martedì 5 maggio 2015

UN'INFEDELE IN PARADISO

Mi prende in contropiede, e non dovrebbe. Mi sono sentita rivolgere centinaia di variazioni della stessa domanda in un numero di paesi che non sto a dire, e c'è sempre solo una risposta. Per quanta povertà, violenza, o rancore tu possa trovarti ad affrontare quotidianamente, la gente vuole solo sentirti parlare di quel minuscolo particolare che rende la loro patria un paradiso. 
(S.J. Laidlaw, Un'infedele in paradiso

Buon pomeriggio lettori in pantofole! Quest'oggi vi lascio il mio pensiero su Un'infedele in paradiso di S.J. Laidlaw. Avevo questo libro ad aspettarmi sullo scaffale da un sacco di tempo, lo avevo acquistato con molta curiosità (la collana extra della Giunti mi ha sempre affascinata), ma poi per un motivo o per l'altro non mi ci sono mai dedicata.  Adesso, complice anche il giudizio positivo di mamma Laura (potete leggere qui la sua recensione), mi sono tuffata nella lettura. E devo dire che, pur con qualche difetto, si è dimostrato un libro piuttosto piacevole. Ma partiamo dalla storia:


Emma Grey ha 16 anni e ha già visitato moltissimi Paesi, parla diverse lingue e conosce diverse culture. Del resto sua madre è un'importante diplomatica canadese e lei è costretta, suo malgrado, a seguirla nei suoi spostamenti assieme al fratello Vince e alla sorellina Mandy. Adesso Emma si trova in Pakistan ed è arrabbiata... con tutto e con tutti. È arrabbiata perché ha dovuto abbandonare in fretta e furia la sua casa, i suoi amici, perché il suo adorato papà l'ha tradita e ha tradito sua mamma, perché li ha abbandonati per rifarsi una nuova vita, perché in un posto nuovo e ostile non può più aggrapparsi a lui e al suo sorriso ma soprattutto perché non riesce a perdonare la mamma per aver portato alla deriva la sua famiglia. È furibonda perché Mustafa Khan è così tremendamente affascinante e decisamente "fidanzato" con Aisha e perché lei, Emma, è partita proprio con il piede sbagliato. O forse, è arrabbiata solo con se stessa, perché si sente all'inferno e non ha ancora compreso che, ovunque vada, il paradiso lo porta nel cuore...


