giovedì 24 aprile 2014

Una sottile linea rosa


Si dice che nell'occhio del ciclone la calma sia assoluta e il tempo fermo. Io mi sento come fossì lì dentro. Il mondo mi si sgretola attorno e i miei pensieri procedono al rallentatore:
«Sono incinta?».
Allegra ha gli occhi umidi: «Secondo il foglio illustrativo, lo sei al novantanove per cento».
Chissà perché a me non viene voglia di piangere. Mi sento fredda come se avessi dimenticato il mio corpo in frigorifero.
(Annalisa Strada, Una sottile linea rosa)

Buonasera lettori in pantofole! Era un po' che volevo postare questa recensione ma per una cosa o l'altra non sono mai riuscita a trovare il momento giusto. Ma finalmente... eccolo ^^ Stasera vorrei parlarvi di un romanzo per ragazzi uscito recentemente nelle nostre librerie e finalista nientemeno che al Premio Andersen 2014, sto parlando di Una sottile linea rosa di Annalisa Strada (vi ricordate? Ve ne avevo già parlato qui). Ma veniamo alla storia:

Una sottile linea rosa è quella che si presenta davanti agli occhi di Perla, una linea rosa che inevitabilmente segna un passaggio, il confine tra l'infanzia e l'età adulta, tra i giochi, la spensieratezza e la presa di coscienza: di sé, del proprio corpo, del proprio futuro... Perla ha 16 anni ed è una giovane brillante, ottimi voti, sportiva, solare e avventata come ogni ragazza della sua età... così quando alla Festa dello Sportivo gli occhi di Cesare, il rugbista più fico di tutta la scuola, la sfiorano, Perla non pensa ad altro, si getta a capofitto in una nuova avventura con l'ansia e il desiderio di vivere, sperimentare... correre fino a svuotarsi i polmoni. Ma adesso c'è il bagno e quel test di gravidanza tra le mani, c'è la confusione, l'incertezza, l'ignoto. E per quanto accanto a lei ci sia sempre Allegra, migliore amica e consigliera, ci sono i genitori da affrontare, Cesare con cui confrontarsi, un nuovo futuro da guardare in faccia ma, soprattutto, una decisione da prendere...

