giovedì 2 luglio 2015

IL DIARIO DI ELLEN RIMBAUER

La grande casa non sarà mai più la stessa, senza dubbio. [...] Vi è stato versato del sangue, l'ho visto con i miei occhi. Una zona a metà strada fra il Paradiso e l'Inferno. Un colore a metà fra il nero e il bianco. Mi sorprendo a voler dare un nome a quel posto, con negli occhi l'immagine di Williamson che giace a terra. Non può essere morto lì, ma in qualche luogo più poetico. Ne parlerò con John, perché è casa sua. Tuttavia, il colore che rammento in maniera estremamente vivida è il rosso, come una rosa purpurea. Rosso sangue, schiarito da un velo di foschia.  
(Joyce Reardon, Il diario di Ellen Rimbauer) 

Ben ritrovati, cari lettori in pantofole! Eccomi di nuovo a parlarvi delle mie letture e quest'oggi vi lascio il mio pensiero su un romanzo un po' particolare: Il diario di Ellen Rimbauer. La mia vita a Rose Red a cura di Joyce Reardon (e ricordatevi questo nome perché ne riparleremo tra poco ;-) 
Ho scoperto questo libro sul blog di Alessia e mi ha subito incuriosita, vuoi perché ispirato a una serie televisiva ideata e scritta da Stephen King, vuoi perché ambientato in quella Seattle che è un po' la mia chimera. La lettura mi ha convinta? No, o almeno non del tutto, ma non posso dire che il romanzo non mi sia piaciuto. Okay, suona contorto... e allora partiamo dalla storia:


Un diario, un vecchio diario rinvenuto a un'asta nella città di Everett, stato di Washington, e che diviene una vera e propria ossessione per la professoressa Joyce Reardon. Perché quel diario contiene i segreti più intimi e nascosti di Ellen Rimbauer, esponente della società più in vista della Seattle di inizio secolo, ma soprattutto perché racchiude i segreti che circondano Rose Red, l'imponente dimora della famiglia Rimbauer che oggi svetta abbandonata tra i boschi di Seattle. E così la Reardon dischiude le pagine di quel diario perché sia la voce stessa di Ellen a raccontare la storia di Rose Red.
La giovane Ellen ha appena 19 anni quando John Rimbauer, ricco magnate del petrolio di vent'anni più vecchio, la chiede in moglie. Ingenua e anticonformista, Ellen è convinta che questa unione rappresenti il coronamento di tutti i suoi sogni, una vita agiata, onorevole e tranquilla in grado di domare quel lato oscuro del suo carattere che talvolta prende il sopravvento nel suo cuore. A coronare il sogno sarà la dimora imponente, simbolo di agiatezza e potere, che John ha deciso di costruire per entrambi. I lavori dureranno più di un anno, un anno in cui la giovane coppia girerà il mondo, per piacere e per affari, ma soprattutto un anno in cui Ellen capirà che l'uomo che ha sposato è ben diverso da ciò che immaginava. Possessivo, perverso, dissoluto, John getterà nella disperazione la giovane moglie le cui uniche gioie saranno i figli, l'amata Sukeena, cameriera e confidente, e quella grande casa, Rose Red, che in qualche modo è legata a lei, alla sua anima. Perché Rose Red è viva, è fatta di carne e sangue, quella carne e quel sangue che sempre più spesso reclama per sé. Tante, troppe le morti e le sparizioni che affollano le stanze e i giardini della grande casa. I misteri si infittiscono, un vecchio omicidio, un cimitero profanato sono queste le radici del male di Rose Red o piuttosto la grande casa segue in qualche modo la volontà di Ellen?


IL MIO PENSIERO
In nome della scienza, porterò avanti la mia ricerca della verità su Rose red, indipendentemente da dove mi condurrà. Con queste parole della professoressa Joyce Reardon ci addentriamo tra le pagine che conservano i pensieri più segreti di Ellen Rimbauer. 
Allora, una piccola premessa, Il diario di Ellen Rimbauer non è altro che una sorta di spin off della serie televisiva Rose Red (2002) scritta da Stephen King e che racconta le avventure di un gruppo di scienziati alle prese con gli eventi paranormali che sembrano affollare le stanze di un'antica dimora di Seattle: Rose Red appunto. L'autrice di questo romanzo, altri non sarebbe che la protagonista della serie televisiva, la professoressa Joyce Reardon, che attraverso il diario di Ellen vorrebbe spiegare i motivi che l'hanno condotta a Rose Red e alle vicende narrate dalla serie. Ho trovato assolutamente geniale questo collegamento tra serie e romanzo e sulle prime mi ha incuriosito tantissimo, non ho visto la serie televisiva ma mi sono subito chiesta quali saranno i misteri che hanno condotto a morti e sparizioni nell'imponente dimora?

Ecco, inizia qui la delusione prima, dal punto di vista horror/mistery questo romanzo lascia assolutamente a desiderare. Le pagine del diario di Ellen sono un fitto ripetersi di eventi, allusioni, non detti, ma alla fine non si arriva mai a un punto. Quale sarà questo benedetto legame tra Ellen e la casa? Perché tutte queste persone sono morte o sparite? Cosa c'entrano in definitiva il primo omicidio e il cimitero indiano profanato con tutto quello che viene dopo? Mah... la soluzione è lasciata nel vago e sinceramente di horror c'è ben poco. 