IL MIO PENSIERO
Sono come la vittima di un'amnesia che si risveglia ogni due o tre anni, per scoprire ogni volta di non avere più una storia. Devo costantemente reinventarmi, con la certezza onnipresente che ogni volta un pezzo andrà perso. È esattamente così che si sente Emma, 16 anni, capelli biondi e occhi azzurri, ora che non si trova più a Manila dove si era costruita la sua quotidianità, le sue amicizie, la sua vita di adolescente con tanta fatica e sacrifici. Adesso, c'è il caldo cocente di Islamabad con i suoi palazzi e le sue terre riarse. Emma è arrabbiata perché deve ricominciare tutto da capo, e questa volta con lei non c'è neanche il papà, quell'uomo che vorebbe odiare con tutta se stessa ma che non può fare a  meno di amare. 
E poi ci sono una nuova scuola, studenti sconosciuti, un paese blindato... e in tutto questo, ecco comparire dal nulla Mustafa Khan un ragazzo geneticamente modificato. Perché nessuno può essere così bello. E ovviamente non poteva mancare la di lui futura sposa, l'algida e velenosa Aisha. Se poi ci mettiamo la figura caprina fatta da Emma il primo giorno di scuola, sarà facile comprendere quanto la sua vita si avvicini all'inferno. Del resto come può pensare di integrarsi se alla domanda "che te ne pare del Pakistan" la risposta che le sorge spontanea è: non ci sono centri commerciali, né cinema, né cappuccini come si deve manco a pagarli, ma solo enormi rettili, mendicanti a ogni angolo di strada e l'atmosfera di un carcere di massima sicurezza. Chissà com'è che i turisti non accorrono a frotte.
S.J. Laidlaw ci conduce per mano nel cuore e nella mente di una giovane ragazza che deve capire se stessa e il mondo che la circonda, ci parla di temi importanti quali l'incontro con l'altro e l'integrazione ma anche di argomenti semplici che parlano al cuore di tutti come, l'amore, la famiglia, l'amicizia. Il tono è leggero, arguto e molto scorrevole, devo dire che le pagine mi sono scivolate come piume tra le mani e che Emma mi ha fatto ridere e arrabbiare allo stesso tempo. Ecco, un punto di forza di questo romanzo sono proprio i personaggi: Emma è testarda e contraddittoria come ogni adolescente della sua età, dice una cosa ma ne pensa dieci altre, si fa mille problemi per questioni insignificanti e poi si getta incoscientemente incontro al pericolo. Ma anche gli altri personaggi di carta non sono da meno, se avrei letteralmente spiaccicato la testa della signora Grey, ho trovato irresistibile il personaggio sfuggente e affascinante di Mustafa così come la regina delle "stronze" Aisha che poi, come spesso succede, si rivelerà migliore di molti altri. Ma sicuramente a far breccia nel mio cuore è stato il signor Akbar, l'anziano giardiniere della scuola internazionale che con le sue rughe e la sua saggezza insegnerà a Emma a guardare il mondo con occhi liberi dai preconcetti.
Ho trovato molto belle anche le descrizioni e le ambientazioni, traspare dalla pagina come l'autrice conosca bene ciò di cui parla, del resto ha vissuto delle esperienze simili a quelle della sua protagonista.
A non convincermi del tutto, invece, è stato il finale del romanzo. Lungi da me il fare spoiler (e non lo farò) ma ho trovato l'ultima parte un po' artefatta e macchinosa. Certo, si tratta di un libro per ragazzi e l'autrice vuole dare un insegnamento, ma nel tentativo di aggiustare le cose, ha perso a mio avviso in freschezza e spontaneità ed è un peccato perché è un libro che mi ha tenuto incollata alla pagina e ha suscitato molte emozioni, non riesco a dare più di quattro pantofole.
Ultima nota, la copertina. Trovo molto bella quella originale, semplice ed evocativa (il cobra ha un ruolo importante nell'avvio del romanzo) ma non posso fare a meno di trovare assolutamente deliziosa quella dell'edizione italiana.


Di seguito, vi posto tutti i dati del volume, uscito nella collana extra di Giunti Editore nel gennaio del 2014:

S.J. Laidlaw
Un'infedele in paradiso
(titolo originale: An Infidel In Paradise)
Giunti
pagine: 256
EAN: 9788809786516
€ 8,90
data di pubblicazione: 15 gennaio 2014


TRAMA: Emma, sedicenne figlia di un'importante diplomatica, è costretta a trasferirsi improvvisamente in Pakistan lasciando amici e scuola. Lo spostamento improvviso è stato deciso dalla madre, dopo che il padre scrittore ha abbandonato la famiglia per la loro babysitter. Appena arrivata, Emma si scontra con un giovane pachistano, Mustafa, a cui dichiara tutto il suo disgusto per quel paese. Lui, però, è tremendamente affascinante, e... promesso sposo fin dalla nascita ad Aisha, una sua splendida connazionale. E come se abituarsi alla sua nuova situazione non fosse abbastanza difficile, Emma deve anche far fronte a un'atmosfera politica sempre più tesa, che improvvisamente diviene pericolosa. La sua vita e quella dei suoi fratelli dipendono dalla sua intraprendenza e da un aiuto... inaspettato.





CHI È S.J. LAIDLAW:
ha lavorato per più di vent'anni sia come insegnante che come consulente scolastica in diverse parti del mondo. Ha scritto numerosi articoli e saggi sulla gestione dei rapporti tra culture diverse. Ha vissuto a lungo in Nigeria. Attualmente abita in Indonesia e tiene un blog nel suo sito www.sjlaidlaw.com.


Bene, eccomi a chiudere la mia recensione... poteva mancare un brano musicale? E visto il titolo del romanzo, direi proprio che possiamo andare ad ascoltarci Another Day In Paradise (...But Seriously, 1989) del grande Phil Collins. Il pezzo parla di mendicanti e senzatetto e mi ha, mio malgrado, fatto pensare ai bambini del quartiere popolare di Islamabad che Emma visita assieme ad Aisha.

2 commenti:

  1. Che libro particolare ♥ Ti capisco quando dici 'non ho potuta dare più di quattro pantofole' perché è davvero brutto quando per far andare meglio le cose si stravolge il resto :P

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  2. Sembra carino, peccato per il finale.. :(

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