Un romanzo travolgente come una corsa a perdifiato, 146 pagine, 146 pagine che ho letteralmente divorato. Perché la storia che ci racconta Annalisa Strada è semplice e complessa allo stesso tempo. È la storia di Perla, un'adolescente come tante con i sogni, i desideri, gli slanci di ogni ragazza della sua età, ma è anche la storia di una gravidanza precoce e del modo in cui essa viene affrontata dalla diretta interessata così come da coloro che le stanno attorno. L'autrice affronta un tema importante, ma lo fa con una tale leggerezza, delicatezza e perché no, un pizzico di ironia, tali da conquistare completamente il lettore. Lo stile infatti è agile e spigliato ma a colpirmi è stato soprattutto il fatto che Annalisa Strada lascia completamente la parola ai suoi personaggi, non ci sono prese di posizione, giudizi, moralismi, a parlare è Perla con i suoi dubbi, le sue paure ma anche le sue prese di coscienza... La nostra eroina inciampa e si rialza e il lettore non può che seguire trepidante e partecipe gli eventi che la travolgono. E come fare a resistere a questa ragazzina avventata, ingenua, divertente e spaventata, così come ad Allegra il suo braccio destro, l'amica che non l'abbandona mai, neanche nei momenti più difficili, anzi la sprona a guardare in faccia la sua situazione, ad affrontarla, magari con l'incoscienza dell'età, del resto Allegra già si vede zia, ma comunque a fare i conti con le proprie azioni: Se lo avessi immaginato... Signori della corte, a mia discolpa dichiaro di avere solo sedici anni. Posso avere almeno uno sconto di pena?
Ma al mattino bisogna affrontare la realtà, bisogna affrontare Cesare e la sua superficialità, mamma e papà, la vita di ogni giorno. E devo dire che in questo romanzo, forse il ruolo più immaturo lo giocano proprio gli adulti, quei genitori così presi da se stessi, così freddi, lontani e quegli schiaffi violenti, inesorabili, lontani anni luce dal concetto di "educazione". Certo Perla non si risparmia, è la prima a rinfacciarsi i propri errori, ma quanta tenerezza mi ha fatto così smarrita in quel consultorio: Mi aspettavo si preoccupasse per me. Che mi chiedesse come fosse potuto succedere, che mi sgridasse un pochino. Niente. È asettico come le posate di plastica della mensa.
Il romanzo inizia con una bellissima Prefazione che non sto a riportarvi completamente ma ci tenevo a postarvi alcuni passi che mi hanno colpita non poco:
Ci sei? Prendi una benda nera e legatela attorno agli occhi. Non devi vedere proprio niente. [...] Cammina mettendo i piedi uno davanti all'altro, con attenzione, allunga la mano aperta e tieni il braccio morbido. Non impiegherai molto a trovare un'altra mano che stringe la tua. [...] Okay, ci sei. Concentrati su quella stretta e partite di corsa. [...] Assapora questa sensazione aspirando boccate d'aria. Goditela. Perché quando ti rialzerai con il naso sanguinante, le ginocchia sbucciate e l'adrenalina che spumeggia nelle tue vene, il ricordo di tanta felicità ti sarà un po' d'aiuto.
Che tu sia femmina o che tu sia maschio, per favore, non fare mai questo errore. Non correre mai con uno sconosciuto.
Insomma, la storia di Perla mi ha totalmente coinvolta, mi ha fatto sorridere, mi ha strappato qualche lacrima ma soprattutto mi ha ricordato che nella vita si può anche inciampare, l'importante è rialzarsi e ricominciare a correre... 5 pantofole.


Di seguito vi posto tutti i dati del volume:

Annalisa Strada
Una sottile linea rosa
Giunti
Pagine: 160
ISBN: 9788809790087
€ 8.90


TRAMA: Perla è una ragazza sportiva. La sua prima e unica passione è la corsa e le riesce anche molto bene. Ha un'amica carissima, Allegra, con cui condivide gioie, dolori e chili di gelato. E ha una strana reazione ogni volta che incontra Cesare, un ragazzo poco più grande di lei, anche lui impegnato nell'atletica agonistica. Una sera, alla Festa dello Sport, complice l'alcol a cui Perla non è abituata, la ragazza si trova per la prima volta al centro dell'attenzione di Cesare. Troppo. Giorni dopo scopre di essere incinta. Che fare?

CHI È ANNALISA STRADA:
si è occupata per anni di servizi editoriali, per poi dedicarsi alla narrativa per ragazzi e, quasi contemporaneamente, all’insegnamento come docente di lettere nella scuola secondaria di primo grado. Ha pubblicato oltre trenta titoli, tra i quali: Fino all’ultima mosca (Ed. San Paolo, Premio Gigante delle Langhe), I mestieri di papà (Salani), La Bella Addormentata è un tipo sveglio (Piemme), Evviva la Costituzione (Gabrielli), 1861 Un’avventura Italiana (Ed. Paoline, Premio Giovanni Arpino).

Annalisa Strada usa spesso la metafora della corsa in questo romanzo a rappresentare l'adrenalina, l'ansia di sperimentare, ma anche l'incoscienza, la sconsideratezza, be' a me questa metafora ha fatto inevitabilmente pensare alla bellissima Born to run di Bruce Springsteen dall'album omonimo del 1975 che vi posto di seguito.

3 commenti:

  1. Se il libro ha conquistato te, tu hai conquistato me con questa recensione, lo aggiungo ai libri da leggere, a presto Francesca

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    1. Ciao Francesca ti ringrazio!!! Spero proprio che il libro ti piaccia, merita davvero ^^

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