sabato 6 aprile 2013

Il precario equilibrio della vita


La vita è come un lungo viaggio. Con tante fermate e tante possibilità di prendere coincidenze, cambiare percorso o tornare indietro eventualmente. Ogni metro percorso è un metro in meno che ci separa dalla meta finale, ogni fermata raggiunta è una fermata in meno e una possibilità in meno di cambiare rotta.
Quella lettera rappresentava la fermata, lo snodo principale nella vita di Giulio, ma non solo…

(Giorgio Marconi, Il precario equilibrio della vita)

Buon sabato lettori in pantofole! Come procede il vostro weekend? Io ho approfittato di un momento di relax per terminare Il precario equilibrio della vita di Giorgio Marconi ed eccomi qua, ancora emozionatissima, ma pronta a condividere con voi le mie impressioni di lettura. Vorrei tra l'altro ringraziare l'autore che è stato così gentile da inviarmi il suo lavoro.

Goffredo è un uomo di mezza età, un funzionario delle poste e ha una missione da assolvere: consegnare una lettera con un ritardo di cinquant'anni. Una lettera andata perduta nel lontano 1939, una lettera importante che forse avrebbe potuto cambiare la vita del suo destinatario. Ma a volte il destino gioca strani scherzi, così Goffredo si ritrova su un treno diretto nientemeno che a Parigi. La sua destinazione? Un luogo molto particolare, la "Maison de retraite pour ex-artistes" una casa di riposo sui generis che sorge alle pendici della pittoresca Montmartre dove, sotto lo sguardo amorevole di Yvonne capo infermiera e amministratrice della struttura, un gruppo di anziani artisti trascorrono placidamente gli ultimi anni della loro vita. Tra loro c'è Giulio Matreschi pittore italiano di novantotto anni, è lui che Goffredo sta cercando, è lui il destinatario di quella missiva. Con la complicità della giunonica Yvonne, Goffredo e Giulio iniziano a parlare. L'anziano pittore racconta allora della sua vita, dei fantastici anni della gioventù, ma soprattutto di Clara, il suo unico grande amore, mittente di quella lettera tanto attesa e mai arrivata. Perché nella precarietà dell'esistenza ciò che conta davvero è l'amore e questo trova sempre un modo per esprimersi, anche a distanza di anni, anche se a separare sono il tempo o le scelte, unico sentimento capace di donare equilibrio e serenità.
Questo romanzo è come una tavolozza di colori, scorre davvero come il pennello sulla tela e sa emozionare come solo il ricordo di un tempo che fu riesce a fare. Sulla pagina si rincorrono tre destini, quelli di Goffredo, Yvonne e Giulio. Il primo reca con sé il fardello di una lettera mai recapitata, di una vita deviata dal suo naturale destino, Yvonne ha un passato difficile alle spalle, anni spesi a guardare in faccia la malattia, l'alzheimer che ha colpito gli amati genitori e che l'ha privata di una vita propria, dell'amore di una famiglia, della sua giovinezza, mentre Giulio... Giulio ha solo i ricordi a fargli compagnia nel placido scorrere del tempo. Ricordi che adesso sono resi più vivi dall'arrivo di Goffredo e di quel plico, quella busta che fa emergere prepotentemente il passato. E in quel passato il lettore si immerge, in un viaggio che è il racconto di un'esistenza, in un viaggio che ha il profumo dell'Italia dei nostri nonni. Con abilità e sentimento, l'autore riesce a riportare in vita un tempo che fu, un tempo che spesso ho sentito narrare dalle labbra di mia nonna, magico e suggestivo: Il metallico trillare dei campanellini delle biciclette in giro per il centro cittadino. L’isolato rombo del motore di una macchina. L’urlo degli strilloni agli angoli delle strade: “Giornaliiiiii!, Giornaliiiiii!”. L’odore di aria pulita. L’aroma di cannella e zucchero filato diffuso dai banchi di improvvisati venditori. Il profumo della molteplice varietà di fiori che ornavano la scalinata di Trinità dei Monti. Dalle assolate campagne pugliesi, ai pittoreschi profili della capitale, fino agli imponenti grattaceli d'oltreoceano nella New York delle grandi promesse, una vita si dispiega dinanzi ai nostri occhi: una vita fatta di avventura, ma anche di privazioni, di sofferenze come noi figli della modernità forse non possiamo immaginare, ma allo stesso tempo una vita infiammata dal sacro fuoco dell'arte e dell'amore. Devo ammettere che la lettura di certe pagine mi ha provocato non pochi brividi come ad esempio il racconto del triste destino di Glauco immortalato mentre vola tra i grattaceli semi-costruiti della New York del 1935. Pure si respira nel romanzo anche un non so che di magico, leggendario, così non stupisce che il nostro eroe abbia posato le terga sulla sedia di Carlo Ludovico Bragaglia, sedia che aveva ospitato a suo tempo anche il principe De Curtis, o che proprio il nostro Giulio abbia ispirato una delle scene più famose di Vacanze Romane nel suo incontro con una giovanissima Audrey Hepburn. Non mancano momenti esilaranti soprattutto nella descrizione dei vecchietti che abitano la casa di riposo, simpatici, eccentrici e allo stesso tempo commoventi. 
E davvero sono le emozioni a dominare questo romanzo che è essenzialmente una grande storia d'amore e che mi ha fatta sorridere e mi ha fatta piangere ma che soprattutto mi ha impresso i suoi protagonisti nel cuore.