E allora perché l'ho trovato inquietante? Perché ho continuato a leggere? Perché il libro è davvero ben scritto, scorrevole, accattivante nella forma. Sembra davvero di leggere le memorie di una signorina della buona società di inizio secolo. E, si badi bene, di una giovane davvero anticonformista che non ha remore nel seguire le proprie pulsioni, che si interroga sulla propria posizione e le proprie aspirazioni in un un'epoca in cui la donna doveva solo sorridere, essere un bell'oggetto, un bel soprammobile. Perché? Perché mi chiude a chiave in cabina come una prigioniera, sempre pronta per quando lui prova il desiderio di soddisfarsi?
Ma Ellen va oltre nell'esplorazione dell'ignoto e di quel lato oscuro del suo carattere che è in parte il motore della vicenda e questo mi ha reso inquieta mentre leggevo e mi ha tenuta sulle spine. 
Gli altri elementi che mi hanno conquistata sono state le ambientazioni e il lato storico. Viviamo in una parte scomoda della nazione... alcuni la chiamano ancora frontiera.  Ebbene sì la Seattle di frontiera, la Seattle arcana e selvaggia svetta in tutta la sua potenza in questo romanzo. Basti pensare a quel cimitero indiano profanato su cui sorge Rose Red. Perché Seattle è stata davvero la città dei nativi, la prima tra l'altro in cui indiani e bianchi hanno convissuto pacificamente. Ma è stata anche la città della corsa all'oro, dell'industria che corrompe gli animi, vedi il cuore nero e tenebroso di John Rimbauer. Ed Ellen ce la racconta nelle sue pagine, tanti sono i riferimenti alla sua storia dall'edificazione della Smith Tower, alla costruzione della ferrovia e a quel William Boeing (il nome vi dice niente?) che farà affari con John. 

Per non parlare di quei paesaggi mozzafiato che Ellen Rimbauer descrive durante il suo viaggio di nozze dal Pacifico all'Africa dove spunta quel personaggio "sopra le righe" e affascinante che è Sukeena. Cameriera e confidente di Ellen, devota alla sua padrona con la quale instaurerà un torbido legame di amore-amicizia-ossessione, Sukeena è maga e divinatrice, portatrice di quell'oscuro folklore che ha i suo natali nel cuore dell'Africa nera. 
Insomma, forse mi sono dilungata, ma è per spiegare che a mio avviso Il diario di Ellen Rimbauer  è un romanzo che non centra il bersaglio ma che pure intrattiene, le cui parole scorrono veloci sulla pagina sino all'inevitabile finale aperto che apre le porte alla serie di King. Tre pantofole.
Ultima nota l'edizione è molto bella corredata di immagini e di cornici grafiche che ricordano davvero un vecchio diario di inizio secolo.

Di seguito vi posto tutti i dati del volume, purtroppo ormai fuori catalogo, ma che sono sicura potrete trovare disponibile in biblioteca:

Ridley Pearson (Joyce Reardon)
Il diario di Ellen Rimbauer. La mia vita a Rose Red
(titolo originale: The Diary of Ellen Rimbauer)
Sperling & Kupfer
pagine: 288
EAN: 9788820033958
€ 14,00
data di pubblicazione: 8 ottobre 2002


TRAMA: Rose Red è una casa dagli strani poteri. Su questo non ha dubbi Ellen Rimbauer, la giovane moglie di un industriale nella Seattle di inizio Novecento. Ma ciò che accade tra le sue mura non è un argomento di cui si possa discutere nei salotti dell'alta società o a cui possa credere un uomo concreto come John Rimbauer, che ha costruito la sua imponente dimora proprio sopra un cimitero indiano. D'altronde, come spiegare in modo razionale che si possa sparire solo toccando un mappamondo o che la casa si modifichi via via autonomamente, quasi fosse dotata di vita propria? Tutto questo finisce così sulle pagine del diario di Ellen che, iniziato per accogliere le ansie e le curiosità sessuali dell'ingenua fanciulla, via via assume le tinte fosche dell'incubo. Grazie alla sensibilità e all'amore per i dettagli di una sposina che piano piano si trasforma in una madre di famiglia, scorrono vividi davanti agli occhi del lettore scabrose scene domestiche e fenomeni sovrannaturali. Ma la protagonista indiscussa è Rose Red, un'entità vivente (o non-vivente) che pare avere una personalità propria. E non ha certo un buon carattere... Per tutti gli amanti delle storie da brivido e dei film come Shining, nella tradizione dei campioni di vendita come Il diario di Laura Palmer, un libro che svela i segreti della miniserie televisiva di Stephen King - vero evento mediatico, record d'ascolto negli USA. Best-seller n. 1 negli Stati Uniti, un'opera destinata a diventare un classico del genere per l'atmosfera di tensione psicologica e i colpi di scena di cui è interamente permeata.



CHI È RIDLEY PEARSON:
chi si nasconde dietro le spoglie di Joyce Reardon? Ecco qua svelato il vero mistero di questo libro ;-)
Autore di thriller mistery e romanzi per ragazzi, Ridley Pearson è nato a Glen Clove, New York, nel 1953. Tra il 2008 e il 2009 si è trasferito a Shanghai ma attualmente risiede con la moglie e due figlie a Saint Louis nel Missouri. Ha, inoltre, suonato il basso nei Rock Bottom Remainders una rock and roll band interamente costituita da scrittori.


E con un autore così rock ^^ ho deciso di chiudere la recensione proprio con un pezzo dei Rock Bottom Remainders tra i quali spicca anche Stephen King, guarda caso. Qui sono impegnati nella cover di un classico del rock americano Louie, Louie (Richard Berry, 1955).
Da notare l'ironica frase di apertura: Questa band suona come i Metallica scrivono romanzi ^^

3 commenti:

  1. Ottima recensione *^* l'ho appena recensito anche io e non l'ho trovato scorrevole quanto te, ma ho dato 3 stelline!

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    1. Ciao Leda, me la sono persa e vengo subito a leggere cosa ne pensi tu! ^^

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  2. Ciao!
    Bella recensione mi hai incuriosita

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