venerdì 20 novembre 2015

UN ASINO CADUTO DAL CIELO


Capita a volte di sottovalutare quel che ci accade. Capita, ad esempio, di partire per un lungo viaggio e dimenticare, strada facendo, la destinazione o il motivo di quel viaggio. Oppure che si parta per un viaggio brevissimo e ci si ritrovi, dopo tanti anni, ancora in giro per il mondo. Nell'un caso come nell'altro ci si adegua, bene o male, al mutamento di prospettiva, ma se ne sottovaluta la portata. [...] E se invece certe cose accadessero per scuoterci dal torpore o per indicarci la nostra vera vocazione o per avvertirci che il tempo a nostra disposizione è ormai agli sgoccioli?     
(Vito Carrassi, Un asino caduto dal cielo)


Buonasera lettori in pantofole! Eccomi di ritorno a parlarvi delle mie letture. Oggi vi "racconto" un libro che mi ha tenuto compagnia alcune settimane fa e per la cui lettura ringrazio di cuore l'autore, Vito Carrassi, che è stato davvero gentile e mi ha fatto omaggio di una copia di Un asino caduto dal cielo. Si tratta di un romanzo davvero molto particolare, sui generis, e si è rivelato una lettura gradevole per quanto spiazzante e sorprendente. Ma, ormai dovreste saperlo, per prima cosa partiamo dalla storia:



Cosa hanno in comune il discendente diretto di una sequela ininterrotta di autentici perdigiorno, una trentenne "quasi laureata" con un futuro già scritto davanti a sé, una giovane guidatrice al volante di una vecchia Mini e un asino caduto "letteralmente" dal cielo? Forse tutto, forse niente, c'è che Cormac McAlister, Grainne O' Nolan, Evelyn Divney e il buon Jude The Ass, il famoso asino ribelle, intrecciano volenti o nolenti il loro destino. Da Dalkey a Dublino, lungo la Liffey e nei vicoli di Temple Bar, fino a Sandycove, passando per Blackrock, la baia di Dublino fa da sfondo a una sequela ininterrotta di avventure vere, verosimili, improbabili o paradossali mentre i quattro personaggi si rincorrono, si sfiorano e si scontrano ma sempre col sorriso sulle labbra. Perché la vita in fondo è un lungo viaggio e qualche volta basta fermarsi e imboccare un'altra strada per scoprire che "perdersi" non è poi così male...




IL MIO PENSIERO
Un sommesso battere d'ali, poi un sommesso raglio quindi una folata di vento pregna di odori di stalla, infine il disco solare per metà eclissato [...] L'asino, il somaro, il ciuco che vola era lì, dinanzi ai loro occhi! 
Eccoci qua, è con questa entrata spettacolare di Jude The Ass che si aprono le danze di Un asino caduto dal cielo, e con un incipit così cosa possiamo aspettarci? Una serie ininterrotta di avventure giocate al limite tra il nonsense e il paradosso, ma forse è proprio su questo limite che si fonda la realtà. 
Il giovane Cormac McAlister esce di casa una mattina nell'ameno piccolo centro di Dalkey e... E lasciatevelo dire Dalkey è davvero incantevole e la sottoscritta ci si è sbafata la più spettacolare Irish breakfast della storia, ma torniamo al giovane Cormac che in una mattina di agosto incontra Jude, inatteso compagno in un improbabile viaggio su e giù per la baia di Dublino. Il più bistrattato e paziente esponente del regno animale che si fa guida di percorsi non battuti, di vie ed eventi alternativi a quelle regole e valori che imbrigliano la vita di ogni giorno. È la stessa cosa che accade a Grainne all'uscita dall'università, cosa l'aspetta là fuori? Una carriera? Il matrimonio con il fidanzato storico? Una vita da moglie e madre con nel cuore l'amore segreto per il prestante Brian O' Driscoll? Allora forse è giusto prendere la DART (i treni elettrici che si muovono lungo la baia) e lasciarsi trasportare dal caso (o dall'amore per la letteratura). Così come dal caso, o meglio da una Mini, si lascia trasportare la giovane e un po' imbranata Evelyn, amica di vecchia data della di sopra Grainne. I quattro personaggi seguono percorsi strani, buffi, divertenti e si sfiorano, si rincorrono, si scontrano.