Quattro paia di pantofole (e mezzo), nonostante il romanzo presenti qualche sbavatura, nonché refusi e ripetizioni che appesantiscono qua e là la lettura ma voglio premiare la capacità che questo autore ha avuto di emozionarmi con le storie dei suoi personaggi. Nel libro si parla dell'impossibilità di costruire una macchina per viaggiare nel tempo: Giorgio Marconi c'è riuscito, il suo romanzo mi ha trasportata lontano nel tempo e nello spazio.

Giorgio Marconi
Il precario equilibrio della vita
Montag
Pagine: 112
ISBN: 9788896793831
€ 18,00

TRAMA: Giulio Matreschi, pittore, ricoverato in una casa di riposo, racconta la sua vita a Goffredo, impiegato delle poste che va a trovarlo per consegnargli una lettera giunta a destinazione con un ritardo di cinquant'anni. È la lettera di Clara, l'unica donna che il pittore abbia mai amato e che, se ricevuta nel 1939, avrebbe potuto cambiare la sua vita. Alla vicenda si intreccia la simpatia che nasce tra Goffredo e Yvonne, infermiera della casa di riposo. Le storie dei tre protagonisti si legano nella cognizione che l'Amore non è mai sprecato, ma trova il modo di esprimersi anche a distanza di decenni. Amore che riesce finalmente ad abbracciare le loro esistenze, in bilico e sempre alla ricerca di un equilibrio pur nella consapevolezza della sua inconfutabile precarietà.

CHI È GIORGIO MARCONI:
è nato a Roma dove vive. Opera nel mondo dell'informatica da vent'anni. Da sempre appassionato di letteratura classica e soprattutto contemporanea, amante di noir, gialli, thriller e racconti del mistero, scrive principalmente racconti. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale, vinto premi e pubblicato sue opere in svariate antologie. Nel 2006 ha pubblicato la raccolta D'odio, d'amore e altri racconti (Ed. I fiori di campo). Il precario equilibrio della vita è il suo primo romanzo, finalista al premio Le Fenici 2011 e al premio Nicola Calabria Editore 2011.

Nel romanzo si parla anche di musica, Tenco è il cantautore preferito da Giulio e vengono citati due suoi brani Un giorno dopo l'altro e Lontano lontano. Ma non vi posterò un pezzo di Tenco bensì un brano che mi è subito balzato in mente leggendo le descrizioni di piazza Navona nel primo dopoguerra, quando a dominare erano le "carrozzelle" e non le macchine. Si tratta di Sulla carrozzella brano firmato da Gino Filippini e Riccardo Morbelli e qui eseguito da Odoardo Spadaro.

3 commenti:

  1. Ciao Jerry ^-^ Buon sabato! Hai scritto una recensione semplicemente meravigliosa... complimenti! Sono contenta che il romanzo ti sia piaciuto e abbia regalato anche a te queste belle emozioni, che -ti assicuro- sei riuscita a trasmettere perfettamente con le tue parole :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio Ancella :*!!! Questo romanzo è stato davvero una piacevole scoperta ^^

      Elimina
  2. Sono contenta di leggere che questo romanzo è stato emozionante e coinvolgente anche per te...come sai, aspettavo di leggere la tua recensione, ero supercuriosa :3

    A presto!

    RispondiElimina

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!