Una rubrica a cadenza casuale, un omaggio alla persona che per prima mi ha trasmesso l'amore per i libri e gli infiniti mondi racchiusi in essi, vi presento Le recensioni di... mamma Laura.
Buonasera lettori in pantofole! Oggi torno a ospitare la mia mamma che ci parlerà della sua ultima lettura. Si tratta di un romanzo che ha acquistato giusto poco tempo fa, un giorno in cui mi ha accompagnata in uno dei miei vagabondaggi in libreria ^^ Devo ammettere che la sua recensione mi ha incuriosita, per quanto La strana morte del signor Merello non avesse, all'inizio, catturato la mia attenzione. Ma bando alle ciance, vi lascio alle sue impressioni di lettura ;-)
La strana morte del signor Merello
Giunti
pagine: 224
EAN: 9788809790612
€ 10,00
data di pubblicazione: 2 luglio 2014
TRAMA: È una sonnacchiosa domenica estiva nelle campagne del Basso Piemonte, quando la sacrosanta quiete pomeridiana di casa Morbelli è interrotta da una visita inaspettata. Si tratta dei nuovi vicini, ansiosi di presentarsi come si deve: si sono appena trasferiti da Genova al casolare lì sotto, appartenuto a un loro parente, il signor Merello, morto qualche tempo prima in circostanze un po’ strane. Alla curiosa Nadia Morbelli basta questo particolare per drizzare subito le antenne: il signor Merello morto per avvelenamento da funghi? Ma se quell’anno sulle colline della zona di funghi non se n’è visto manco mezzo! Impossibile resistere all’istinto di ficcanasare, soprattutto quando salta fuori che Merello teneva in casa ben tre quadri di Depero nonostante facesse la fame. Se si aggiunge che in origine i Depero erano quattro e che adesso uno è esposto in una nota galleria di Zurigo, i conti proprio non tornano. Testarda come un mulo e col suo solito piglio impertinente, Nadia è decisa a vederci chiaro. Tra una degustazione di vini pregiati e una cena a base di succulenti piatti liguri che farebbero capitolare anche un asceta, finirà dritta sul luogo di un altro delitto. E in un mare di guai, per la disperazione dell’affascinante vicequestore Prini, sempre più intimo amico.
Buona sera cari lettori. Ho
appena finito di leggere un libro che mi ha incuriosita fin dal primo momento
che l’ho avuto fra le mani. Dagli scaffali della libreria Feltrinelli ho
adocchiato una copertina raffigurante un vicolo, all’apparenza piuttosto antico,
ma soprattutto di un colore rosso fuoco e quel titolo così accattivante La
strana morte del signor Merello di
Nadia Morbelli. Be’, non ho potuto fare a meno di prenderlo.
Nadia Morbelli, prima di questo,
ha scritto altri due libri: Hanno ammazzato la Marinin e Amin, che è volato
giù di sotto; in tutti e tre i romanzi è Nadia stessa che racconta, è lei che
indaga, è lei che manda avanti la storia. Devo dire che dopo aver apprezzato il
terzo racconto, prima o poi dovrò leggere anche gli altri due.
Con in mano io un bicchiere di porto, e uno di whisky torbato lui, l’avevo presa un po’ alla lontana, cercando di mettere in atto il mio piano di intortamento. Piano che, vista la precedente lavata di capo, aveva pochissime possibilità di sortire risultati apprezzabili.
– Allora ho chiesto a un amico di un mio amico
– Brava, metti bene in giro la voce, così ci sono più possibilità di tirare su un bel casino...
Nadia Morbelli è proprio così,
una simpatica, impertinente, intrigante "casinista". Lavora nella redazione di
una piccola casa editrice vicino a Genova e il suo racconto si snoda tra i vicoli, la campagna e le
trattorie più tipiche dell’entroterra genovese. Ha un fidanzato, Vittorio, sempre
lontano e assente; ha un amico, il Vicequestore Prini, sempre vicino, sempre
pronto ad ascoltarla, criticarla ma anche a tirarla fuori dai guai.
In questa storia Nadia cerca di
aiutare un vicino di casa di sua madre che dopo aver ereditato un casale nella
campagna genovese un po’ cadente ma di una bellezza straordinaria, è costretto,
per necessità, a vendere dei quadri trovati nella casa del defunto parente, il
signor Merello per l’appunto.
Questi è morto per avvelenamento
da funghi, ma dopo aver scoperto che almeno due dei quadri in questione sono
falsi Depero e che nel frattempo anche un gallerista di Zurigo è morto in
circostanze sospette, ecco che per Nadia è pronto uno scenario da decifrare, da
studiare e da risolvere. E così, fra un buon bicchiere di Lumassina, un piatto
di coniglio in umido, tagliolini, verdure grigliate, cenette a due in casa di
Prini, pranzi e cene con i diversi personaggi più o meno implicati nel
fattaccio, le indagini vanno avanti.
Mi è piaciuto come è scritto,
scorrevole e facile da seguire; piacevoli sono i riferimenti a frasi e modi di
dire del dialetto genovese ben comprensibili anche grazie al puntuale glossario
a fine romanzo e poi i dialoghi con la madre, con le amiche di sempre e con il
Prini; arguti, divertenti e a volte curiosi.
Non è un poliziesco e non è un
thriller; Nadia forse riesce a trovare il bandolo della matassa ed è capace di
capire come sono andate veramente le cose. Saprà individuare l’assassino e
scoprirne il movente. E poi?
Dovrete proprio leggerlo per
saperne di più.
Nessun commento:
Posta un commento
Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!