Devo dire che le avventure di questi personaggi di carta mi hanno sorpresa e divertita, l'ironia sottile con cui gioca Vito Carrassi impregna ogni pagina, così come la sua conoscenza dell'Irlanda e della sua storia, dei suoi miti e delle sue leggende e ovviamente della sua letteratura.  E quindi non dobbiamo meravigliarci se davanti ai nostri occhi si "srotolano" i 12 apostoli d'Irlanda, un pooka e l'esimio James Joyce, Bono Vox e Gerry Adams il tutto condito da una dry stout la cui schiuma segna il confine tra un mondo buio e triste e un mondo luminoso e felice.
E fin qui i punti di forza che un'amante come me della bella isola verde non poteva non apprezzare, ma ci sono anche dei contro. Lo stile di Carrassi è impeccabile, intriso di letteratura e dotti richiami (addirittura il buon vate Dante fa la sua comparsa in una paradossale quanto ironica citazione) e l'autore gioca con l'affabulazione e gioca con il lettore cui strizza l'occhio, spiazzandolo, privandolo delle sue "certezze" narrative. E tuttavia, ho trovato in certi punti questo gioco fine a se stesso, un puro esercizio di stile e la magia si è inceppata, la lettura si è fatta lenta e pesante. Mi sono persa, insomma, persa tra le pagine e forse questo era proprio l'obiettivo dell'autore, ma io ho trovato il romanzo in parte disarticolato. Per non parlare del finale che, diciamocelo, un po' mi ha deluso. Con certe premesse mi immaginavo qualcosa di diverso, più spettacolare forse, più "magico" nel senso buono e irlandese del termine ^^ 

Ma nel complesso posso dire di aver trovato la lettura gradevole e i personaggi davvero sopra le righe. Se vi piacciono le storie lineari Un asino caduto dal cielo certamente non fa per voi ma se amate sperimentare, se amate l'Irlanda e le sue mille storie allora lasciatevi tentare... ah e ovviamente non dimenticate gli asini che volano! ;-) Tre pantofole
Ultima nota la copertina: questa cover avrebbe davvero bisogno di una strappazzata, tanto di cappello per il Guggenheim ma forse un po' troppo accademica per il tipo di storia che racchiude.


Di seguito, come sempre, vi lascio tutti dati del volume:

VITO CARRASSI

UN ASINO CADUTO DAL CIELO
editore: Giuliano Ladolfi; pagine: 222; EAN: 9788866442240; brossura: € 12,00
data di pubblicazione: 15 luglio 2015; potete acquistarlo QUI

Lungo le strade di Dublino e della sua Baia si dipanano e si incrociano le vicende, le peripezie e le divagazioni di personaggi d'ogni specie. Quattro di loro, in particolare - l'ultimo superstite della stirpe dei veri perdigiorno, una giovane trentenne non proprio convinta di laurearsi e sposarsi, un'amica fedele rinata al volante di una vecchia Mini e un asino unico nel suo genere piovuto da chissà dove - vivono il tempo non come una condanna ma come un'occasione di libertà e di (imprevedibili) scoperte, alla faccia di dogmi, convenzioni e (pseudo)valori che imbrigliano la nostra umanità. Una parodica e irriverente odissea in salsa irlandese, piena di spunti comici, che celebra il fascino inquietante dell'eterna digressione e la potenza eretica della finzione letteraria. 

CHI È VITO CARRASSI:
è nato a Castellaneta (Taranto). Laureatosi in Lettere moderne presso l'Università di Bari ha poi conseguito un Dottorato di ricerca in Letterature moderne e comparate. Sposato con Elettra lavora come redattore e traduttore free-lance e svolge attività di ricerca in campo demo-antropologico e storico-letterario. Ha già pubblicato due raccolte di racconti (Epifiabole, 2003 e Deliziose facezie per ameni buontemponi, 2012)  e un romanzo (Irish Story, 2007), oltre a saggi e articoli scientifici.

Quale gruppo ho scelto per questa recensione? Lo so, tutti state pensando agli U2 bandiera rock d'Irlanda e così è infatti ^^ Ma se non riuscirò a stupirvi nella scelta del gruppo spero invece di farlo con il pezzo che vado a proporvi: Promenade dall'album The Unforgettable Fire (1984). Niente hit, ma un brano che Bono ha scritto ricordando gli scenari di cui godeva dalla sua casa sul lungomare vicino a Dublino, la stessa baia dov'è ambientata la storia narrata da Vito Carrassi ^^

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