tutto bene laggiù, tesoro?» chiama mio padre dalla porta d'ingresso, dov'è rimasto ad aspettare che passasse la tempesta. Voglio bene a mio padre, ma a volte è un codardo.
«Oh, a meraviglia, caro. Tuo figlio si è drogato e ha investito Millicent, niente di che.»
«Ah bene» dice mio padre, serio.
(Lance Rubin, Deathdate)


Buon pomeriggio lettori in pantofole! Eccomi a parlarvi di Deathdate esordio letterario di Lance Rubin. Ero molto curiosa riguardo a questo romanzo e ringrazio di cuore la De Agostini per avermi dato l'opportunità di leggerlo. Del resto ne avevo letto meraviglie, così tante le recensioni positive d'oltreoceano e adesso anche sul nostro suolo patrio. Be' la mia esperienza non è stata così soddisfacente, ma lo vedremo tra poco, intanto come sempre partiamo dalla storia:

 

Denton Little ha 17 anni e sa con certezza che presto morirà, non sopravvivrà al ballo studentesco. Così come sa con certezza che Paolo, il suo migliore amico, perderà la vita a un mese esatto dalla sua morte. Uno scherzo di cattivo gusto? Assolutamente no, semplicemente il mondo è cambiato, si è evoluto, e l'AstroTanatoGenetica con una semplice analisi del DNA dà oggi la possibilità di conoscere, sin dalla nascita, il giorno della propria morte. Così tutti sono in grado di prepararsi al fatidico "passaggio", salutare le persone che amano, fare le esperienze che desiderano, partecipare al proprio funerale e... dire addio. Denton pensava di essere pronto per tutto questo, ma da quando ha aperto gli occhi la mattina del suo "giorno di morte" niente è andato per il verso giusto. Innanzitutto cosa diavolo ci faceva nel letto di Veronica, la sorella di Paolo? E Taryn l'ha davvero lasciato? Le ore si succedono incalzanti verso il game-over, eppure qualcosa non torna, chi è Brian Blum e cosa diavolo vuole da lui? E soprattutto è davvero arrivato alla fine?